domenica 6 gennaio 2019

Aggrapparsi

Una boccata d'ossigeno. Il ritorno della Mens Sana alla vittoria, contro Agrigento, è una risposta alla depressione, una spallata all'ineluttabile. Quattro sconfitte consecutive, l'attrazione gravitazionale verso la zona playout, la mancanza del centro titolare, gli altri problemi fisici in settimana, gli altri problemi ad allenarsi in generale, la situazione fuori dal campo, l'impatto sullo spogliatoio, l'impatto sulla città, l'impatto sul palazzo, oggettivo. Tutto in una sola direzione. Invece...

C'è sempre un'avversaria da considerare (Bell e Pepe viaggiavano a 11 punti a testa di media, hanno chiuso con 3 punti e 1/12 in coppia, tamponato solo in parte dalla prestazione di Ambrosin), ma stavolta è veramente difficile provare ad agganciarla a qualsiasi tipo di analisi, perché i pensieri in questo periodo non riescono ad andare oltre al proprio naso, oltre viale Sclavo. Che sia una ripartenza? Sicuramente un messaggio, a se stessi. Anche se i pensieri continuano a essere tanti.


IL GIOCATORE

Lo abbiamo aspettato. La prestazione migliore della stagione di Alex Ranuzzi è arrivata forse nel giorno più difficile. Ha chiuso con 14 punti, con 5/7 al tiro (1/1 da tre), 3/3 ai liberi, 5 rimbalzi di cui 2 in attacco, 2 falli subiti in 22 minuti, ampiamente vissuti da finto secondo lungo. Di questi 14 punti, 12 sono arrivati negli ultimi 7 minuti. Tra cui i due tiri liberi decisivi alla fine. Al 33' il primo canestro su rimbalzo d'attacco. Un minuto dopo un altro. Sul 66 pari a metà quarto periodo, la tripla. A 200 secondi dalla fine, canestro più fallo per il +4. Fino al sigillo: sul tiro sbagliato di Sousa, ha subito fallo a rimbalzo e poi fissato il +5 finale. Gli altri? Morais (19 punti con 18 tiri), autore di un paio di canestri decisivi che cancellano immediatamente la settimana scorsa con Eurobasket, e Pacher (nonostante la febbre) hanno giocato con proposito. Marino ha disputato forse la sua miglior partita finora.

Mancava Mitch Poletti, assenza più pesante di quella di Zilli dall'altra parte: infortunio al polpaccio, e non diplomatico. Anche se risulta che Poletti, uno dei personaggi più carismatici e ascoltati dello spogliatoio, sia anche uno di quelli che vive peggio l'attuale situazione. La battaglia di chiarezza sulle pagine di questo blog dovrebbe essere una testimonianza sufficiente su come qui la si pensa, sulla necessità di garantire a ognuno ciò che gli spetta. Poi la storia dice anche che in certe situazioni i gruppi di lavoro fanno quadrato, si cementano: senza attingere alla mitologia della Mens Sana 2014, quella di Ramagli si trovò sballottata in mezzo a incertezze peggiori, e anche negli scorsi due anni la squadra è stata senza stipendi anche più a lungo. Difficile, ma ci si può stringere. Questo gruppo invece finora ha vissuto di forze opposte. Sarebbe un peccato, prima di tutto per chi deve lavorare. Magari questo risultato aiuterà.


IL MOMENTO DECISIVO

A -1 per la tripla di Evangelisti a 1'45" dalla fine, la Mens Sana ha subito rimesso la testa avanti per il canestro di Morais. Entrando nell'ultimo minuto, Bell ha sbagliato la tripla a 54" dal termine: di nuovo palla a Morais, che dopo un insistito uno contro uno in palleggio proprio contro Bell è arrivato al ferro e ha appoggiato in sottomano il +3 a 18"93 dalla fine. Dall'altra parte del campo Bell ancora va a sbagliare la schiacciata schiantandosi contro il muro di Pacher. Che va in lunetta e però a 6" dal termine sbaglia entrambi i tiri liberi. Palla a Sousa che a 3" dalla fine sbaglia la tripla dell'overtime, e sul rimbalzo Ranuzzi conquista il fallo per il 2/2 ai liberi che chiude sull'81--76 finale.


LA DICHIARAZIONE - 1

Massimo Macchi, presidente della Mens Sana, sabato alla radio: "Martedì porteremo all'assemblea dei soci l'approvazione del bilancio dello scorso anno in cui mostriamo 300mila euro di perdite in meno rispetto all'anno precedente. (...) Stiamo attraversando un periodo molto difficile, lo ammetto. pagheremo le nostre scadenze, qualche volta le abbiamo pagate con un po' di ritardo, comprese le remunerazioni del mese di dicembre, che venerdì abbiamo concluso. Ho già detto più volte che per la fine del mese di gennaio avremo normalizzato la nostra situazione, dopo di che attaccheremo i debiti pregressi, di cui molti sono già stati affrontati e risolti. Dobbiamo dare le giuste priorità: nel caso degli stipendi le abbiamo date alla nostra squadra e al nostro staff e ai nostri collaboratori. (...) Non ho nessuna intenzione di passare la mano, e a nessuno. Chiedo ai tifosi di evitare di ascoltare alcune malignità in modo esageratamente forte. (...) Nuovi soci no, non c'è all'orizzonte nessuno. Anche perché se dovessi decidere di prendere un nuovo socio, dopo l'esperienza che ho passato con quelli che ho incontrato a maggio-giugno 2017 quando abbiamo fatto gli accordi, credo che ci metterei un anno e mezzo di verifiche prima di accettare un socio ed essere tranquillo che mi sostenga come noi stiamo sostenendo la Mens Sana. Se non ci fosse Siena Sport Network - la famiglia Macchi e la famiglia Mele - oggi la Mens Sana non ci sarebbe più. Per gli sponsor stiamo lavorando a progetti molto importanti, qualcuno entrerà forse a metà anno, che è già un segno molto importante, magari per più di un anno, e poi qualcuno con le spalle larghe in prospettiva del campionato prossimo".


LA DICHIARAZIONE - 2

Filippo Macchi, direttore generale della Mens Sana, dopo la partita: "Ci troviamo in un momento di difficoltà innegabile, che dura da qualche mese. Credo che ai fatti si sia dimostrato che abbiamo voglia e forza per sistemare la situazione. C'è una scadenza il 10 gennaio che prevede dei punti di penalizzazione: oggi sono davanti a tutti voi per garantire che verrà saldata nei tempi. La Mens Sana non rischia alcun genere di penalizzazione, i lodi in sospeso per la scadenza del 10 gennaio saranno sistemati nelle prossime 48 ore. Anche altre volte mi è capitato di affrontare questo tipo di urgenze e la società ha dimostrato di essere in grado di farsi trovare pronta. (...) Interessa a qualcuno sapere se la Mens Sana ha pagato in contanti, con un bonifico, con un assegno, con il baratto? E' un fattore vitale? Mi piacerebbe che si parlasse di cose interessanti e di notizie concrete e reali, (...) mettersi a descrivere quale deve essere il metodo del pagamento sono fatti di questa società che non riguardano l'esterno, un fattore completamente privato. Credo che sia vitale confermare, a discapito di tutte le voci che sono fondate, fondate da una difficoltà palese, da una situazione incancrenita, che questa società è in difficoltà, affronterà le difficoltà e arriverà in fondo, come ho detto un mese e mezzo fa. I giocatori sono tutti qua, hanno dei contratti, li devono rispettare: se non ci saranno dei problemi tecnici nessun giocatore andrà via. (...) Secondo me questo campionato avrà due momenti difficili: uno è quello che abbiamo appena passato e la settimana che verrà. Abbiamo detto che da gennaio cambieranno le cose non perché ci sarà una svolta della società, ma perché l'afflusso di cassa avrà un pochino più di respiro, dettato dal fatto che le nostre aziende sponsor, le nostre aziende di famiglia, le nostre aziende partner, nel 2019 aprono un nuovo bilancio, e quindi possono mettere nei costi sponsorizzazioni maggiori che saranno legate al bilancio 2019 e potranno far fronte a pagamenti promessi e contrattualizzati nel 2019. Il secondo momento di difficoltà sarà la fine del campionato, ma quello è fisiologico. (...) Mio babbo ha dichiarato che non vuole passare la mano. Non c'è nessuno a cui passare la mano, se ci fosse qualcuno dev'essere qualcuno che può fare quello che facciamo noi per la Mens Sana perché vogliamo garantire un futuro per la Mens Sana e non per noi, è inutile stare a parlare che ci sia un socio o no. Non mi ha chiamato nessuno, non mi ha scritto nessun avvocato, non ho ricevuto nessuna manifestazione di interesse: se dovessi un giorno ricevere un'offerta, valuteremo tutti se i potenziali soci sono quelli giusti per fare in modo che la Mens Sana abbia un futuro prospero"


LA CHIAVE

Fuori dal campo, che ormai da tempo ha preso il sopravvento sul campo. Dall'incontro col sindaco di Massimo & Filippo Macchi (più precisamente, convocazione dal sindaco) è uscito un comunicato che per più di un'ora Palazzo Pubblico aveva tenuto congelato. Per poi lasciare che uscisse non congiunto, ma solo di parte Mens Sana. Un incontro riservato, che non doveva essere ufficiale, in cui risulta che la proprietà sia stata richiamata al rispetto di un'istituzione cittadina importante come la Mens Sana: la situazione è strettamente monitorata, e sarà la capacità di onorare le prossime (pressoché quotidiane) scadenze a cadenzare le prossime mosse dell'amministrazione comunale (già attiva sul tema da qualche settimana).

Sul fronte delle scadenze con la Polisportiva, in attesa della prossima tranche da 15mila euro attesa per metà gennaio (praticamente tra una settimana) secondo gli accordi rinegoziati primi di Natale, dovevano essere già stati versati 5mila euro: al momento ne sono arrivati (a pezzi) solo 2mila, altri 3mila (già oltre i termini) sarebbero "in viaggio" con un bonifico partito giovedì scorso e di cui forse solo la riapertura delle banche con l'inizio della settimana permetterà di determinarne l'effettivo incasso o meno.

Lo stesso vale per gli assegni con cui i giocatori hanno ricevuto il saldo dello stipendio del 5 dicembre, arrivati appena prima che scattassero i confermatissimi 30 giorni di ritardo oltre cui alcuni (i più importanti) per contratto possono liberarsi. O meglio, lo stipendio (peraltro non tutti via assegno) non lo hanno ricevuto tutti, come dichiarato dalla proprietà, ma 8 giocatori su 11, secondo quanto risulta. E NON lo hanno ricevuto lo staff né i collaboratori (con una sola eccezione). Certi dettagli non saranno importanti (cit.), ma senza certi dettagli ci si fermerebbe alla dichiarazione che tutti sono stati pagati e non è così, come in annunci precedenti. Poi siamo convinti che gli assegni saranno incassabili, e il bonifico alla Polisportiva accreditato, ma intanto è già maturato lo stipendio successivo, quello del 5 gennaio, che la proprietà ha promesso di onorare entro la metà del mese.

Giorno più, giorno meno, la metà del mese, scadenza per l'affitto, è anche quando scadono i 30 giorni entro cui, a meno che non venga saldato prima, la banca è tenuta a escutere dalla fidejussione i 15mila euro del lodo della Pms. In queste ore sono diventati escutibili anche altri lodi già noti, e non onorati. E non sono stati onorati i quattro lodi (tre allenatori delle giovanili e il preparatore della scorsa stagione) in base a cui la Fip ha dichiarato per la Mens Sana lo stato di morosità: ricordiamo che se non saranno saldati entro il 10 gennaio, giovedì, scatteranno (art. 53 del regolamento di giustizia) 4 punti di penalizzazione per la prossima stagione, uno per ogni lodo non onorato. Arrivarci.

Mentre ribolle la polveriera giovanili, è doveroso registrare che la proprietà dice di aver tutto sotto controllo, vedi sopra l'interessante intervista fatta da Antenna Radio Esse, o quanto detto a fine partita. Metterci la faccia è sempre un valore. Rispetto ai mesi scorsi, la gente ha imparato a pesare meglio le parole che si sente rivolgere. Il punto non è rispettare chi ha salvato la Mens Sana, rispettare le difficoltà quotidiane che comporta e l’impegno che serve per affrontarle. Questo non è in discussione. Il punto è: Può essere questa la normalità della gestione della Mens Sana?

Perché il rodaggio era inevitabile, si capisce. Si capiscono i momenti di difficoltà e le crisi di liquidità. Ma non è "un momento", non è adesso, non è una settimana, non è un mese: è la realtà consolidata ormai da più di un anno. E da più di un anno la quotidianità di chi lavora nella Mens Sana, per la Mens Sana o attorno alla Mens Sana non è migliorata, è peggiorata. In quale direzione si sta andando? La prossima assemblea dei soci è la cornice in cui ci si aspetta che le altre componenti della compagine sociale, tanto più se ci si è assunti l'onere e la responsabilità di star lì col compito di vigilare, pretendano un quadro esauriente. Non è solo un diritto, ma anche un obbligo previsto dal codice civile per le società in cui non c'è un revisore dei conti, e la Mens Sana ne è priva ormai da mesi.


LE ALTRE

Il successo mette altri due punti tra la Mens Sana (13 punti, tolti i 3 di penalizzazione) e la salvezza. I biancoverdi hanno alle spalle Cassino (2, sconfitta in casa da Scafati), Legnano (6, sconfitta a Roma) e Tortona (8, sconfitta in casa all'overtime da Bergamo): il Derthona è atteso da tutti a una risalita, ma al momento è a 5 punti dalla Mens Sana e verrà a Siena per la prima di ritorno; se vince torna a -3, se perde va a -7. Tornata a vincere dopo quattro sconfitte consecutive, a Mens Sana resta comunque a -1 da Scafati, Treviglio (che ha perso in volata a Rieti) e Trapani (che ha perso in casa con Capo d'Orlando). Soprattutto resta a 5 vittorie di distanza dalla teorica quota salvezza.
 
 

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St.Sal.Stats: Aspettando Marino Godot










  

Il varo

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