mercoledì 31 dicembre 2014

Accoppiamenti ai quarti di Coppa Italia: più Cento, che Fortitudo

Lo strascico delle due sconfitte fin qui della Mens Sana, a Cecina e Livorno, di cui si è parlato allo sfinimento, è che anche con sola una giornata da giocare da qui alla fine dell'andata, la squadra di Mecacci (a +2 sulle due inseguitrici ma con lo scontro diretto a sfavore) non è ancora matematicamente sicura del primo posto al giro di boa. Obiettivamente altri finali sono ipotesi di scuola, perché alla Mens Sana è richiesto di battere domenica la Sangiorgese al PalaEstra. Quali saranno allora gli accoppiamenti per i quarti di Coppa Italia?

martedì 30 dicembre 2014

I tifosi contribuiranno per ricomprare i trofei, ma non a 60mila euro

I tifosi si sono ritrovati ieri sera per parlare, anche, della questione dei trofei da ricomprare. Per un sunto sulla faccenda (ricomprarli? non ricomprarli? mandare deserta l'asta per comprarli a poco? altro) rimando a questo post, a cui avevo aggiunto in questi giorni una valutazione comparativa col riacquisto di quello che restava della Fortitudo (200mila euro di base d'asta), un paragone forse più attendibile di quello con la Fiorentina fatto dal curatore fallimentare. Cosa hanno deciso i tifosi?

lunedì 29 dicembre 2014

Un occhio al campionato: la Mens Sana, e altre tre squadre

Manca ancora più di metà campionato, e il mercato per qualche settimana è ancora aperto. Ma il mese di dicembre è servito alla Mens Sana per veder delineare le sue avversarie in ottica playoff. Bottegone, Piombino e Valsesia provano a restare attaccate al treno, e restano vicine alla zona calda, ma i valori tecnici stanno premiando Livorno, Cecina e Varese. Non casualmente i tre attacchi più prolifici del campionato, davanti alla Mens Sana. Pesa più l'attacco della difesa?

domenica 28 dicembre 2014

Secondi pensieri sulla seconda sconfitta stagionale

Quando si perde, scatta questo compulsivo moto da Bar Sport di doverne parlare più del solito. Più che un'analisi lucida, un generico discorso sullo stato della nazione. Definirle difficoltà sarebbe non solo ingeneroso ma anche sbagliato, e fuorviante. Ma sono le sfide - chiamiamole così - e non la bambagia a forgiare per i momenti più duri e importanti, quindi ben vengano. Non è sempre così, ma per difetti emersi e per possibile reazione emotiva, le sconfitte possono offrire gli stimoli migliori per lavorare.

Chiarimento numero uno, già affrontato a caldoSe fosse un ragionamento sui risultati, finirebbe presto: non è un problema aver perso di 5 sul campo della seconda classifica una partita che poteva avere esito opposto cambiando anche 2-3 delle decine di episodi che l'hanno decisa (perse, liberi, arbitri); così come in gioco non c'è il timore di perdere il primo posto o di discutere il profitto in classifica di un inizio da 10 vittorie su 12 partite giocate, di cui 8 in trasferta.

Volere la perfezione a dicembre o voler vincere tutte le partite si commenterebbe da solo. Ma se si costruisce sul lungo termine, le indicazioni più interessanti non le danno le partite con Oleggio o Torino e forse neanche il cammino complessivo, quanto piuttosto invece le sfide contro le avversarie più forti, le possibili sfidanti ai playoff. E' in quest'ottica, non in quella del processo al singolo risultato, che può aver senso farla un po' più lunga del solito.

sabato 27 dicembre 2014

Cosa dice la seconda sconfitta stagionale

A Livorno è arrivata la seconda sconfitta stagionale della Mens Sana. Ancora dopo il turno di riposo, e non è un alibi ma un demerito. Con fischi (o non fischi) sbagliati soprattutto nel finale, con il 67% ai liberi e 19 perse: tutti aspetti che potevano cambiare il risultato (80-75 alla fine), non la prestazione. Poteva finire diversamente, ma Livorno ha meritato: è sempre stata avanti, ha fatto la partita, ha alzato i ritmi per annacquare (con successo: nuovo massimo di punti subiti) la superiorità difensiva della Mens Sana.

Non è questione di serata sbagliata. Così come non può essere un problema aver perso due partite su dodici, di cui otto giocate in trasferta. E' questione che, al di là del normale appiattimento dei valori della gara secca, fare ancora questa fatica significa buttar via per strada il gap tecnico a proprio favore. E con Livorno è costato il successo. Conclusione: OGGI la Mens Sana NON sarebbe pronta a DIVORARE i playoff come sarebbe lecito aspettarsi.  Mi soffermo sulle parole in maiuscolo.

venerdì 26 dicembre 2014

Trasferta a Livorno, ci siamo

Dopo le feste, dopo una settimana di sosta per l'appuntamento-fantasma in calendario con l'Affrico, a due settimane dall'ultima partita, ci siamo: domani la Mens Sana torna in campo. A Livorno ne parlano come la partita dell'anno. Non per snobismo, ma lo hanno fatto diverse avversarie quest'anno, al passaggio della Mens Sana. Stavolta però il feeling è quasi contraccambiato. La trasferta al PalaMacchia "minaccia" di essere una con la maggiore affluenza senese dell'anno.

Per i romantici, questa Livorno non è né la Libertas/Liburnia attualmente in C1, né la Pielle adesso in C2. Di fronte c'è la Pallacanestro Don Bosco Livorno, ammessa tre anni fa alla Serie B, a raccogliere l'eredità del vecchio Don Bosco Basket Livorno (sparito nel 2008 per mancata iscrizione al campionato), di cui era la società satellite per minibasket e giovanili. Un po' quello di cui a volte si è parlato come scenario possibile ma mai praticato per la chiusura e riapertura della Mens Sana.

Sarà che è sotto le feste, sarà la voglia di tornare a vedere basket dopo la sosta, saranno i valori tecnici che vedono in campo la prima contro la seconda del campionato, sarà la storica rivalità tra le piazze, sarà la rivalità aggiuntiva che si è sviluppata anche quest'anno in campo e fuori (qui qualche accenno), sarà che - per meriti propri e buon senso altrui - c'è il sospiro di sollievo per un appuntamento in cui si rischiavano limitazioni e invece non ci sono state (qui l'annuncio). I motivi di interesse non mancano. Vediamo quelli tecnici.

giovedì 25 dicembre 2014

Trofei da riacquistare, spunti: la Mens Sana Basket dichiarata fallita, e il precedente Fortitudo

Trovo interessante, e giusto, che la gente di Mens Sana genericamente intesa, nel caso particolare attraverso il Comitato, abbia deciso di trovarsi per parlare di un tema come quello del riacquisto dei trofei (sì, no, chi, come, perché).


Velatamente l'avevo auspicato qui, non per togliere alla Polisportiva la sovranità sulle proprie scelte, che credo che in un mondo ideale dovrà essere sacra e svincolata dalla popolarità o meno delle decisioni, ma perché percorsi condivisi possono essere affrontati insieme: per esempio capire tutti perché non saranno riacquistati i trofei, o partecipare alle spese se invece si è d'accordo sul riacquisto. O altro ancora. Per non appesantire il post precedente, avevo tenuto fuori un paio di questioni.

mercoledì 24 dicembre 2014

Il ritorno dei termali: a Monsummano allena Niccolai

Dopo aver ingaggiato un ex mensanino "non qualsiasi" come German Scarone (qui il link), Monsummano continua a smuovere le acque: esonerato il coach Alessandro Fantozzi, ne prende il posto Andrea Niccolai, che ne fu compagno di squadra a Roma e che ne era il vice adesso, altro ex termale e in quanto tale ricordato come avversario a Siena. Quasi quanto il "gemello del gol" Mario Boni, che a 50 anni doveva giocare questa stagione con Monsummano, salvo ripensarci prima del via. Pare anche per motivi di feeling con Fantozzi. Cambia qualcosa adesso?

martedì 23 dicembre 2014

Oliclass, Forlì e l'inchiesta Time Out

Nei giorni in cui l'esistenza di Forlì è appesa a un filo, si è tornati a parlare dell'inchiesta sulla Mens Sana Basket proprio a proposito della società romagnola. A farlo è il sito Forlibasket. Non conosco chi ci scrive, ma mi sembra gente a cui piace andare in profondità. Nel farlo, si è riscontrata la presenza tra i creditori di Forlì della società svizzera Oliclass (qui il link), una società emersa proprio nell'inchiesta senese.

lunedì 22 dicembre 2014

La questione dei trofei da ricomprare

Marco Decandia ha il merito di aver reso di dominio pubblico sul Corriere di Siena di qualche giorno fa un argomento che circolava strisciante nell’ambiente: gli scenari del riacquisto dei trofei della Mens Sana Basket dichiarata fallita. Ovvero, che andranno all’asta, stante la decisione della Polisportiva di non riacquistarle a un prezzo ritenuto non congruo, per tornare in possesso poi a una quotazione più ragionevole. Di seguito le virgolette del presidente della Mens Sana Piero Ricci uscite sul giornale, poi alcune considerazioni.

domenica 21 dicembre 2014

L'importanza della Coppa Italia

Non è un obiettivo stagionale. Potrebbe diventare una ciliegina solo col senno di poi, qualora il vero obiettivo stagionale fosse raggiunto, la promozione. Ma intanto la Coppa Italia di Serie B è una tappa intermedia di cui la Mens Sana può sfruttare le caratteristiche uniche, rispetto al percorso di lungo termine con la regular season. Come funziona e (a costo di ripetere idee già espresse) perché è un'opportunità e non una scocciatura?
 

sabato 20 dicembre 2014

Giulio Griccioli: i playoff, le radici, il sogno, lo stile

Se non fosse per le prime tre partite perse, con 4 vittorie nelle ultime 7 partite la Capo d’Orlando di Giulio Griccioli – all’esordio da capo-allenatore in Serie A – avrebbe una media da playoff. Il tutto nonostante gli infortuni, il buco nell’acqua con la stella designata Flynn che non c’è più e un organico che non pareva così competitivo (sicuramente a me, ma mi pareva opinione diffusa).

Come altri ex mensanini, forse di più in quanto unico senese in Serie A, sul blog avevo già parlato altre volte di Giulio Griccioli. Adesso è sotto i riflettori del basket nazionale, e non c’entra niente che sia solo dicembre (quando comunque ha già 8 punti di vantaggio sull’ultima in classifica), perché comunque se lo merita.  Riprendo qui alcuni stralci dell’intervista che gli ha fatto un collega e che è uscita ieri sulla Gazzetta dello Sport, con passaggi interessanti in chiave senese.

venerdì 19 dicembre 2014

A volte ritornano... German Scarone

Non a Siena. Ma da avversario. Il tuffo in Serie B e le sfide con Monsummano parevano in estate l'occasione per incrociare di nuovo vecchi avversari come Mario Boni, che poi decise di appendere le scarpe al chiodo all'età di 50 anni (qui il post). Invece poco prima di Natale arriva la notizia che si incrocerà un altro ex termale. Ed ex mensanino, in questa qualità evocato spesso negli ultimi mesi (qui l'annuncio).

Di German Scarone si è parlato molto dai giorni della messa in liquidazione della Mens Sana Basket perché, nel bilancio non approvato, era emersa anche la voce di un credito non più esigibile relativa a un risarcimento assicurativo (iscritto a bilancio pur essendo ormai chiaro che non sarebbe stato riscosso) per un infortunio dell'oriundo argentino.

giovedì 18 dicembre 2014

La trasferta di Livorno

La notizia è di ieri e cambia solo in pare il piano di viaggio di molti senesi per sabato 27 dicembre. Due giorni dopo Natale, e a due settimane dall'ultima partita giocata (domenica scorsa a Pistoia contro Bottegone), con in mezzo il turno di riposo per la sfida saltata con l'Affrico Firenze, la Mens Sana tornerà in campo a Livorno. Al vecchio palazzetto di via Allende (PalaMacchia) all'Ardenza o al nuovo Modigliani Forum (per gli amici PalaPuppa) di Porta a Terra? Ha risposto ieri il Don Bosco dalla propria pagina Facebook.



mercoledì 17 dicembre 2014

Tommaso Marino, un senese all'All Star Game

Pianigiani, Griccioli, se vogliamo Cardaioli. Su questo blog alcuni post sono stati dedicati con piacere a protagonisti senesi di oggi, di ieri o dell'altro ieri. Molto più difficile è farlo sui senesi che vanno in campo. La migliore occasione per farlo è Tommaso Marino. Play, classe 1986, in quella che fu forse la migliore nidiata di sempre del settore giovanile della Mens Sana, bandiera senese negli anni del gran reclutamento, in mezzo a grandi nomi arrivati da fuori come Datome, Vitali, Lechthaler, Scarponi, Cavallaro.

Prima di girare il mondo con Slums Dunk (per chi non lo conoscesse, qui c'è la pagina Facebook), Tommaso Marino ha girato l'Italia dal 2004 a oggi, diventando nel frattempo un affermato giocatore in Lnp, ed è in questa veste che anche in queste ore ha fatto parlare di sé.  

martedì 16 dicembre 2014

In confronto alle squadre in testa negli altri gironi

La Mens Sana torna in campo dopo Natale perché il turno del 21 dicembre non si giocherà, inizialmente previsto in un curioso incrocio con l'Affrico che poi si è ritirato prima dell'inizio del campionato. Tempo di sosta, tempo di valutazioni. Anche alla luce del calendario, oltre che dei tanti cambiamenti, ma anche di un roster di alto livello, la Mens Sana ha avuto un inizio di stagione apprezzabile con 10 vittorie in 11 partite.

In un tipo di campionato ai più sconosciuto, per aiutare a capire il percorso della squadra di Mecacci può essere interessante un confronto con le altre squadre in testa in Serie B, negli altri gironi. Ci sarà modo di farlo in maniera più approfondita durante la stagione,anche alla luce dei livelli rispettivi campionati, intanto partiamo dai ruolini di marcia comparati. Per scoprire, per esempio, che c'è anche chi ha fatto meglio della Mens Sana.

lunedì 15 dicembre 2014

VotaEzio VotaEzio VotaEzio

Mercoledì scorso ero ospite a Basket Forum insieme, tra gli altri, a Ezio Cardaioli. Detto con qualche eufemismo,  non ha mancato di ricordare a chi non lo vedeva da un po' la sua personalità schietta, generosa e senza mezze misure. Ho voluto salutarlo a fine serata come il padre del basket senese. Non ignoro le storiche diatribe Bucci-Cardaioli (ah, quindi spaccarsi non è una specialità solo degli ultimi tempi...), né il fatto che poi nell'ultimo decennio la Mens Sana ha raggiunto livelli che hanno fatto la storia non solo del basket senese ma di quello nazionale.

Ho voluto ripescare una formula già usata nella copertina della biografia del Prof, a cui vado fiero di aver contribuito. Lì si mettevano in una stessa pagina il professor Dudo Casini, Cardaioli e Simone Pianigiani. La vita va avanti, la storia prende pieghe nuove, ma in una costruzione del genere aveva senso parlare di un album con il nonno, il padre e il figlio del basket senese. L'altra sera, entrando in trasmissione, il Prof mi ha fatto vedere una lettera. Mittente, la Fip.

domenica 14 dicembre 2014

Difesa e big. La prima risposta

Si era parlato fin troppo dell'importanza potenziale (in bene e in male) delle ultime due partite del 2014. La Mens Sana ha risposto con una vittoria non spettacolare, non dilagante, ma decisa e senza esitazioni a Pistoia, costringendo Bottegone alla prima sconfitta interna stagionale. La firma è stata quella della difesa e delle giocate dei big, su tutti Parente e Chiacig. Gli altri risultati della giornata hanno fatto ulteriormente selezione, per il primo posto alla fine dell'andata manca solo la matematica.

sabato 13 dicembre 2014

Il nuovo presidente di Lega

Valentino Renzi, Ferdinando Minucci e Fernando Marino sono gli ultimi tre presidenti che la Lega Basket ha eletto come guida. Un mondo distante al momento quello della Serie A, per la Mens Sana, che però in queste ore ha visto eleggere un nuovo presidente della sua Lega attuale (e futura sicuramente per un po' di tempo), la Lega Nazionale Pallacanestro. Cosa cambia? E cosa cambia per la Mens Sana?

venerdì 12 dicembre 2014

Chiudere in bellezza il 2014. O meno

In questi giorni c'è stato modo di parlare del peso delle prossime due partite sul proseguimento della stagione (qui il post). Allo stesso modo in cui c'è da ragionare sulle prospettive in caso di doppia vittoria, ha senso per onestà ragionare anche sugli scenari di una doppia sconfitta.

giovedì 11 dicembre 2014

The dark side of calendario

I 2399 spettatori della partita con Oleggio sono stati minimo stagionale per la Mens Sana. Che comunque sono un bel minimo per una B2, senza stare a evocare quanti ci avrebbero messo la firma in estate. Quei 2400 sono stati gli ultimi ad aver visto giocare in casa la Mens Sana nel 2014.

Questo girone di andata quasi tutto in trasferta della Mens Sana è la scoperta dell'acqua calda. Solo come punto di partenza, ricordiamo (come scritto tempo fa) che l'anno solare si chiuderà con la Mens Sana che alla penultima di andata su 12 partite ne avrà giocate 8 fuori casa e 4 in casa. Partendo da qui, aggiungiamo solo un paio di ragionamenti.

mercoledì 10 dicembre 2014

Labronici, potere e trasferte

Nell'atteso recupero della nona giornata, Livorno ha travolto 92-53 Cecina: con 7 vittorie in 10 partite, si candida anche con la forza dei numeri al ruolo di prima sfidante della Mens Sana (9 vittorie in 10 partite).

Espulsioni - anche di coach Campanella - e il gran nervosismo del secondo tempo hanno segnato il tracollo (56-25 il parziale della ripresa) dell'unica squadra che fin qui ha battuto la Mens Sana, e fin qui in prima fila per il ruolo di cui sopra ("prima sfidante") forte di un percorso fin qui da sole due sconfitte, sui campi di Sangiorgese e Bottegone. Quali sono le premesse della partita del 27 dicembre della Mens Sana a Livorno?

martedì 9 dicembre 2014

Diesel

Non è solo questione del 2/2 di Ferrara. Oleggio è partita forte domenica, come forti sono partiti in queste prime dieci partite giocate in campionato molte delle avversarie della Mens Sana. Deja-vu. Plurimo. Se n'era accennato in qua e là, stavolta si parla solo di questo: La squadra di Mecacci ha un problema nell'impatto con le partite?

lunedì 8 dicembre 2014

Così crescono i giocatori della Mens Sana

I progressi di squadra (post di ieri) della partita con Oleggio non nascono sotto i cavoli e non sono scindibili anche dalle buone prestazioni individuali di domenica. Non era la finale Nba, ma il contesto (dopo aver rischiato per la terza volta in stagione di perdere una partita, in un'annata ancora agli albori in cui a volte si è vinto più per forza che per brillantezza) impone di non sottovalutare alcuni segnali.
 

domenica 7 dicembre 2014

Così cresce la Mens Sana

Allora non era colpa mia. La Mens Sana vista contro Oleggio ha non solo vinto largamente ma anche giocato bene. E' evidente che c'entra anche il livello dell'avversaria, squadra tutta zona e tiro da tre (34 tentativi, su 76 tiri totali) che è stata in partita grazie a quell'inizio in cui le triple sono entrate, poi quando ai pantaloncini di Ferrari si è attaccato Ranuzzi, è un po' cambiata la storia.

Ma trovare un'avversaria di cui si è più forti non implica necessariamente giocare bene, si è visto altre volte anche quest'anno. In pillole, seguono alcune buone notizie della serata. In molte, ripeterò quanto già detto da coach Matteo Mecacci a fine partita, ma d'altra parte chi meglio di un allenatore conosce la propria squadra?

sabato 6 dicembre 2014

Il testa-coda (che dura tre tempi)

Posto che il passaggio di Crespi con annessi e connessi non è stato un evento banale, può essere contento Matteo Mecacci, se al centro delle cronache della settimana c'è sempre qualcosa di diverso dal campo (quante volte s'è detto?): quando si sdottora di basket lo si fa praticamente sempre per dire che qualcosa non va, e considerare più importanti altri argomenti vuol dire implicitamente che le cose vanno bene, o comunque abbastanza bene. E anche tornando a parlare di basket, non c'è solo basket.

venerdì 5 dicembre 2014

Il ponte sul fossato

Mi ero avvicinato alla serata del ritorno a Siena di Marco Crespi con un po' di timori sul fatto che "il palcoscenico" potesse offrire una facile ribalta a chi volesse usarla per veicolare le proprie recriminazioni sul passato (qui avevo preferito solo accennarlo).

E quando lo dico, sia chiaro che mi riferisco SIA a chi denuncia con forza il modo in cui è finita la Mens Sana Basket SIA a chi denuncia con forza l'obbligo di tagliare del tutti i ponti con quel passato. Posizioni evidentemente inconciliabili, che solo il tempo, e la giustizia (le condanne, ma anche le assoluzioni), potranno condurre a una sintesi, anche se sicuramente non una ricongiunzione.

Con maturità, la serata insieme a Marco Crespi è stata l'evento che doveva essere: una festa. Non per tutti, e già questa è stata una nota stonata. Seguita da un comunicato duro della Brigata Biancoverde (qui il testo). Seguita (ma anche preceduta) dall'ostentata posizione di altri - mettiamoci un'etichetta: "i nostalgici" - che per una sera tornavano a sentirsi rappresentati dalla Mens Sana. E qui, a prescindere da quanti siano gli uni e gli altri, lo spirito della serata era già andato perso.

giovedì 4 dicembre 2014

Il messaggio del ritorno di Marco Crespi a Siena

Una serata di emozioni, ma il nodo non è la serata. Sono le emozioni: di un anno, di un'esperienza, di un modo di vivere il basket, lo sport, le proprie passioni. Chi c'era, alla presentazione del libro di Marco Crespi, non ha bisogno di parole per farselo spiegare. Altri non c'erano perché impossibilitati, altri ancora non c'erano per scelta, e mi dispiace. Magari, anzi sicuramente, ci sarà modo di ritornarci su. Intanto mi piacerebbe fissare alcuni punti della giornata.

mercoledì 3 dicembre 2014

The place to be

Ci siamo. E' il giorno del ritorno a Siena di Marco Crespi, che in realtà è già in città da diverse ore. L'appuntamento è per le 18 a Palazzo Patrizi, via di Città 75. L'occasione è la presentazione del suo libro sulla scorsa stagione. Letto: se interessa la Mens Sana, forse anche il basket e la vita, non si può non leggere. Poi, una volta letto, ognuno fa le sue valutazioni.

Sarà in vendita da domani - giovedì - in tutte le librerie di Siena, poi la distribuzione è nazionale, anche attraverso i siti dedicati. 13 euro. Con proventi destinati a uno scopo benefico. Non è spam. Non è pubblicità. Penso che la letteratura sulla Mens Sana debba essere un argomento di questo blog.

martedì 2 dicembre 2014

Siena in Serie A vince ancora

Un po' di Siena nel massimo campionato c'è ancora. E' quella di Venezia, con tanti ex senesi, ex scudettati, ex dell'anno scorso, ora a guardare tutti dall'alto in basso. E se la Reyer è da sola lì in testa è anche grazie a un altro senese, Giulio Griccioli, che con Capo d'Orlando ha fatto l'impresa di giornata.

lunedì 1 dicembre 2014

La capacità di uscirne (dopo essersi complicata la vita)

Ma è anche una squadra che inequivocabilmente sotto pungolo reagisce, e vince di forza come è successo all'overtime, o nel finale di Varese. E non è mai così nelle squadre fuori controllo, che vanno nel pallone, che non reggono la pressione, segno che invece questa Mens Sana - come si richiede a un organico di questo livello - nonostante qualche vuoto di sceneggiatura è comunque a livello mentale pienamente padrona di sé stessa. Non solo. 

domenica 30 novembre 2014

La capacità di complicarsi la vita

A Cecina era andata male, a Monsummano bene: dopo 9 giornate la Mens Sana poteva essere 9-0 o 6-3 indifferentemente, nessuno avrebbe rubato niente in entrambi i casi, questione di episodi. La classifica dice 8-1 e aiuta nelle valutazioni a mantenere l'equilibrio nella misura in cui quella sconfitta sta lì a ricordare costruttivamente la fallibilità e i difetti su cui dover ancora lavorare, anche quando nonostante tutto la si passa liscia come a Pavia. In che direzione? 

sabato 29 novembre 2014

Sabato pavese - Amarcord

E' già tempo di un'altra partita, stasera alle 21. Anche di un certo valore tecnico, con la Mens Sana capolista sul campo di Pavia, che è nel treno delle squadre al terzo posto a -4, anche se rispetto a Cecina ha giocato due partite in più. Giocatore più importante Stefano Degrada, guardia di 31 anni da 17.5 punti di media. La trasferta di Pavia è anche un bel tuffo nel passato ad altri tempi.

venerdì 28 novembre 2014

Sabato pavese - La cornice

Come è successo spesso, i fatti della settimana ci hanno portato altrove, ma domani la Mens Sana torna in campo. E continua a portare in giro un certo tipo di approccio a questa stagione. Data la particolare natura della trasferta (in un giorno solo, di sabato, e non vicina) si sono rivelate non più percorribili le idee avviate per la presenza anche di squadre giovanili per continuare anche questa settimana la festa di basket al passaggio della Mens Sana. Ci penserà a perpetuarla la tifoseria organizzata, visto il gemellaggio tra la Brigata e il Gruppo Skomodo di Pavia.

giovedì 27 novembre 2014

Tutta Siena

Come avrete visto, l'accenno che avevo fatto martedì mattina all'evento del 3 dicembre è ormai diventato di dominio pubblico. Nell'occasione Marco Crespi sarà a Siena per presentare il suo libro con cui ripercorre la scorsa stagione, vista naturalmente dai suoi occhi, talmente da film che la figura del coach a un certo punto assunse (discutibilmente? fu a furor di popolo) contorni quasi messianici.


Rimando al comunicato ufficiale (qui) per alcune informazioni "logistiche": il libro costerà 13 euro, inizialmente ne saranno stampate 5000 copie, disponibili nelle principali librerie italiane (quindi anche fuori Siena) e anche online: sul sito dell'editore edizioniilleccio.it e per prenotazioni su www.somethingdifferent.club che credo diventerà un sito a cui prestare attenzione... E poi?

mercoledì 26 novembre 2014

Presenze gradite

Non era neanche stata frutto di una vera riflessione, ma - tra un discorso e l'altro sul ritorno a casa dopo un mese (vedi post) - era venuto fuori il pensiero: ma vuoi vedere che il mese lontano da partite interne (ancor più della prima sconfitta, arrivata la settimana prima a Cecina) rischia di aver raffreddato il grande entusiasmo visto al PalaEstra nelle prime due gare interne dell'anno?

Il "non detto" di fondo era: se andare a vedere le prime partite della Mens Sana in B2 era una moda per dire di esserci stati, è passata. Vediamo qual è veramente lo zoccolo duro. Da segnalare c'era anche la presenza di decine di tifosi ospiti venuti a Siena per vivere una giornata storica (giocare sul campo della squadra che dal 2004 ha vinto 8 scudetti, anticipata qui). E comunque la risposta con Valsesia è stata chiara.

martedì 25 novembre 2014

Segnare sul calendario

La settimana è iniziata con Marco Crespi e alcuni (diversi) "nostalgici" della scorsa stagione a rilanciare sui social network una frase (sull'ultimo tiro, il basket, la vita...) seguita dall'hashtag di inequivocabile paternità #somethingdifferent e dalla minaccia "coming soon". Anche io ho ritwittato Crespi. Che vuol dire quella frase?

lunedì 24 novembre 2014

Dopo Report

Cento secondi sulla fine della Mens Sana Basket per i 1.887.000 spettatori (8% di share) nell'attesa puntata ieri sera di Report su Siena. Ci sta, visto il focus della trasmissione, puntato - come dicevo ieri - su temi diversi, dai risvolti drammatici e approfonditi con dettagli veramente nuovi. Niente di nuovo invece nella parte sulla Mens Sana Basket (perché di questo si parla, qui), affrontata senza approfondimenti ad hoc alla ricerca di novità, ma da una prospettiva abbastanza alta, divulgativa, direi quasi "di colore", per raccontare una città e un mondo.

Le incognite della vigilia erano sul taglio, sul filo conduttore, e nello specifico sul legame tra il basket e l'argomento portante. Il legame è stato che "Montepaschi non vuol dire solo banca, ma (...) una squadra di basket che vince 7 scudetti di fila (...). Poi i conti in rosso si stanno adesso trascinando dietro un mondo". E dopo 3'20" sul Siena Calcio, il passaggio alla Mens Sana Basket parlando di "inventori di bilanci", fallimento, ripartenza dalla Serie B. E poi un breve affresco.


domenica 23 novembre 2014

Report

Stasera andrà in onda una puntata di Report dedicata a Siena. È già stata rinviata due volte: era in calendario la settimana scorsa, e prima ancora a inizio ottobre, doveva essere la prima puntata della nuova stagione del programma. È una puntata che nessuno avrebbe voluto vedere: il problema non è che se ne parli, perché il giornalismo - se serio e ben fatto, quindi se effettivamente "giornalismo" - è sempre una ricchezza, piuttosto è l'argomento a essere drammatico e doloroso per molti.

Ne scrivo qua sul blog perché è una trasmissione in cui si potrebbe e dovrebbe parlare anche dello sport senese e del basket senese, della Mens Sana. Lo dico perché Paolo Mondani ed Elisabetta Gherardi, i giornalisti di Report che ci hanno lavorato, si sono occupati anche di questo, della fine che ha fatto lo sport cittadino, sentendo persone, "facendo cose e vedendo gente". Ci saranno nuovi elementi?

sabato 22 novembre 2014

Con Matteo Mecacci

Questo post non c'entra niente con l'attualità. L'idea era di parlarne prima, poi l'accumularsi di fatti freschi ha fatto slittare un discorso di carattere generale. Farlo adesso dopo la prima sconfitta è solo una casualità, ma dirlo a metà stagione non avrà più senso.

L'entusiasmo per la ripartenza della Mens Sana è diversamente distribuito. Emotivamente entusiasmo a pioggia sul nuovo gruppo di giocatori, collettore dell'affetto di un popolo uscito da un'annata da incubo rinfocolando l'attaccamento per chi veste il biancoverde per il rischio vissuto di non avere più una squadra, con in più anche la simpatia che ispira un basket di categoria diversa da quello vissuto fino a giugno.

Razionalmente entusiasmo per il lavoro della società: non parlo delle modalità della ripartenza (le divergenze su quello non si spegneranno mai) ma della qualità della squadra costruita, una corazzata che ha tutto per vincere il campionato. Poi "società" vuol dire anche altro, ma finché si gioca il pensiero è soprattutto al tipo di squadra che la società ha messo su, il resto "non esiste". Tra un focolaio e l'altro di convinto sostegno, in mezzo, c'è Matteo Mecacci, il coach.

venerdì 21 novembre 2014

Tornare a casa dopo un mese. E l'inizio di stagione alla luce del calendario pazzo

Domenica la Mens Sana torna a giocare in casa dopo più di un mese. Dal 19 ottobre contro il Cus Torino, ci si ritrova il 23 novembre contro Valsesia. Per molti sarà l'occasione per rivederla, perché è vero che in trasferta ci sono stati esodi di massa ma comunque inferiori ai 2000 abbonati e alle quasi 3000 presenze delle prime due uscite in viale Sclavo. Il calo delle presenze rispetto ad allora è un pericolo reale: non per disamoramento, ma perché quando c'era da battere il ferro finché era caldo (ed era caldo) era più facile fare il pienone.

Il motivo della lunga assenza da casa, è noto, è l'infelice incrocio tra un calendario che poneva alla Mens Sana due trasferte consecutive a Monsummano e Varese, e la caduta del turno di riposo (del campionato che doveva essere dispari, a 15, prima che anche l'Affrico abdicasse) proprio alla settima giornata, con la ripresa a Cecina che ha finito per diventare la terza trasferta consecutiva (con un riposo in mezzo). Così fino a ora la Mens Sana ha giocato in trasferta cinque delle prime sette partite. E non è finita.

giovedì 20 novembre 2014

Festa di basket e di popolo: l'idea si materializza

Nonostante il divieto di trasferta, lo spirito della gita a Cecina a base di cacciucco ha perpetuato l'idea che la Mens Sana e la sua gente hanno deciso di sposare per questa stagione di ripartenza. Il pacchetto di iniziative messe sul tavolo per rendere quest'annata una festa itinerante del basket (vedi post) non ha sortito l'effetto immediato di far saltare l'annunciato divieto di trasferta per Cecina, ma legarle solo a quello sarebbe stato quanto di più sbagliato.

Pare però che siano riuscite a creare lo sperato effetto domino, hanno seminato per il futuro e i frutti cominciano ad arrivare piano piano. Già la società di Cecina, cofirmataria di un comunicato con la Mens Sana, aveva dimostrato la propria disponibilità, poi saltata per i motivi noti. Per le prossime partite poi si passerà effettivamente dalle parole ai fatti. Cioè?

mercoledì 19 novembre 2014

Un concetto nuovo (...): il tiro da tre punti

Solo Valsesia (24.85%), prossimo avversario, ed Empoli (26.25%), che ha appena abbandonato l'ultimo posto battendo Monsummano, hanno nel Girone A una percentuale da tre inferiore di quella della Mens Sana: 28.85%, tirando 21.3 volte a partita da oltre l'arco con soli 6.1 canestri di media.

Non è la quantità assoluta di triple tentate a essere eccessiva in un attacco numericamente abbastanza ben bilanciato, ma può diventarlo alla luce del profitto, oltre che del personale a disposizione (e di quello che in più ruoli può arrivare avvicinandosi al ferro). Ma è nel gioco delle parti che impedirlo sia il primo target delle difese avversarie. Cosa dicono i numeri?

martedì 18 novembre 2014

Coperta corta, ala scoperta (e poi si fa male Ranuzzi)

Non è questione di essere di bocca scelta e aver perso il senso delle cose dopo anni di Eurolega. E non è neanche questione di farsi prendere la mano dall’emotività della prima sconfitta: il discorso valeva prima, e cercare una soluzione non è un’esigenza immediata ma un’assicurazione che al momento sembra necessaria per un finale di stagione in cui non ci sarà margine d’errore.

Perché oggi, senza trionfalismi-fuffa ma solo per ricordare i fatti, la Mens Sana è ancora prima da sola dopo aver perso a Cecina, sul campo dell’avversaria in questo momento più forte, brava (Cecina) a cesellare con merito forse la propria miglior gara stagionale e a costringere la Mens Sana alla peggiore. E mi fermo qui nello sboroneggiare ulteriormente sui valori tecnici di una categoria che non conosco bene, ma sono dati di fatto incontrovertibili.

Il limite “quantitativo” che sta evidenziando il roster della Mens Sana non è, come temuto, sul perimetro, dove Parente c’è, e da qui all’anno nuovo darà un salto di qualità anche “qualitativo”. E’ invece nel ruolo di ala, dove Bruno Ondo Mengue fin qui non ha dato affidabilità come backup di Ranuzzi e Pignatti. Non è tempo di bocciature, la stagione è cominciata solo da un mese e mezzo, e rinnegare così presto le scelte estive significherebbe aver sbagliato i criteri delle decisioni, più che le decisioni in sé. Ma ci sono dei segnali da valutare.



lunedì 17 novembre 2014

Falla girare

La Mens Sana ha perso a Cecina per un motivo pragmatico e uno 'filosofico'. Quello pragmatico è che, non solo per la differenza finale di soli 5 punti ma proprio per il senso della partita, sono stati decisivi tanti piccoli sbagli, 'errori non forzati' si direbbe nel tennis.

È il lato oscuro di una squadra che comunque anche in una giornata del genere si era fatta vedere tutt'altro che snob, se non operaia, dimostrandosi ancora una volta fatta di giocatori che godono e si esaltano a buttarsi sui palloni, e non nel venire a far sfoggio del proprio talento. Una giornata da 40% totale al tiro è troppo poco. Il 5/17 finale da tre poi è un 2/14 se si toglie il 3/3 iniziale (Parente e Panzini 0/10 in coppia): da oltre l'arco sono andate male cinque partite su sette. E poi il motivo 'filosofico'.

domenica 16 novembre 2014

Cartoline dalla prima sconfitta


Per motivi lavorativi ho avuto la possibilità di essere tra i pochi a vedere di persona la partita di Cecina, e con essa la prima sconfitta della nuova vita della Mens Sana. Probabilmente il questore di turno ha finito per fare un piacere ai 73 arrivati in città per una cacciuccata all'ora di pranzo e ripartiti prima dell'inizio della partita. Pur senza di loro, erano comunque in 56 nel settore mensanino per quella che - se i segnali filtrati troveranno conferma - dovrebbe essere l'ultima trasferta vietata.

Mi prendo le mie responsabilità per il fatto di esserci stato stavolta, e non nelle altre (finite diversamente) :D Ma ci tengo a far notare di essere in buona compagnia, tra cui -  non starò a dirne altre - quella di un ex giocatore della Mens Sana che di nome fa Carlton. Ed è stata la prima apparizione in stagione anche della maglia verde (in verità in diverse tonalità di verde).

sabato 15 novembre 2014

In campo il meglio del girone - reprise

Sebbene ci sia stato tutto il tempo, ormai a due settimane dall'ultima partita giocata, si ricomincia a parlare un po' di basket giocato dopo aver parlato a lungo di tutt'altro (segno forse anche che le cose sul campo male non andavano...). La partita di questa settimana a Cecina - che pure ha grandi motivi di interesse fuori dal campo, anzi fuori dal palazzetto - impone il richiamo all'ordine.

Merita di farlo: si trovano le due squadre più forti del girone, la Mens Sana va sul campo di quella che oggi sarebbe (ed è) la prima delle sue avversarie: è nel super treno di sette squadre a 8 punti (-4 dalla Mens Sana), in cui tutte hanno giocato almeno 6 se non 7 partite, tranne Bottegone e proprio Cecina (ne hanno giocate 5).

L'avevo già ridetto? E' vero, sì, a Varese (anche lì come richiamo all'ordine dopo un gran parlare di trasferte vietate). Sarà che un po' sono io monotono, ma sarà anche un po' per i valori che nel frattempo sono cambiati, facendo salire Cecina. Perché possiamo presentarla come "il meglio del girone a confronto"? Proviamo a spiegarlo con un po' di numeri.

venerdì 14 novembre 2014

Parlare di Marco Crespi senza usare hashtag

Poteva e doveva essere il giorno in cui capire definitivamente per chi fare il tifo in Serie A (magari per qualcun altro, io la mia scelta l'ho già fatta) dopo che Venezia, già la più ricca colonia biancoverde in Serie A, si è arricchita di un altro ex mensanino: dopo il coach del primo scudetto Recalcati e i cavalieri dell'ultima (triste ma unica) cavalcata Ress, Ortner e Viggiano, alla Reyer (legata alla Mens Sana già dal 1907, da quella volta della Palla al cerchio).

Poi in serata è arrivata la notizia dell'esonero di Marco Crespi da Vitoria. A lui una gran parte della gente di basket di Siena è ancora molto legata, e lo sarà per sempre, dopo aver condiviso quell'incredibile ultima stagione della Mens Sana Basket.

Non sono tra le persone che lo santificano a prescindere. Credo che come uomo di basket sia uno dei primissimi in Europa. Credo che alla Mens Sana si sia ritrovato a fare il capo-allenatore non dico per sbaglio, ma per una serie di circostanze che sono state una fortuna per la Mens Sana.

Non credo sia il coach perfetto, come potrebbe sembrare nel ruolo da film che si è trovato a interpretare l'anno scorso. Piuttosto è stato la persona giusta al momento giusto, entrata in empatia con una storia travolgente fino a esserne uno dei personaggi principali. Non è un allenatore per tutte le stagioni, per tutte le piazze (Vitoria ero convinto che lo fosse), per tutti i giocatori.

giovedì 13 novembre 2014

Gita fuori porta (del palazzetto)

Il cerchio sulla trasferta vietata a Cecina lo ha chiuso il tifo organizzato. Lo ha fatto con una decisione di grande acume, intelligenza e carattere, definizioni che non sempre siamo abituati a usare per un certo mondo del tifo,  che probabilmente è lo stesso che pensava di fotografare chi ha deciso la limitazione delle trasferte. Oppure "con civiltà, cultura e goliardia", per usare le parole della stessa Brigata Biancoverde, e per una volta chi si loda non si imbroda: senza voler santificare nessuno, ma lo spirito dell'iniziativa è chiaro.
La soluzione scelta è andata anche oltre quella che era la mia idea di buon senso: complimenti. Così come altri attori da cui pensavo dovesse arrivare un segnale, concreto e nella giusta direzione (queste erano le aspettative). Dei tifosi si è detto. Alla società si chiedeva una presa di posizione, che è arrivata, con toni anche più forti dell'auspicabile ma ben abbinati alla dimostrazione data di aver creato un fronte unito (anche con le altre società della categoria) di dissenso civile ma fermo.

mercoledì 12 novembre 2014

Fatti, e misfatti

Avevo auspicato fatti (qui), come unica risposta possibile alla decisione del divieto di vendita ai residenti in provincia di Siena per i biglietti della partita di domenica a Cecina. Alcuni di questi fatti, non devono essere di dominio pubblico, perché i contatti istituzionali (da un'istituzione a un'altra) per essere efficaci devono avvenire nelle sedi appropriate e in forma riservata. Anche con toni e forse argomentazioni diversi da quelli a cui siamo abituati nel "bar sport" della piazza virtuale dell'opinione pubblica. Mi risulta che alcuni di questi contatti ci siano stati, forse lo sapremo se e quando si vedranno degli effetti.



La novità di giornata è che c'è da commentare la seconda uscita in due giorni della Mens Sana, che aiuta a capire anche la strategia adottata. Il passaggio centrale è l'annuncio di un documento sottoscritto dalle due società (quindi con Cecina al proprio fianco) e inviato alla Fip in cui "si rende nota la massima collaborazione tra i due club, già in atto da due settimane, affinchè la partita si disputi di fronte alla cornice di pubblico di entrambe le squadre come è desiderio delle due società". Si parla anche di "opera di coordinamento e diffusione" da parte della Lega Pallacanestro, dunque sostenendone di fatto il pieno appoggio all'iniziativa, "con l’augurio comune che possa portare a una revisione del provvedimento in oggetto". La strategia che emerge?

martedì 11 novembre 2014

Divieto di trasferte, il momento dei fatti



Non è stata una sorpresa perché non se ne ravvedono i motivi, non perché non fosse nell'aria che sarebbe andata a finire così. E non è stata una sorpresa neanche che non siano bastati (troppo stretti i tempi, magari servirà sul lungo termine) le iniziative lanciate per il "tifo sereno" né il sostegno non formale ma di fatto della Lega Pallacanestro e del Comune di Siena con la loro presenza al lancio dell'idea.

Dopo il divieto per Cecina non mi pare il caso di pontificare un'altra volta su un tema già ampiamente trattato per Monsummano (qui) e Varese (qui). Anche sul fatto che non se ne vede una ragione obiettiva. Non è che non sia importante, lo è tremendamente. E' che se n'è già parlato a oltranza (parlo per me almeno), è il momento dei fatti. Di chi?

lunedì 10 novembre 2014

Si riparte dove ci s'era lasciati: Cecina come Varese

La settimana di riposo ha messo la Mens Sana in condizione di vivere da osservatrice l'ultimo turno di campionato. Che un po' di cose le ha dette: su Monsummano, Bottegone, Pavia, Valsesia, Varese e la prossima avversaria Cecina.

Bottegone non aveva mai perso, su quattro partite giocate e con due turni di riposo, ponendosi come prima alternativa alla Mens Sana. Questa settimana (Ganguzza, arrivato al posto di Toppo, ha giocato solo 11') ha perso di 20 sul campo di Monsummano, che aiuta anche a mettere in luce diversa la quasi-sconfitta della Mens Sana al PalaTerme. Forse va un po' aggiornato il ranking delle avversarie.

Dove salgono anche Valsesia e Pavia, approfittando però dell'incrocio con due squadre di coda come Oleggio e Cus Torino. Ma soprattutto sale Cecina per la vittoria in casa di Varese (che scende).

Conclusione semplice: due settimane dopo aver giocato in casa della più accreditata concorrente, la Mens Sana si riaffaccerà sul campionato di nuovo in casa della più accreditata concorrente (anche stavolta senza tifosi).

domenica 9 novembre 2014

La rinascita del Cus Basket

E' domenica e, approfittando del riposo della Mens Sana in campionato, proviamo a spaziare sul basket senese: magari ricapiterà di farlo ancora. L'occasione è quella della presentazione fatta in settimana del rinato Cus Basket. E' un po' l'anno delle rinascite.

Mi pregio di aver seguito di persona tutti gli ultimi anni del Cus, più volte sfiorando (nelle possibilità, più che effettivamente sul campo) la promozione in B2, prima di spegnersi lentamente ma con la dignità del lavoro di chi ha provato a tenerlo a buoni livelli.

Parlando fuori dai denti, è una ferita ancora aperta il modo in cui è stato chiuso un bel progetto: la pistola fumante furono problemi economici inequivocabili e non più accettabili, ma nulla cancella il retropensiero di rese dei conti interne per storie di sgarbi ricambiati nel momento in cui i rapporti di forza si sono ribaltati.

sabato 8 novembre 2014

Dopo un mese

Sei vittorie su sei partite. In linea di massima tutte meritate. Ma un'analisi corretta di questo primo mese non può poggiare sull'imbattibilità. Potevano essere cinque successi su sei partite, perdendo a Montecatini come stava per succedere (questione di centimetri). Ha decisamente più senso una valutazione che poteva essere valida anche se quegli ultimi due tiri di Monsummano fossero andate diversamente.
La difesa c’è (si vedeva da subito), ed è da qui che partono i progetti vincenti. L’attacco arriverà. Ma la notizia più importante, approfittando della prima settimana di riposo della Mens Sana, è che il programma è stato rispettato.

venerdì 7 novembre 2014

Due istituzioni si muovono (sicuramente a parole)

E' della settimana scorsa il post (qui il link) sull'opportunità, se non obbligo morale, di un intervento delle istituzioni nella vicenda dei provvedimenti di limitazione alle trasferte per chi vuole vedere la Mens Sana. La tesi (discutibile, per carità) è che non si tratti di un problema solo della Mens Sana, ma del movimento.

Certe rivendicazioni possono essere ascoltate se sono mosse da una parte interessata, ma lo sono sicuramente di più se arrivano da un'istituzione che rappresenta un interesse collettivo, quale quello (stessa tesi di prima, discutibile) che viene leso in questa vicenda.

Assumono in questo senso un particolare significato i due ospiti al tavolo della conferenza stampa sulle iniziative a contorno delle partite, in rappresentanza di fatto delle due istituzioni di riferimento: Claudio Coldebella, direttore generale della Lega Nazionale Pallacanestro, e Leonardo Tafani, assessore allo sport del Comune di Siena.

giovedì 6 novembre 2014

Il blob sul blog

Meriterà un post a parte una riflessione sui partecipanti alla conferenza stampa (attesa) con cui la Mens Sana 1871 ha annunciato una serie di idee per iniziative di contorno per le proprie partite di Serie B.

Per una contestualizzazione rimando a questo pezzo (l'ho scritto io, ma non vuole essere uno spam, piuttosto linko per per non tediarvi anche qui - quindi due volte - con le stesse chiacchiere). Per un resoconto ufficiale, vi rimando alla trascrizione della conferenza stampa prodotta dall'ufficio stampa (qui il link).

Per oggi mi limito a ripartire da qui per isolare le argomentazioni più interessanti emerse a mio giudizio, una specie di blob (spoiler: le parole più dettagliate per capire di che tipo di iniziative si parla effettivamente le trovate sotto la voce "Lorenzo Marruganti"):

mercoledì 5 novembre 2014

Il tempo della semina

Domattina a Siena arriva il direttore generale della Lega, Claudio Coldebella, per una conferenza stampa congiunta con Ricci e Marruganti. Unendo i puntini, non è un mistero vederci il seguito della partecipazione dei dirigenti mensanini alla commissione di settore due settimane fa, prima della trasferta a Montecatini.
In cantiere, la conclusione è logica (ne avevo accennato a suo tempo), iniziative per promuovere un clima che - sarà un modo di dire retorico, ma è per capirsi - ho sintetizzato come “festa itinerante del basket” per le partite della Mens Sana. Se ne saprà di più dopo l’annuncio. La presenza di Coldebella sta a significare che i temi sul tavolo non riguardano solo Siena ma l’intero movimento.
E’ chiaro che le iniziative messe in campo funzioneranno nella misura in cui saranno vissute, sin dalla presentazione di domani, NON CONTRO qualcosa o qualcuno (che per non inquinare lo spirito dell'iniziativa credo non meriterà neanche la citazione, a meno di richieste esplicite) MA PER qualcosa (il movimento) o qualcuno (gli appassionati). 

martedì 4 novembre 2014

Quelle cose che non cambiano mai

Passano gli anni, succedono i cataclismi, cambiano i campionati, ma la Mens Sana in testa alla classifica resta una certezza. Passatemela, anche se non è esatto, perché a onor del vero negli ultimi due anni in Serie A la Mens Sana di testa della classifica ne ha vista abbastanza poca. Ma in fondo all'anno c'era sempre, quindi il concetto di "piacevole abitudine che torna" sta in piedi, dai.

Grazie ai risultati di questo gruppo di lavoro, è evidentemente il modo meno doloroso per vivere la transizione complessa che l'ambiente è stato costretto a sopportare questa estate. Sarebbe interessante agganciare qui qualche riflessione sul momento in cui arriverà qualche "dolore di crescita" (per l'ambiente). Sulla maturità che servirà. E che servirebbe anche in scenari futuri di minore contiguità società-tifo.

E che servirà comunque l'anno prossimo, che sia di fronte all'A2 che tutti sperano (ma difficile da affrontare per vincerla subito), o a maggior ragione in una nuova Serie B che nessuno si augura né immagina. Sarebbe interessante, e lo scopo qua dentro è sempre cercare spunti che vadano oltre l'immediato. Ma dopo neppure un mese, sarebbe un modo veramente eccessivo (perfino per me) per mettere il carro davanti ai buoi.

Se ne riparla. Intanto fermiamoci al dato di fatto. Che merita di essere gustato.

lunedì 3 novembre 2014

La perfezione del 6 (e la bellezza del 2000)

In tutta la Serie B, solo la Mens Sana a oggi ha un record di 6-0.

I campionati zoppi o a diverso numero di partecipanti buttano un po' di fumo negli occhi. Ci sono altre squadre imbattute: Montegranaro e Palestrina nel girone C, Agropoli e Bisceglie nel girone D (tutte 5-0), la stessa Bottegone nel girone della Mens Sana (4-0 avendo già osservato entrambi i riposi). E' vero però che non c'è ancora nessun altro con sei vittorie su sei partite.

Il primo turno di riposo arriva subito, il prossimo weekend. Che rompe il ritmo, soprattutto di chi va così bene e ha trovato delle certezze da consolidare. Ma toccherà a tutti - non solo alla Mens Sana - quattro volte in tutto l'anno: il buon senso vuole che venga preso come un fattore con cui convivere, non di cui lamentarsi. Il successivo sarà nel turno subito prima di Natale.

In chiusura non uno scoop, perché da un po' era nell'aria e mancava solo l'ufficialità, però è con piacere che va registrata la comunicazione di oggi della società sul numero degli abbonati. La storia d'amore continua.


domenica 2 novembre 2014

In Serie A vince... Siena: Giulio Griccioli

Era dal 17 giugno 2012 che un allenatore senese non vinceva una partita di Serie A. E' tornato a succedere nella quarta giornata di Serie A, col primo successo stagionale - a Cremona - della Capo d'Orlando di Giulio Griccioli. Ex Mens Sana e Virtus (anche Cus, a dirla tutta), Griccioli aveva perso le prime tre partite con 11 punti complessivi di scarto, 5 il distacco massimo: lapalissiano dire che lo 0-3 penalizzava i siciliani rispetto a quanto effettivamente prodotto, visti anche i problemi avuti con Freeman e Flynn. Magari adesso si sono sbloccati. In bocca al lupo a Giulio.

Tra gli altri ex mensanini in Serie A, e mi riferisco ai più freschi (vedi pezzo a inizio campionato), il più brillante è Jeff Viggiano: 16 punti di media in quattro partite, solo una volta sotto i 14, col 64% da due e il 42% da tre, 5.3 rimbalzi e 2.5 assist, con il picco questa settimana con Varese del massimo in carriera di 27 punti (eguagliato), 5 triple, 8 rimbalzi e 5 assist. Nella grande partenza di Venezia, che nelle prime quattro partite ha perso solo quella "invincibile" con Milano, c'è anche la firma di Ben Ortner - i cui 8.3 punti di media sono quasi il doppio dell'anno scorso - e naturalmente... di Tomas Ress...

sabato 1 novembre 2014

Perché la vittoria a Varese vale più delle altre

Ritrovare il tiro da tre, gustarsi il Parente dei tempi migliori e confermare nel contesto più difficile di avere la personalità della capolista: il successo a Varese della Mens Sana va oltre il 70-78 finale (qui cifre e cronaca) non solo perché vale già una minifuga, 4 punti (più lo scontro diretto) di vantaggio sulla più vicina delle inseguitrici già dopo sei giornate di Serie B.



La personalità con cui si gioca è un valore che prescinde dalla categoria. E' la capacità di essere l'alpha dog, è la mentalità. Non è necessario nascerci, può svilupparsi nel corso della stagione, passando attraverso le difficoltà o prendendo fiducia coi risultati. Di certo è il mezzo necessario e irrinunciabile per chi vuole raggiungere il migliore dei risultati. Ecco, la Mens Sana ce l'ha già.

venerdì 31 ottobre 2014

Tornando al basket, in campo il meglio del girone

Dopo tante chiacchiere su tutto il resto, è un peccato non parlare anche un po’ di basket, perché è anche la settimana giusta per farlo: sabato la Mens Sana trova la squadra a lei più vicina dopo un mese di Serie B (al netto dei due turni di riposo già osservati da Bottegone), ovvero la Robur et Fides Varese seconda in classifica con quattro vittorie su cinque partite. Fingendo per un attimo che la stagione non sia ancora lunga, in campo ci sarà il meglio della categoria, o la principale sfidante della Mens Sana.

Servirebbero altri parametri per dire se sia la sfida tra il miglior attacco e la miglior difesa, di certo è l’incrocio tra la squadra che segna più punti (Varese, 78.2) e quella che ne subisce meno (Siena, 49.6). Sembra strano, ma quasi sempre in questi casi è decisivo giocarsela bene non sul proprio terreno ma su quello avversario: subire pochi punti per la Robur et Fides (sono 69.8 di media), segnarne molti per la Mens Sana (sono 71.4 di media).

giovedì 30 ottobre 2014

Mens Sana e trasferte negate, il ruolo delle istituzioni (sportive)

I problemi delle trasferte della Mens Sana sono un problema di tutto il movimento. Quantomeno della categoria, della Lega Pallacanestro. E comunque non solo di Siena.

Il motivo non è quello (da me rigettato a suo tempo) dell'"arriva la Mens Sana e mette alla berlina tutte le lacune" di tante realtà che secondo me invece sono da stimare, per la dignità e passione con cui rendono più forte la base del movimento, al di là dei loro mezzi. E' un problema di tutto il movimento, piuttosto, perché è un'occasione persa di tutto il movimento.

A parlare non è il mio/nostro solito inguaribile ed endemico Siena-centrismo (mai smentito). L'occasione persa è quella di non cavalcare, ma anzi veder mortificato, l'entusiasmo di una piazza storica in un anno molto particolare della sua vita, che ha tutto per essere (non per presunzione, ma per visibilità acquisita nell'ultimo decennio) la realtà copertina di un mondo che per insindacabili problemi di numeri, fatica a dare copertine alla devotion quotidiana di un basket diverso.

Grazie all'allegra transumanza bisettimanale di un popolo che ha deciso di vivere un anno del genere come una festa, quei numeri Siena li ha. Ma si scopre che paradossalmente sono il suo problema.

mercoledì 29 ottobre 2014

L'elefante nel negozio di cristallo: il precedente Fortitudo

Se la situazione delle trasferte vietate alla Mens Sana in Serie B2 vi sembra anomala, ci sono i precedenti storici a darvi ragione. Se sbaglio mi corriggerete (a proposito, i commenti sono aperti, sentitevi liberi di usarli!) ma l'unica situazione conosciuta di tifo di massa nelle minors è quella della Fortitudo, altra realtà che muove numeri molto molto importanti non solo per la categoria. Ho attinto alla memoria degli amici bolognesi Bruno Trebbi ed Enrico Faggiano, che ringrazio.

Ci dicono che solo in due casi alla tifoseria della Fortitudo sono state imposte restrizioni di qualsiasi tipo alle trasferte, entrambe nel 2012. E qui è già un dato interessante, perché su quattro trasferte finora la casistica della Mens Sana è già almeno altrettanto ricca: gli agenti in tenuta anti-sommossa (con carica) a Piombino, la pace assoluta a Mortara, e le due trasferte "attenzionate" dal Ministero degli Interni, quella "salvata" a Montecatini e quella saltata a Varese, a seconda dell'ultima parola delle autorità locali. Questa unicità, rispetto all'unico precedente, credo sia il nodo della questione.

martedì 28 ottobre 2014

Parte la Nba. Con questi ex mensanini

Oggi tocca a qualcosa di un po' più leggero. Parte la Nba e ha senso andare a vedere dove sono gli ex mensanini. Anche se non è lo stesso senso di quando è partita la Serie A (vedi post sugli ex mensanini in A) e c'era probabilmente da riempire un buco (qui il post sul vuoto lasciato dalla Mens Sana).

Il grande salto da Siena alla Nba l'ha fatto Erick Green: giocherà a Denver, che l'aveva scelto un anno prima, l'aveva accompagnato nella scelta della sua squadra europea e se gli ha dato fiducia deve essere stata soddisfatta della crescita (my 2 cents: un altro anno in Europa sarebbe stato meglio, vedi la sua "scomparsa" ai playoff).

L'altro ex mensanino che gioca in Nba è Gigi Datome, al secondo anno a Detroit, si spera (anche se le prime indicazioni non lasciano molto ottimisti) con più spazio del primo nel caos dei Pistons, lontani parenti di quelli gloriosi. Poi ci sono due figli d'arte. Al Horford, il figlio di Tito, è la stella di Atlanta. E Austin Daye a San Antonio ha meno successo, ma è il figlio di Darren.

lunedì 27 ottobre 2014

Come se nulla fosse

La stagione in Serie B della Mens Sana è a suo modo una raccolta di cartoline. Per questo anche della trasferta a Montecatini merita di essere ricordata la cornice.




E proprio mentre quell'idea di festa itinerante al passaggio della Mens Sana pareva aver preso corpo, con la fondamentale collaborazione di Monsummano, è arrivata la notizia più stridente.



E mentre anche per Montecatini si era creata una situazione simile, scongiurata grazie alla buona volontà di entrambi i club e al buon senso della Questura di Pistoia, stavolta è già troppo tardi per scongiurarla. Per scongiurare la soluzione peggiore per gli appassionati. Ovvero non poter andare a vedere la partita. In completo spregio a quanto successo poche ore prima, come se nulla fosse.

domenica 26 ottobre 2014

Da tre. E da due

La vittoria 53-54 in casa di Monsummano ha lasciato interessanti spunti di basket. Del modo in cui è arrivata, di quello che significa, di cosa ha detto, del campionato che sarà. Ci sarà tempo. Intanto solo un numero crudo: spicca quel 2/20 da tre. Ma solo a Mortara (11/24, 45.8%) ci si è distaccati da percentuali basse da oltre l'arco anche in partite stravinte: 5/22 a Piombino, 6/22 con Torino, 4/21 con Empoli, per un totale escluso Mortara di 17/85, pari al 20%. Senza entrare in analisi vere, solo un paio di considerazioni:

1- Ci sono tiri che entreranno ma non stanno entrando: Vico ha 9/28 finora (32%), Panzini 6/20 (30%), Parente 5/25 (20%), Ondo Mengue e Bonelli 0/9 in due, Pignatti e Ranuzzi 8/25 in coppia (32%). Le percentuali miglioreranno. E Parente è in rodaggio. Ma un po' rientra anche nelle caratteristiche di una squadra costruita per avere una fisicità di categoria superiore dalla cintura in su, mentre dalla cintura in giù (sugli esterni) ha più qualità che quantità.

2 - Più del tiro da tre, il dato nuovo a Montecatini è stato il 41% da due (14/34), che ha portato al minimo stagionale di punti segnati (54), grazie anche alla giungla che Monsummano ha saputo creare in area. E' necessaria la concomitanza di una giornata di scarsa brillantezza offensiva, ma forse la Meridien ha aperto una strada che farà scuola su come affrontare la Mens Sana. Niente di epocale, doveva succedere prima o poi. Senza tirarla troppo per i capelli, intanto merita comunque di registrare che la Mens Sana ha saputo uscirne indenne, al di là dei sudori finali su quella tripla e quel tapin di Monsummano.

sabato 25 ottobre 2014

(Non più) belli di notte

Zero su quattro. Ho già parlato di cosa significa per il basket italiano cominciare la stagione senza Mens Sana (vedi post). E' l'occasione di cosa significa per l'Eurolega. O quantomeno per il basket italiano in Eurolega.

Sassari non è andata lontana da vincere entrambe le prime partite di Eurolega. Milano è in un girone di ferro e lo ha aperto subito con una mini-Final Four (visto il valore delle avversarie). Ci sono tutte le spiegazioni del mondo. E due giornate non sono niente su 10 (della prima fase) o su 24 (delle prime due fasi).

Ma lo 0 su 4 è un dato di fatto. Che metto accanto a un altro dato di fatto: "Quando c'era la Mens Sana" non è mai successo che dopo due giornate di Eurolega le squadre italiane non avessero vinto neanche una partita.

Senza voler fenomeneggiare, negli ultimi due anni in Eurolega anche la Mens Sana dopo due giornate era ancora senza vittorie (nelle altre 9 partecipazioni è stata 4 volte 1-1 e 5 volte 2-0). Ma sono gli anni in cui, per motivi di budget più che di cultura sportiva e ambizioni, aveva smesso di porsi come società guida del basket italiano, e infatti a evitare lo zero assoluto era stata Milano (legittima aspirante nuova guida).

Questa non è un'analisi dello stato del basket italiano, ma un modo per ricordare, laddove non va di moda ricordare, cosa ha perso l'Eurolega, e cosa ha perso il basket italiano in Eurolega, senza una società dalla forte vocazione europea (pur non avendo mai vinto l'Eurolega), e che da questa vocazione traeva quella linfa per migliorarsi che non le veniva da un campionato non competitivo, un modo per darsi degli stimoli che l'hanno fatta grande mentre altri la consideravano una scocciatura, "un allenamento per il campionato" (Proli) se non "una gita enogastronomica" (Sabatini).

La Mens Sana non ha mai vinto l'Eurolega. Ma per un decennio è stata l'unica a tenere il basket italiano ai più alti livelli in Eurolega, quattro volte alle Final Four dal 2003 al 2011, l'unica a portare l'Italia alle finali per il titolo europeo negli ultimi 10 anni.

Per chi si propone legittimamente a società guida del basket italiano e per chi punta a esserne comunque un'eccellenza, è doveroso verso il proprio movimento rappresentarlo al meglio. Milano e Sassari lo sanno, interpretano questo ruolo, ne hanno i mezzi, e ci provano, a differenza di altri discorsi strambi che si erano sentiti in passato (comprensibili da chi si arrabatta per arrivare a fine anno, non da chi ha la leadership di un movimento). Presto ce la faranno. Ma intanto l'assenza della Mens Sana continua a sentirsi, anche lì.

venerdì 24 ottobre 2014

Cosa resterà: Spirito Mens Sana e Metodo Mens Sana

"Ve la cantate e ve la suonate". "Ma scrivetevi in privato". "Ma sentitevi al telefono". Ci sta, lo accetto. Ma condivido comunque volentieri quanto scritto da Francesco Anichini sul suo Panem et Circenses nel post "Cosa resterà della Mens Sana Basket?".

Al netto di inevitabili deragliamenti emotivi (in un senso o nell'altro) di chiunque si avvicini all'argomento, il pezzo ha il pregio di cominciare a togliere la questione dalla dimensione della cronaca per inserirla in quella della storia ormai scritta, col naturale effetto di levarla dal terreno di scontro e di poterne cominciare a parlare col distacco necessario a un'analisi ponderata.

Il "Cosa resterà della Mens Sana Basket" è riferito nel pezzo (non solo ma soprattutto) allo "spirito Mens Sana". Definibile come un fattore ambientale dato da quel particolare senso di appartenenza di un gruppo a una missione, in comunione con l'ambiente attorno. Dato a volte anche dal rapporto coi tifosi, con la città, nell'affrontare le difficoltà come un corpo unico.

Uno spirito vissuto l'anno scorso nel vortice delle mille vicissitudini attorno al campo. Presente anche l'anno precedente, quello dello scudetto dopo il forte ridimensionamento. Meno vivo negli anni del dominio, salvo riaccendersi nelle avventure europee o quando ci si sentiva (a volte senza motivo) "sotto attacco". E non deve stupire, anzi mi sembra legittimo, che c'è già chi dice che questa nuova squadra in Serie B trasuda e trasmette forte questo "spirito Mens Sana".

Più che lo "spirito Mens Sana" - che colgono di più i tifosi, e che poteva nascere solo alla Mens Sana -, credo che la peculiarità della Mens Sana Basket fosse il "metodo Mens Sana" - che forse colgono di più gli addetti ai lavori, e che poteva nascere ovunque e invece è nato qui-. Che non c'entra con la città, coi tifosi, con le radici. Non c'entra con l'esterno, c'entra con se stessi. C'entra con un gruppo di lavoro, che è portatore di un metodo di lavoro e che ha un'etica di lavoro.

Sopravvissuto alla partenza degli uomini, anche di alcuni padri fondatori, non perché chi è rimasto ne era portatore in maniera maggiore, ma perché è diventato una cultura sportiva, tramandata con l'esempio con dosaggi tra leggerezza e fanatismo via via reinterpretati dai nuovi arrivati. Non è detto che coincida coi successi, ma spesso è naturale che succeda. Declinare la passione (che hanno più o meno tutti) su scrupolo, dedizione totale di energie e tempo, cura del dettaglio (che non hanno tutti).

E' quel livello del discorso in cui Siena è stato un modello da imitare, o almeno da prendere a esempio, anche per chi non ha mai nascosto forti recriminazioni per fattori esterni come arbitraggi o conti fuori posto. Una scuola, un modo di fare basket (e sport, e tutto). La via per l'eccellenza. E' questo che tanti inseguono per una vita e che riesci a costruire negli anni, forse, solo se sei molto bravo, molto portato e molto fortunato. E che - a differenza dello spirito - la fine della Mens Sana Basket ha spazzato via.

giovedì 23 ottobre 2014

Domenica serata anni '90, anche senza l'Aeroplano

Doveva essere il grande revival contro Mario Boni. Resterà il suo campo, il PalaTerme, dove Monsummano ha deciso di andare a giocare la sfida contro la Mens Sana, per accogliere l'esodo senese oltre che naturalmente per approfittare dell'occasione di un buon incasso offerta dal richiamo della partita in quella parte di Toscana: un quarto d'ora da Pistoia, poco più di una ventina di minuti da Lucca città palesemente legata alla buona Mens Sana.

Alla fine Mario Boni non ci sarà, e neanche il suo Aeroplano di esultanza, perché poco prima dell'inizio della stagione ci ha ripensato e a 50 anni ha appeso le scarpe al chiodo. Ci saranno le suggestioni di casa sua e di quelle sfide anni '90 tra Serie A1 e A2, una vita fa.

Il revival, anche se di tipo diverso, sarà con l'allenatore di Monsummano: Alessandro Fantozzi, play livornese arrivato con la Libertas a un passo dallo scudetto, poi a Roma (nel Messaggero '92 che all'ultima giornata rimandò in A2 la Mens Sana), Reggio (Emilia e Calabria), Livorno, Montecatini, Capo d'Orlando (dove gli hanno intitolato il palazzetto)...

Per chiudere, dopo tante chiacchiere sul sentirsi - più o meno a ragione - mal tollerati ospiti in categoria (ospiti in categoria è un auspicio, mal tollerati è un punto di vista), e il desiderio di trasformare in festa il passaggio della Mens Sana che spesso invece è percepito diversamente, merita una segnalazione la bella accoglienza che arriva da Monsummano (e già la scelta di andare al PalaTerme era stata un segnale):

"Per la Pallacanestro Monsummano sarà un giorno di grande festa, per la nostra piccola società che cammina baldanzosa nel grande prato chiamato serie B sarà un motivo di orgoglioso confronto con chi fino a pochi mesi fa andava in trasferta al Pireo, e che ora deve annaspare in un campionato minore per tornare quanto prima ai vertici del basket italiano. (...) L'importante è che vinca lo sport". - da pistoiasport.com

mercoledì 22 ottobre 2014

Festa mobile

Non ho fatto mie (vedi post) le conclusioni a cui arrivò, ma il pezzo (che qui richiamo, se serve) di Umberto De Santis sulle difficoltà della Serie B a fare i conti con una realtà come la Mens Sana ha il pregio di aver anticipato una questione che poi torna a porsi con una certa continuità.

Ovvero il fatto che la presenza di Siena nella categoria è stata percepita come invasiva, innanzi tutto per i valori tecnici che hanno riscritto le gerarchie sul campo (ne parlò il presidente di Piombino Lolini) ma naturalmente anche per il seguito di gente che si porta dietro. Che il movimento non può non considerare una rara ricchezza di cui andare fiero, ma che pone delle questioni almeno logistiche.

C'entra con questo discorso la querelle sulla trasferta sì/no a Monsummano (vedi post), c'entra quello che è successo prima (Piombino e Mortara), c'entra quello che succederà dopo (come verranno trattate le prossime trasferte? c'è motivo per temere limitazioni che impediscano di esportare una festa di popolo anche a Cecina e Livorno?).

Nel frattempo va registrata come apprezzabile la sensibilità che mi risulta abbia fatto mettere in cantiere alla società alcune iniziative collaterali alle trasferte della prima squadra, per esportare questa idea di festa itinerante del basket al passaggio della Mens Sana, idea che forse non sarebbe così scontata per le società ospitanti. Se son rose fioriranno, magari avremo informazioni (ufficiali) più approfondite.

Questo spazio ha un suo senso anche come raccolta di segnalazioni di cose uscite altrove, sempre con qualche link. Così, a fronte di danni collaterali (occupandomene per lavoro li considero tali: non dovrebbe succedere, ma qualche volta succede) di momenti di informazione poco puntuali (vedi link) fa piacere vedere la Mens Sana raccontata dal sito d'informazione più letto (qui il link), con il tono divulgativo che serve, ma anche col rispetto che sai di poterti aspettare da un senese.

P.S.: Approfitto dell'aver tirato di nuovo in mezzo Umberto per segnalare il suo nuovo blog http://basketeu.blogspot.it/

martedì 21 ottobre 2014

Trasferta vietata, andata e ritorno

Si è mai visto vietare ai tifosi una trasferta in Serie B2? Come da comunicazione girata in lungo e largo sul web nella giornata di martedì, anche se in realtà era di mercoledì 15 ottobre (vedi link), l'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive del Ministero dell'Interno aveva messo Monsummano-Mens Sana tra le partite "connotate da alti profili di rischio, rinviate alle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ai fini dell’individuazione di misure organizzative di rigore".

Molto meno di dominio pubblico era che il CASMS si è espresso quasi contestualmente, già mercoledì 16 ottobre. Disponendo il divieto di vendita dei biglietti della partita ai residenti della provincia di Siena. Il tutto senza che le società ne sapessero nulla, sicuramente - da fonti del club - non la Mens Sana: da qualche giorno sono in vendita i 400 posti a disposizione dell'annunciato esodo  della tifoseria ospite. (il comunicato di Monsummano parla di 500)

Monsummano aveva dato la disponibilità di darne anche 1000, addirittura trasferitasi per l'occasione dal proprio palasport a quello di Montecatini (5200 posti ai bei tempi): gli va dato atto di essere in controtendenza, in un contesto in cui guardando agli interessi di bottega generalmente si fa il contrario, si preferisce un palazzo più piccolo per non perdere il fattore campo. Motivi di attenzione? L'antica rivalità tra Siena e Montecatini... Precedenti preoccupanti quest'anno? Di fatto, nessuno.

A quanto risulta da fonti della questura senese, è di oggi pomeriggio (martedì) la revoca di ogni tipo di limitazione. Con 400 biglietti già in mano di acquirenti ignari. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Risulta che inizialmente la questura di Livorno (la stessa che si è occupata di Piombino) avesse calcato la mano, orientando la decisione iniziale, prima che la questura di Pistoia decidesse di non accogliere le indicazioni arrivate, anche sulla base delle misure adottate da Monsummano.

Per capire il clima delle ultime due partite della Mens Sana:



lunedì 20 ottobre 2014

Lo zoccolo duro

Il difficile non è vincere, è rivincere. La notizia non sono i 2661 spettatori della prima partita casalinga della nuova Mens Sana in Serie B, ma i 2465 della seconda, quella in cui ha battuto 81-49 il Cus Torino. Sostanzialmente invariati.

Non è, neanche stavolta, una questione di numeri in valore assoluto: c'è e ci sarà chi fa numeri più alti, in categoria. Conta il confronto con sé stessi: la prima della nuova vita, con Empoli, non è stata un una tantum di tifosi della domenica andati solo per dire "io c'ero".

La stagione è lunga e sarà solo naturale che a volte vada diversamente, ma a Siena c'è ancora voglia di basket. Per certi versi anche più di prima. C'è già uno zoccolo duro? Per fare una prova servono tre indizi, e - dopo i primi due match casalinghi - ne manca ancora uno.

E magari arriverà in settimana, quando nei prossimi giorni sarà annunciato il dato degli abbonamenti venduti. Che saranno circa 2000. Ci sono modi peggiori per ripartire.

domenica 19 ottobre 2014

Basket e fisco: le regole, l'equità competitiva e l'uniformità dei controlli

C'è un dibattito in corso sull'opportunità di un passo indietro per Simone Pianigiani dal ruolo di c.t. della Nazionale. Trovo che l'attenzione sul tema sia un'occasione per aggredire l'ipocrisia del pensiero dominante sul rapporto tra basket e fisco.

Capiamoci: non mi appartengono il "mal comune mezzo gaudio", né il "così fan tutti", fini a se stessi. Non sposo l'innocentismo del "ma perché io no e gli altri sì". Pur credendo nella differenza tra condotte isolate e condotte diffuse, si tratta di deliberate scelte personali, di cui in quanto tali è solo naturale assumersi ogni responsabilità.

Così come volontaria è la scelta di aderire a un sistema, sapendo cosa significa. Se prevede comportamenti non condivisi, si può sempre starne fuori (e fare altro nella vita: se il basket è sporco, posso decidere di sporcarmi le mani, ma anche di fare altro). Certo che è difficile, ma si può. Il "così fan tutti" quindi non rende innocenti: se ci sono, le regole vanno rispettate. E se sono da cambiare, vanno comunque rispettate finché non cambiano. In genere ci si ferma qui, io vorrei andare oltre.

Le regole vanno rispettate perché, segnatamente nello sport, garantiscono l'equità competitiva. Allo stesso modo, perché l'equità sia garantita, è necessario che le regole valgano per tutti. Se uno è controllato e l'altro no, le regole non valgono per tutti: non è garantita l'equità. E' giusto che i comportamenti sbagliati siano puniti, ma quelli di tutti, non solo di chi ha la "sfortuna", la giustizia o il caso di subire il controllo.

Non c'è equità se non c'è uniformità di controlli. La mancanza di uniformità di controlli mina l'equità così come lo fa la violazione delle regole. Se uno sbaglia è giusto che venga punito. Ma non è giusto che tutti gli altri vadano avanti impuniti solo perché soggetti a controlli diversi. E questo credo che attenga abbastanza alle vicende della Mens Sana nell'ultimo anno.

sabato 18 ottobre 2014

"Per il bene e l'interesse della società"

In molti hanno visto una negazione dell'evidenza nella lettera aperta che scrisse Ferdinando Minucci il giorno dell'ufficialità del fallimento della Mens Sana Basket (qui il link). In chi riusciva a scherzarci, ha suscitato ironie. In chi non ci riusciva, rabbia. Personalmente - sarà la deformazione giornalistica - quella lettera ha alimentato curiosità sulla linea difensiva.

In particolare mi ha sempre incuriosito la forza con cui Minucci ha smentito, in una dichiarazione spontanea e dunque senza essere obbligato, l'accusa degli inquirenti di aver trattenuto per sé il 5% di un giro di sovraffatturazioni da 35 milioni in sette anni mirato a creare fondi neri (qui il link). E' solo banale ricordare qui che a Minucci all'interno della società non mancavano altre fonti di reddito.

"Tengo a precisare che per quanto di mia conoscenza, qualsiasi somma entrata nella disponibilità della società è stata utilizzata per il bene e l'interesse della società stessa. Nego decisamente che da parte mia ci siano state locupletazioni personali". 

Certo, ci sta che al bar sport si sia derubricato tutto a una mossa della disperazione, all'avere la faccia come altre zone del corpo, o appunto al negare l'evidenza. Fuori dal bar sport, a me ha fatto pensare che Minucci dovesse avere qualcosa in mano, per lanciarsi in negazioni non richieste così veementi.

Questo "qualcosa in mano" è quello che probabilmente emerge adesso. Come già ipotizzato a suo tempo, quei ripetuti riferimenti alla società ("sistema noto all'interno della Mens Sana Basket", "somme utilizzate per il bene e l'interesse della società") potevano avere il senso di coinvolgere altre persone del club. E/o di dire che quel 5% era stato usato PER la società. Per la cronaca, il 5% di 5 milioni fa 250mila euro (all'anno).

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