Virtus
Cosa ha funzionato: tanti protagonisti diversi, e una ritrovata fiducia.
Era una delle analisi fatte nel pre-gara, Franceschini in questo momento può contare su molti protagonisti diversi, ed è stato così anche domenica.
Pur con un inizio balbettante, nei quarti centrali la squadra ha mostrato tutta la sua forza. Ottimo il contributo di Imbrò e Bianchi che hanno letteralmente suonato la carica. Le ultime vittorie stanno riportando fiducia, e si vede. In particolare ovviamente spicca la prestazione di Bartoletti, ispirato e sicuro anche nel tiro da fuori, fondamentale dove chiaramente la fiducia conta.
Cosa non ha funzionato: male il primo quarto, contro il “quintettone”, i rossoblu non hanno letto bene gli spazi da sfruttare in attacco, e poi la gestione del vantaggio: La Virtus poteva e doveva chiudere la partita, invece si è persa sul più bello, subendo l’ultimo quarto degli avversari. Stavolta il vantaggio è rimasto ampio, ma gli alti e bassi di all’interno della gara sono senz’altro gli aspetti su cui la Virtus deve migliorare.
Costone
Cosa ha funzionato: lo spirito della squadra.
Difficile parlare di tattica in una gara giocata senza allenatore, ma come ci si aspettava la squadra ha mostrato una bella reazione giocando alla pari con la Virtus il primo quarto, e non mollando nel momento più difficile della gara, una volta subito il parziale. Il quintetto “enorme” con cui il Costone ha iniziato, è apparso solido, peccato per i molti errori al tiro da sotto, perché il parziale iniziale poteva essere diverso. Prosegue la crescita di Juliatto, che può essere la vera arma in più del Costone nella seconda parte di stagione.
Cosa lascia questo derby?
La Virtus ha avuto le conferme che cercava, e superando Livorno può chiudere l’anno al quinto posto. Il Costone al di là della sconfitta ha “battuto un colpo”, e ora con il nuovo allenatore può davvero voltare pagina.
Andrea Monciatti
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