martedì 11 dicembre 2018

Morositas

Non che oggettivamente si ricordino a memoria dei mesi facili, ma questa fine di anno solare è un momento non banale per la Mens Sana fuori dal campo. E il fatto che le cose in campo vadano bene aiuta come sempre a parlarne con maggiore serenità, se è possibile. Informare è sempre un valore. Lo sforzo di farlo nella maniera più costruttiva possibile è nel tentativo di mettere tutto in prospettiva: la prospettiva anche di come la società intende affrontare il momento. Respirone. Partiamo.

Il fatto che le scadenze con la squadra, come da accordi più o meno impliciti, abbiano una corsia preferenziale rispetto alle altre, ha aiutato fin qui a ridurre l'impatto sulla parte sportiva, al netto dei procuratori che fanno il loro lavoro e di un po' di inquietudine naturale per chi ha avuto problemi con la casa. Non tutto quello che ruota attorno alla squadra si limita agli ingaggi, e infatti su altri fronti le condizioni di lavoro sono - diciamo - spartane. Ma i primi due stipendi, con ritardo, sono stati pagati.

Ogni tornata di stipendi si aggira tra i 55 e i 70mila euro a seconda di quanto si stringe o si allarga la cerchia di persone da includere, dal primo dei giocatori all'ultimo dei collaboratori. Il terzo stipendio, fissato al 5 dicembre scorso, secondo le indicazioni della società sarebbe previsto durante questa settimana, sulla base di un incasso a copertura in questi giorni. Con la logica consapevolezza che, su questo fronte, eventuali difficoltà (di tempi e di modi) possono avere delle conseguenze.

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Difficoltà, e conseguenze, ci sono state altrove. Come nel pagamento della terza rata federale, circa 27mila euro (quota parte di un obolo alla Fip che si aggira attorno ai 180mila euro l'anno...), registrato dalla Federazione il 28 novembre, un giorno dopo la scadenza del 27: se un mese prima, per la seconda rata, si era riusciti a evitarlo, stavolta è finita con 1500 euro di multa. Senza stare a fare la storia dal -3 di penalizzazione estivo a oggi, della strategia della società nell'onorare queste scadenze si parla più specificamente più avanti.

C'è poi la questione dei lodi. Alcune settimane fa Filippo Macchi aveva annunciato in conferenza stampa il raggiungimento dell'accordo con il procuratore di Simonovic, che nel reclamare un credito di circa 40mila euro aveva ottenuto (come suo diritto) di potersi rivalere attingendo per il massimo consentito (25mila euro) alla fidejussione in Lega della Mens Sana. E il d.g. mensanino aveva annunciato anche la risoluzione imminente di altri quattro lodi già esecutivi (l'ex preparatore Tibiletti e gli ex allenatori delle giovanili Armellini, Tubiana e Molinaro) per un totale che si aggira attorno ai 10mila euro.

A oggi nessuna delle due situazioni è chiusa positivamente: i quattro lodi "minori" non sono stati pagati, e all'accordo col procuratore di Zivanovic non è ancora seguito il pagamento di quanto pattuito. Per cui si resta sospesi e la fidejussione rimane a rischio: dal momento in cui la Lega Pallacanestro, a seguito di un lodo esecutivo non onorato, delibera l'approvazione dell'escussione, la banca garante ha per legge 30 giorni di tempo massimo per elargire la somma. E' in questo cuscinetto di 30 giorni che si è creato lo spazio in cui potesse inserirsi la trattativa tra la Mens Sana e il procuratore per stoppare l'escussione, che avrebbe conseguenze serie. La Pec con cui la Lega Pallacanestro aveva richiesto l'escussione è del 19 novembre, per cui se anche la banca si prendesse tutti i giorni a propria disposizione, il tempo per salvare la fidejussione sta scadendo.

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Al netto di questo fronte, se n'è aperto un altro. Il Consiglio Federale di venerdì scorso, da prassi a fronte dei 5 lodi esecutivi non onorati, ha deliberato la dichiarazione di morosità della Mens Sana. Che significa? Qualora non sanata entro la fine della stagione sportiva, comporta la revoca dell'affiliazione. Qualora non sanata entro la data fissata nella delibera (non è ancora stata notificata, quindi non è nota: normalmente 20-30 giorni aggiornamento: il 10 gennaio), comporta la penalizzazione sulla prossima stagione di un punto per ogni lodo non pagato (in questo momento sarebbero cinque punti).

La dichiarazione di morosità comporta anche il blocco dei tesseramenti, dichiaratamente non certo la prima volta che avviene quest'anno. Se sembra una quisquilia, c'è però da spiegarlo a quei 4-5 ragazzi del vivaio che da tempo si stanno allenando insieme ai coetanei ma poi non possono giocare perché i tesseramenti sono bloccati, in un settore giovanile (si parla di un centinaio di famiglie) che vive già motivi di inquietudine nei problemi con la fornitura tecnica, oltre alle difficoltà legate a logistica e spazi.

Ci sono poi in arrivo altri quattro lodi, tre di procuratori e uno (a cui la Mens Sana ha fatto opposizione) di una società sportiva, per un totale di circa 40mila euro, datati 16 novembre e in attesa di diventare esecutivi alla prossima riunione della Commissione Vertenze Arbitrali in calendario il 14 dicembre, praticamente adesso. I venti giorni di tempo per pagarli si accavallerebbero in un nuovo pericolosissimo imbuto all'inizio di gennaio, quando si sommerebbero al quarto stipendio e ai citati pagamenti per evitare la penalizzazione per morosità (la cui parte più consistente serve comunque già entro il 19 dicembre per evitare l'escussione): le somme son presto fatte. Poi il 22 gennaio c'è la quarta rata delle tasse federali, più poi ci sono naturalmente tutte le altre spese correnti: consapevolmente, questo non ha l'ambizione né la volontà di essere un rendiconto esaustivo di tutte le questioni in sospeso, ma dovrebbe comunque bastare per essere discretamente indicativo.

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Qual è la strategia scelta dalla società per affrontare un momento del genere? La proprietà, interpellata, evidentemente non ignara della situazione, ha dichiarato la sua linea: in una gestione "raddoppiata" dalla necessità di dover affrontare anche la posizione debitoria pregressa, l'idea è dare la priorità alla parte ordinaria. Anche di fronte alla consapevolezza di avere in mano un bene pubblico, della cui gestione c'è da rendere conto all'opinione pubblica (vedi la citata corsia preferenziale relativa alla squadra, perché obiettivamente è la parte sportiva quello per cui ci si interessa di Mens Sana).
 
La strategia finisce per essere, anche alla luce delle finanze a disposizione, dichiaratamente affrontare le urgenze nel momento in cui si presentano. Come fatto finora, con corse contro il tempo all'approssimarsi di ogni scadenza: oggettivamente con una discreta percentuale di successo per quanto riguarda le scadenze "sportive", perché in genere ci si riesce a farcela. Ma i casi di insuccesso sono stati dolorosi, su tutti il -3 di penalizzazione. Per dare un metro di paragone a scopo di chiarezza, affrontare le urgenze alla giornata (ci sono alternative?) è strategia diversa da prevedere un momento in cui si arriva ad aver sanato tutte le pendenze, e da quel momento poter ripartire da zero nella gestione ordinaria, invece di vivere al costante inseguimento.

Quanto si può andare avanti così? Quali sono le prospettive? L'obiettivo è di lungo termine, nelle risposte a questi naturali interrogativi da parte della proprietà, la stessa che un anno e mezzo fa col suo ingresso ha salvato la società. Obiettivo di lungo termine e non esplicitato: per riservatezza o perché non definito lo dirà il futuro. Significa comunque pensare e aver messo in conto che questo possa durare non per mesi, forse per anni, e se questa è la strategia dichiarata della proprietà, che si deduce ritiene di farcela ad andare avanti così, non resta che prenderne atto: se viverla con fiducia o meno, forse non tutti hanno gli elementi per poter valutare, qui abbiamo provato a darne più di qualcuno.

La partita di domenica è stata l'occasione per un incontro tra l'assessore allo sport Silvia Buzzichelli e la famiglia Macchi, forse la prima occasione di incontro con la nuova amministrazione. Anche i rapporti con la vecchia non erano andati molto meglio. Avere la sponda delle istituzioni è diverso. Al momento non c'è nessuna valutazione da dare di questo incontro, un po' perché certe partite passano direttamente dal sindaco più che dai suoi collaboratori, e anche perché - a quanto risulta - l'incontro non sarebbe andato molto oltre la conoscenza personale. Se c'è qualcosa che si può fare, il momento è oggi. Anzi, ieri.



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