domenica 23 dicembre 2018

La terza sconfitta di fila. Fa freddo

La peggiore partita davanti alla propria gente, dopo la settimana più difficile. Bergamo è bella, è seconda e ha piazzato anche le decisioni tattiche giuste. Poi farsi fare il -15 da Casella fa male e anche veder giocare queste partite a Fattori, uno cresciuto qui, fa piacere per lui ma meno per come gira il mondo. I 66 punti segnati (a 88) sono il minimo stagionale in casa. Nella testa, giorni di pensieri. Nelle gambe, giorni di allenamenti particolari. Poi la gamba non l'ha tirata indietro nessuno, si direbbe in altri sport. Ma aria di festa ce n'è stata poca.

IL GIOCATORE
Mitch Poletti. I guai fisici, le voci di cui è al centro forse più di ogni altro. Invece dopo sette minuti aveva già segnato sette punti, 10 con una bomba a metà secondo quarto, poi un'altra bomba a inizio terzo periodo. Anche mettendo palla a terra da fuori e attaccando il ferro (anche Pacher). Dall'altra parte del campo è un altro discorso. Il suo terzo fallo nel terzo quarto ha di fatto spento la luce della Mens Sana. Ha chiuso con 5 palle perse, di cui 4 nella ripresa. Il migliore invece è stato Pacher: 18 punti con 6/8 al tiro e 7 rimbalzi, e 5 falli. Facciamo a cazzotti almeno.

IL MOMENTO DECISIVO
Aver ritrovato il tiro da tre aveva fatto rientrare Bergamo dagli spogliatoi con un altro passo. La Mens Sana era ancora in partita, a -6, quando a metà terzo quarto una tripla di Zucca e due giochi da tre punti di fila di Taylor hanno fatto crollare gli argini: 9-2 di parziale, e Mens Sana sotto 46-59 al 27'. In quei sette minuti dopo l'intervallo i biancoverdi hanno fatto 7 punti con 2/10 al tiro (1/4, 1/6, 2/2) e 5 palle perse (tante quante in tutto il primo tempo).

LA STATISTICA
0/10. L'inizio di Bergamo al tiro da tre. C'è evidentemente molto anche dello 0/9 che hanno tirato da oltre l'arco nel primo quarto da soli 12 punti degli ospiti, in una partita in cui poi ne hanno segnati 76 negli altri tre quarti (con con 7/18 da tre). A 47. Mancava solo il tiro da tre per aprire le acque nel giorno in cui Bergamo, certo ai vertici del campionato col 58% da due con cui era arrivata, si è superata tirando col 73% (24/33), e ben 44 punti in area (22/24) contro i 24 della Mens Sana. Quell'inizio degli ospiti da oltre l'arco è ciò che più di ogni altro ha impedito loro, squadra da 81,1 punti di media, di andare oltre gli 88 segnati comunque, che per la Mens Sana sono la terza peggior prestazione difensiva stagionale, in striscia con una delle altre due (i 93 subiti a Capo d'Orlando).

LA CHIAVE
Fuori dal campo, ormai stabilmente. La trincea è quotidiana ma questa settimana era particolarmente difficile e, come in linea di massima già in tutti gli ultimi mesi, la proprietà ha ancora dimostrato le proprie capacità di superare anche questo snodo. Superarlo stavolta forse anche più facilmente del temuto, perché le difficoltà erano maggiori, e perché una mano l'hanno data gli interlocutori, facendosi tutti bastare qualche promessa
Per i giocatori la promessa dell'arrivo entro il 2 gennaio della parte restante degli stipendi, dopo l'arrivo in queste ore (magari con assegno circolare invece del bonifico, vai) di un primo saldo, quantificato da Filippo Macchi nel 70% della mensilità e dai giocatori nel 50-60% (siamo al "secondo gli organizzatori e secondo la questura"). Poi, vabbè, il 5 gennaio ci sarebbe lo stipendio successivo. Per la Polisportiva invece - partita col rispetto rigoroso della convenzione e poi protagonista di una giravolta bipolare che non aiuta a dare credibilità a ogni posizione che prenderà da ora in poi - la promessa è quella di vedere con un piano di rientro entro gennaio i 45mila euro dovuti sui 65mila di accordo (la distanza dai 300mila di affitto dell'era Montepaschi aiuta a capire che, più che di odioso balzello al padrone di casa, ormai si parla praticamente solo di costi delle bollette, che andranno pur pagate, no?). E per Zivanovic (per la commissione della cessione di Simonovic) la promessa è che arrivino più avanti le successive rate concordate, dopo l'arrivo della prima last second per evitare l'escussione (ora ce n'è in pista un'altra, quella da 20mila euro della Pms sempre per la cessione di Simonovic: questo precedente ci dice già cosa aspettarci). 
In tutto questo, e con in mezzo anche problemi di salute che hanno preoccupato tanti, si è anche trovato il tempo per lanciare anatemi alla cena di fine anno contro i media da mettere all'indice. Vorrà dire che il problema è informare. D'altra parte, per il bene della Mens Sana, era meglio continuare a nascondere la polvere sotto al tappeto. Finora ha funzionato, no?
  
LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana: "La mia sensazione forte, chiara, netta è che da dopo l'intervallo siamo calati fisicamente in maniera clamorosa, non siamo più riusciti a tenere uno contro uno, tagli, rimbalzi, uscite dai blocchi: quando prendi metri in ogni situazione fai fatiche, concedi tiri aperti, poi rincorri. Sono due settimane che non ci alleniamo, tra il turno infrasettimanale e gli incidenti importanti di Cepic e Poletti. Il clima in squadra? Io mi occupo di campo, chiedete ai dirigenti. Abbiamo resistito per 20 minuti e poi prestato il fianco a una Bergamo di ottimo livello, del resto avrete modo di parlare con dei responsabili al di sopra della mia testa. Queste sono cose non pertinenti alla mia posizione, di certo nella prestazione di oggi quasi nella totalità, esclusi forse due giocatori e mezzo, siamo stati tutti ampiamente sotto la sufficienza. Non so rispondere per 12 teste, ovviamente la prestazione individuale in molti casi è stata sotto la media per competere contro la seconda squadra del campionato che è venuta a fare una partita di livello molto alto".

LE ALTRE
La vittoria di Trapani (12 punti) col +20 nel derby su Agrigento (14) lascia alle spalle della Mens Sana (11 punti, in virtù dei -3 di penalizzazione) solo quattro squadre. La cattiva notizia è che due di queste, Scafati (10, ieri sconfitta a Rieti) e Tortona (8, caduta in casa con Capo d'Orlando), continuano a faticare ma per valori teorici ha senso credere che non resteranno da queste parti di classifica per tutto il campionato. Chiunque spera di non essere la squadra che pescherà il gobbo nero del terzultimo posto, davanti a Legnano (6), che ha vinto la terza partita stagionale battendo proprio il fanalino di coda Cassino (2). Nei quartieri alti, dietro a Virtus Roma (20 punti, battendo di 19 Treviglio) e Bergamo (18), c'è un gran bel treno di quattro squadre a quota 16 (Casale, Rieti, Latina e Capo d'Orlando). Anche senza penalizzazione, la Mens Sana sarebbe dietro, a 14 ai confini della zona playoff con Eurobasket (dove si va sabato sera), Agrigento e Biella.


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