sabato 4 maggio 2019

Una, nessuna, centomila

La Mens Sana Basket 1871 non è morta. La partita "sportiva" è in tutti i casi aperta fino al 30 giugno, quando dovranno essere saldati tutti i debiti sportivi, quantificati in 320-330mila euro, per iscriversi a un qualsiasi campionato 2019-20. Il dichiarato pagamento parziale della sesta rata di tasse federali tiene aperta questa partita non solo teoricamente, per quanto resti un segnale difficile da interpretare, e oggettivamente una goccia nel mare dei debiti anche non sportivi. La partita fuori dal campo invece è aperta finché non sarà il tribunale a chiuderla, e il tribunale non comincerà a parlarne prima della nota udienza prefallimentare del 28 maggio: lo stesso dichiarato pagamento alla Fip pare quantomeno la scommessa di riuscire entro allora a mettere assieme qualcosa, mentre continuano ad aleggiare voci di un costruttore turco avvicinato da tempo.
 
D'altra parte, anche il fondo inglese non è morto. L'inizio della trattativa è stato respinto con perdite, rimbalzato dalla Polisportiva con una dialettica di aggressività gratuita, quando sarebbe bastato restare sui fatti e ragionare su quelli per motivare il no. Si continua a lavorarci sotto traccia, secondo quanto risulta, con metodi diversi. Nel mondo del basket, fuori Siena, si rilanciano le voci di un interesse forte per l'acquisto di un titolo sportivo: non più Eurobasket, ora Cagliari (ereditarne le eventuali pendenze deve essere oggetto di accordo), comunque sempre A2. E qualcosa dovrà pur significare.

C'è poi la questione della delibera federale, attesa probabilmente per venerdì, che introdurrà la cedibilità del titolo sportivo (non portandosi dietro oneri e onori, secondo le indiscrezioni: possibile?!?! saperlo è dirimente, vedremo). Potrebbero riaprirsi scenari notevoli. Per dire, una possibilità da fantascienza (ma forse no) potrebbe perfino portare alla cessione al fondo inglese, o ad altri soggetti interessati, del titolo sportivo della MSB1871, sicuramente un asset da monetizzare per un'azienda in stato prefallimentare. Titolo che al momento è la possibilità di iscriversi a campionati a libera partecipazione, ma se venisse vinto il ricorso al Coni? Ipotesi notevole, no?

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E' in piedi un'altra riflessione, di cui finora si è parlato meno e che per questo merita di soffermarcisi un po' di più. Una riflessione cominciata a fermentare a dicembre-gennaio, quando la situazione ha iniziato a precipitare, tra chi orbitava negli ambienti MSB1871, maturata poi spontaneamente nell'alveo naturale della Polisportiva. A quanto si capisce, senza considerare un obiettivo prioritario la ripartenza al basket mensanino inteso come prima squadra. Piuttosto con la disponibilità di proporsi nell'eventualità dell'implosione della realtà attuale - che il dichiarato pagamento della rata ha forse sedato, ma di certo al momento non scongiurato - per proporsi salvagente di tutta la galassia giovanile. Riunificando magari sotto un unico tetto tutte le attività compreso il minibasket, che l'anno scorso ha tenuto attivo il codice di affiliazione della Mens Sana Basketball Academy.

Pensare comunque a qualcosa di già pronto sarebbe non solo prematuro, ma fuorviante. Oggi la fine della MSB1871 è ancora nel campo delle probabilità: non importa quanto elevate, importa che al momento non è una certezza. Certo, già il mancato pagamento delle tasse federali poteva essere un passaggio significativo per guardare oltre. Ma non è affatto prematuro, giornalisticamente, almeno parlarne. Perché i salvagenti si preparano anche se non si affonda. E comunque prima di affondare, non dopo. Perché aspettare i tempi tecnici per avere certezze sulla MSB1871 significherebbe arrivare troppo lunghi per far partire qualcos'altro. E anche perché parlarne - per dire cosa c'è dopo, e con chi, o anche solo per dire che c'è qualcosa - è una discriminante per evitare forse la fuga dei ragazzi, non solo per l'attività su di loro da parte di altre società del territorio, ma anche perché molti di loro alle condizioni di questa stagione non sarebbero comunque disposti a continuare.

Oggi sono tutti sotto l'egida della MSB1871: in caso di mancato rinnovo dell'affiliazione si liberano d'ufficio, e sapere che la Polisportiva ha dei programmi per proseguire l'attività delineerebbe già una destinazione plausibile (a patto di svelare questi programmi quanto prima). Altrimenti andrebbe discusso il trasferimento dei ragazzi alla Polisportiva, percorso inverso di quello fatto l'estate scorsa. Sapendo che le giovanili in pancia alla Polisportiva potrebbero comunque restare il serbatoio (come società satellite, come due anni fa) anche di una prima squadra separata. Restando sugli accennati scenari, più o meno credibili, potrebbero essere il satellite sia di una teorica MSB1871 che in qualche modo vince il ricorso e continua a vivere, sia di un'ipotetica nuova entità nata da un titolo sportivo acquistato. Ma se invece non dovesse esserci in nessun altra forma una prima squadra?

Gli scenari del basket in Polisportiva sono legati alle giovanili. Ma ad onor del vero se la squadra di punta deve essere il gruppo Under 20, usarlo come prima squadra per fare un campionato di Promozione avrebbe distanze e costi non così diversi. "Promozione" perché in Serie D (e categorie superiori) spazi non ci sono, a meno che non vengano creati ad hoc: la decisione è anche politica, e certo non scontata. E avere una prima squadra avrebbe anche un diverso appeal con gli sponsor. Non è un mistero che la Polisportiva si sia già confrontata nelle settimane scorse con figure dirigenziali ex MSB1871 e con tifosi ritenuti di riferimento, per capire il livello di gradimento e seguito se si perseguisse una soluzione del genere. In questi giorni dovrà scegliere che strada prendere, a seconda anche di cosa si materializzerà e cosa no tra gli altri scenari per il futuro del basket mensanino. Il 16 luglio scadono i termini per l'iscrizione delle squadre giovanili d'Eccellenza. Allora sarà già chiaro se ci sarà una Mens Sana di qualche altro tipo ancora viva e in grado di iscriversi a un campionato senior.



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