lunedì 20 maggio 2024

Costone-Mens Sana 2-1: cosa ha funzionato e cosa è mancato, il meglio e il peggio dopo gara-3

Gara-3 al Costone e adesso i gialloverdi hanno in mano il match-point per vincere il campionato. Manca infatti solo una vittoria per celebrare la promozione in B interregionale della squadra della Piaggia che, nel terzo atto della serie, ha tirato fuori tutto il peso delle proprie individualità ed ha vinto grazie al talento dei singoli. Ma anche grazie ad una difesa che ha concesso solo 11 punti alla Mens Sana nell’ultimo quarto. Però, poter disporre nel roster di giocatori del calibro di Radchenko e Ceccarelli è un lusso che gli altri non hanno. Nel caso specifico, la Mens Sana: che nonostante tutto se l’è giocata ad armi pari, nonostante le percentuali al tiro facciano venire non poche recriminazioni.  

Prima di addentrarsi negli aspetti tecnico-tattici dell’incontro è bene parlare della cornice del PalaEstra: 2600 spettatori fanno notizia o, meglio ancora, sono la notizia. Quasi più del risultato maturato sul campo. Perché dimostrano che si è riacceso l’entusiasmo per il basket in città e questo fa bene a tutti. Perché solo questa è la base su cui costruire le progettualità di crescita future. Positiva anche la presenza delle autorità cittadine, così come l’attenzione mediatica generata dall’evento. 

Molto meno “gli eccessi” di fine partita, definiamoli eufemisticamente così. Provocazioni, reazioni ed esagerazioni varie rischiano solo di rovinare la festa. Occorre avere l’intelligenza, o quantomeno la furbizia, di capirlo. 


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MENS SANA

IL MIGLIORE

21 punti e 8 rimbalzi. Numeri alla mano è Daniele Marrucci il migliore per la Mens Sana. Sta giocando delle grandi finali e il suo apporto si vede anche in attacco, oltre che in difesa dove coach Betti lo schiera, a seconda delle esigenze, ora su Banchi, ora su Nasello, ora sugli altri esterni costoniani. Menzione di merito anche per capitan Pannini, anche lui uomo ovunque della Mens Sana: si è sacrificato molto in gara-3, spendendo energie in difesa anche a rimbalzo e sui lunghi avversari. In attacco però ha avuto sempre buone capacità di letture: cresciutissimo e giocatore ormai di assoluto livello. Infine diamo il benvenuto nella serie a Puccioni che si è sbloccato dall’arco (dopo 13 errori consecutivi tra gara-1, 2 e l’inizio di gara-3) ed ha ritrovato, almeno parzialemtne, fiducia in attacco. Un elemento che ha costretto il Costone ad adeguarsi non senza fatiche.


COSA HA FUNZIONATO

In difesa la Mens Sana le ha provate di tutte: zona, 2-3 e 3-2, si è vista anche la box and one. Tante soluzioni che hanno dato buonissimi frutti per almeno 3 quarti. Quando infatti i biancoverdi erano arrivati agli ultimi 10’ di partita in vantaggio, seppur di una sola lunghezza. Però l’applicazione, la tenuta e l’attitudine difensive fatte vedere sono state encomiabili e, alla fine, avrebbe meritato miglior fortuna se non fossero arrivare quelle brutte percentuali al tiro (24/69 dal campo e soprattutto 11/22 ai liberi).


IL MOMENTO PEGGIORE

Il grande sforzo profuso ha fatto arrivare la Mens Sana un po’ più in riserva di energie nell’ultimo quarto. Del resto il punteggio è stato quasi sempre in favore degli ospiti e, dopo tanto inseguire, vedersi ricacciare indietro via via dai canestri pesanti di Zeneli, Terrosi e Bruttini ha tagliato un po’ le gambe alla Mens Sana. 


COSA MANCA

È mancato ancora una volta Prosek. Non è al meglio, e si sa, ma questa non è una scusante. Come peraltro ammesso dallo stesso giocatore a fine partita. L’analisi del match del centro italo-ceco ci aiuta a capire meglio quella che è la differenza fondamentale tra Mens Sana e Costone. La prima è una squadra “rivelazione” che per vincere un derby o la serie deve andare necessariamente oltre le proprie potenzialità. Dalla parte opposta c’è una corazzata costruita per vincere e che, a questi livelli e nei momenti in cui serve, trova le energie e i giocatori che le fanno vincere le partite. Così, mentre da una parte Prosek vive una serata negativa e Tognazzi viene ben arginato (12 punti per lui ma solo 1 nel secondo tempo), sul fronte opposto quando Banchi non c’è e Nasello non eccelle (che per lui significa comunque fare una partita con 11 punti e 11 rimbalzi, ndr), emergono Ceccarelli, Radchenko, Zeneli, Terrosi e Bruttini. 5 nomi che non necessariamente partono in quintetto per il Costone ma che sarebbero titolari fissi in qualsiasi altra squadra. 

 

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COSTONE

IL MIGLIORE

Mvp indiscusso di gara-3 è Vladyslav Radchenko. 17 punti e 17 rimbalzi ed un impatto straordinario su partita e serie. Scelto in quintetto per la prima volta nelle finali da coach Tozzi, ripaga con 6 dei primi 8 punti del Costone e con una prestazione monstre dal punto di vista fisico e atletico. Insieme a lui c’è Ceccarelli, l’uomo della provvidenza. Nella serata storta di Banchi (forse frenato da un infortunio non confermato dalla società), Ceccarelli ha tirato fuori la miglior prestazione possibile dimostrando una grande tenuta mentale oltre che una straordinaria capacità di incidere. Eravamo stati buoni profeti per lui a inizio stagione quando lo definivamo un acquisto aggiunto per il Costone se avesse recuperato dai guai fisici che lo hanno frenato un anno fa. La dimostrazione è arrivata nel momento più caldo e importante dell’anno. 


COSA HA FUNZIONATO

Due fattori da elogiare. In primo luogo: la difesa. Perché è la quarta volta in stagione che la Mens Sana non arriva ai 70 punti in casa, ma è la prima volta che viene sconfitta (prima per i biancoverdi erano arrivate vittorie con Fides Livorno e due volte con San Vincenzo, sempre a quota 68). Questo conferma la qualità assoluta della fase di non possesso del Costone che sa mettere fisicità come nessuno. E poi ci sono le prestazioni dei singoli: in un match così equilibrato i singoli hanno fatto la differenza. Facciamo due nomi: Terrosi e Bruttini. Il primo ha fatto 1/7 da 3 ma la tripla che ha messo a segno a 3’ dalla fine equivaleva a mezza vittoria per il Costone. Il capitano gialloverde, in una serata con tanti problemi di falli e con numerosi al tiro, ha fatto centro con il canestro della vittoria. Essere cinici nei momenti decisivi è dote tipica di chi vince.


IL MOMENTO PEGGIORE

Se il momento migliore della Mens Sana è stato il terzo quarto, inevitabilmente è stato quello il peggiore per il Costone che ha sofferto il rientro veemente dei biancoverdi, spinti anche dall’apporto e dal tifo del pubblico di casa. È stato quello il momento di maggiore sofferenza. Superato però con la consueta personalità dalla squadra di Tozzi. 


COSA MANCA

Sempre parlando di singoli non sembra brillantissimo Bruno Ondo Mengue. Così come Banchi che appare alle prese con qualche guaio muscolare. Così come Ferdinando Nasello che chiuso si in doppia doppia ma facendo vedere ciò di cui è capace solamente a corrente alternata. E questi sono problemi per la Mens Sana: perché se si accende anche solo uno di questi 3 giocatori, reggere l’urto del Costone potrebbe essere problematico già in gara-4. Figuriamoci in un’ipotetica gara-5 al PalaOrlandi.

 

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IL TABELLINO

Mens Sana-Costone 68-74
(21-21; 40-43; 57-56)

Mens Sana: Brambilla, Pannini 6, Iozzi 5, Giorgi, Marrucci 21, Figus ne, Puccioni 11, Sabia 4, Cucini 3, Perinti ne, Prosek 6, V. Tognazzi 12. Allenatore Betti

Costone: Banchero 2, A. Tognazzi ne, Ceccarelli 12, Radchenko 15, Massari ne, Terrosi 7, Banchi 2, Zeneli 10, Piattelli ne, Ondo Mengue 8, Bruttini 7, Nasello 11. Allenatore: Tozzi


SERIE: 2-1 Costone


Andrea Frullanti

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