lunedì 14 novembre 2022

Basket City: Tre diversi ko prima di Virtus-Mens Sana. Chi sorride e chi mastica amaro

Tre sconfitte differenti, per dimensioni e per ciò che lasciano e le indicazioni che forniscono. Situazioni pertanto diverse soprattutto nella settimana che conduce al secondo derby stagionale, quello del PalaPerucatti tra Virtus e Mens Sana: stracittadina che, a livello di prime squadre, manca in un match ufficiale dall’allora Serie C 1964/’65.


QUI MENS SANA

La partita con Cecina, persa ma di soli 6 punti, certifica che la Mens Sana è in fiducia ed è sulla buona strada. Al cospetto della grande favorita per la vittoria finale del campionato, i biancoverdi hanno sfoderato una prestazione super, per atteggiamento, applicazione e intensità. Mettendo per di più in difficoltà l’attacco cecinese con le proprie difese tattiche: Cecina ha tirato con percentuali decisamente più basse rispetto a quanto fatto vedere fino a oggi, riuscendo a far suo il match solo grazie alle sue spiccate individualità. E alla Mens Sana mancava Pannini, che comunque dovrebbe essere arruolabile per il derby in casa della Virtus. 

Tutto questo certifica il carattere, la consapevolezza e l’identità acquisita fino a oggi dagli uomini guidati da coach Binella. Fattori, questi, che permettono di sopperire a qualche limite tecnico-strutturale noto sin dall’inizio dell’anno e che, al tempo stesso, aiutano tutti i membri del roster a crescere e a essere sempre più inseriti nei meccanismi di squadra. Per avere la conferma di quanto detto basta rivedere le prestazioni contro Cecina di un Buca in costante evoluzione, e dei “3 tattici” Lazzeri e Empilo. Molto bene anche Menconi sotto il profilo della confidenza, ben al di là dei 16 punti messi a referto. 


QUI VIRTUS

Delle tre senesi di C Gold, la Virtus è quella che è andata più vicina alla vittoria. E sarebbe stata una vera e propria impresa, quella di Castelfiorentino. Un successo sfumato a 27” dalla sirena finale quando un fallo di Olleia, autore di una super prestazione dal punto di vista difensivo fino a quel momento, ha mandato in lunetta Pucci per tre tiri liberi che hanno impattato il match a quota 63. All’overtime poi Castello ha trovato i canestri decisivi, imponendosi sulle Vu senesi per 71-66. È pertanto un boccone agrodolce quello che deve buttar giù la squadra di Franceschini, giunta alla sua terza sconfitta di fila ma al termine di una prestazione decisamente incoraggiante. Anche se questo, sicuramente, non aiuta a smaltire la delusione per essere tornati da Castelfiorentino con un pugno di mosche in mano. 

Si sono però rivisti sul parquet Caridi e Banchero. Ed è noto a tutti quanto questi elementi siano decisivi per il gioco virtussino. Specialmente Caridi, che non può essere ancora al meglio della condizione ma che, in vista del derby, rappresenta sicuramente l’innesto più importante di cui può disporre coach Franceschini. Banchero poi è stato il miglior realizzatore tra le fila rossoblù con 19 punti, seguito a stretto giro da un Bartoletti da 18 e poi da un comunque positivo Olleia (12). Nonostante il fallo finale. In tal senso, il derby che si profila all’orizzonte rappresenta un’attesissima occasione di riscatto, per lui e per tutta la Virtus. 


QUI COSTONE

Difficile, quasi impossibile, salvare qualcosa della partita del Costone. La sconfitta di Legnaia, con soli 41 punti messi a referto, è un’ulteriore dimostrazione del periodo cupo che sta attraversando la squadra della Piaggia. La società non si nasconde e non vuole cercare alibi negli infortuni ma è chiaro che senza Ceccarelli, con Terrosi non utilizzabile, Ondo Mengue e Silveira doloranti e con Juliatto in progressione ma ancora non al meglio, è molto difficile per coach Fattorini trovare alternative valide e che soprattutto non snaturino l’idea di gioco costoniana. 

È soprattutto l’attacco ad essere oltremodo limitato: tutto passa da Banchi e Bruttini, con la logica conseguenza che tutti gli avversari speculano su questo fattore riservando “attenzioni speciali” ai principali sbocchi offensivi gialloverdi. Angeli, Ricci e Speri danno il loro contributo ma è logico che le rotazioni sono assai corte in casa Costone. Occorre avere pazienza, sperando nel rientro di qualcuno e valutando possibili opzioni alternative dal punto di vista tecnico/tattico: le altre non aspettano e questo avvio di stagione a rilento rischia di pesare oltremodo nel cammino stagionale del Costone.

Andrea Frullanti



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