lunedì 20 febbraio 2023

Basket City: Il Derby che scava il fossato tra Costone e Mens Sana. Virtus, l'ora di azzannare

Brillano le stelle di Costone e Virtus per le belle e importanti affermazioni, rispettivamente nel derby e nello scontro al vertice contro Prato. Si lecca le ferite la Mens Sana che esce dalla stracittadina con qualche amara (e realistica) consapevolezza in più di quella che oggi è la sua effettiva dimensione.


QUI COSTONE

Luci della ribalta per la squadra di coach Daniele Ricci che, eccezion fatta per un primo quarto un po’ folle e giocato a mille all’ora da entrambe le squadre oltre che per qualche sbavatura nel terzo periodo, ha sempre dato l’impressione di essere in controllo della partita. Il derby ha sancito una piuttosto evidente supremazia tecnica del Costone rispetto alla Mens Sana, dote peraltro nota già a inizio stagione ma che un girone di andata tra lo sfortunato e lo scellerato aveva messo in dubbio. Oggi però il giudizio del campo sembra aver rimesso a posto le cose: «ball don’t lie», dicono gli americani.

Nello specifico, nel derby si è vista una difesa decisa e fisica, oltre che belle esecuzioni in attacco, tutte prese in gran ritmo. La vera chiave della partita è stata però la maggiore qualità che il Costone è riuscito a esprimere con gli esterni. Si prenda quelli del quintetto base: Banchi, Bruttini e Terrosi hanno prodotto 54 punti; Pannini, Benincasa e Tognazzi 27. Se a questi si aggiungono le realizzazioni arrivate dalla panchina (10 punti per il duo Maksimovic-Ricci; 13 da Menconi e Bacci), il computo complessivo è 64-40 per il Costone. Numeri abbastanza eloquenti che descrivono perfettamente un divario tecnico piuttosto chiaro che il derby ha messo in evidenza. E che di fatto hanno permesso al Costone di creare un vantaggio risultato poi incolmabile per la Mens Sana.


QUI MENS SANA

In gran parte l’analisi sulla Mens Sana è un riflesso di quanto già detto per il Costone: la stracittadina del PalaOrlandi ha messo a nudo i limiti strutturali biancoverdi, facendo prendere una vera e autentica consapevolezza di quello che è l’effettivo potenziale della squadra di coach Binella. Specie al cospetto di squadre più solide e quadrate che riducono ancora di più il già risicato margine di errore mensanino. 

Come si è innalzato il livello della difesa costoniana, la Mens Sana ha fatto tantissima fatica a creare situazioni di vantaggio in attacco, non riuscendo più a trovare tiri puliti e in ritmo. Tutto questo ha fatto aumentare la dote di stanchezza con cui i biancoverdi sono arrivati nel quarto finale, amministrato con grande controllo da parte di un Costone più lucido. Poi l’infortunio di Benincasa: pietra tombale sulle residue chance biancoverdi di ribaltare una contesa che comunque sembrava già aver emesso la sua sentenza.

Un risultato pesante anche per la classifica: Costone e Altopascio occupano il decimo e l’undicesimo posto della classifica, gli ultimi due che danno accesso ai playoff, e sono distanti ben 4 punti. La Mens Sana ha una partita in meno ma, al tempo stesso, non può più permettersi di perdere ulteriore terreno. Lucca ha già effettuato il sorpasso nei confronti dei biancoverdi, Valdisieve gode del doppio vantaggio negli scontri diretti. Mai, in questa stagione, la classifica mensanina era stata così “brutta”.


QUI VIRTUS

Oltre al derby, c’è da accendere i riflettori sulla grande impresa compiuta dalla Virtus: battuta e letteralmente dominata Prato, che era arrivata a Siena col primo posto in classifica. Un successo doppiamente importante: la Virtus ha infatti ridotto il margine dal secondo e terzo posto, adesso distanti solo 2 punti e occupati in coabitazione da Prato e Cecina (al secondo ko consecutivo e in procinto di far visita alla capolista Castelfiorentino), ma - più importante - ha ribaltato in suo favore la differenza canestri nei confronti dei lanieri. 

Una vittoria che non può far altro che dare morale e nuova spinta alle ambizioni virtussine: la vetta della classifica, o almeno le prime 3 posizioni, sono vicinissime e assolutamente alla portata di Bartoletti e compagni. Se l'appetito vien mangiando, la fame virtussina è legittimata anche da un crescente stato di forma oltre che da un predominio tecnico e tattico espresso sempre durante tutti gli scontri diretti casalinghi. Il prossimo poi è subito dietro l’angolo: dopo la trasferta ad Arezzo di sabato prossimo, sarà Castelfiorentino a doversi recare al PalaPerucatti. Castelfiorentino che, lo ricordiamo, sarà reduce da un altro scontro al vertice con Cecina. Insomma, se la Virtus ha sentito l’odore del sangue, è questa l’ora di azzannare il campionato alla giugulare.

Andrea Frullanti


























  




 

 

 
 






 























 
 









 
 


 
 
 
  
  

  

 


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