giovedì 9 maggio 2024

Road to the finals: come ci arriva la Mens Sana. La storia dell'annata, un crescendo rossiniano

In musica, il cosiddetto crescendo rossiniano, particolarmente usato dall'omonimo compositore, consiste nella ripetizione di alcune battute da parte dell'orchestra, nella quale le sezioni di strumenti entrano gradualmente eseguendo nel contempo un crescendo dinamico. In senso figurato questo termine viene utilizzato per descrivere una progressione sempre più forte, rapida e insistita. Nel nostro caso, si presta benissimo per parlare della stagione della Mens Sana.

Road to the finals: come ci arriva il Costone. Forza, difesa e autorità, la storia dell'annata

Partita dichiarando l'obiettivo di mantenere la categoria si è ritrovata a lottare per un piazzamento alla poule promozione e, una volta ottenuto come prima forza del proprio girone, ha conquistato con merito e autorità un posto nei playoff, giocati per di più con il vantaggio del fattore campo, decisivo come non mai in una semifinale tiratissima e vinta all’ultimo respiro. Ed ora la Mens Sana è lì, al massimo livello di competitività stagionale a cui si possa ambire: la finale-derby con il Costone.

Sembra passata un’eternità da quel caldissimo avvio di stagione al PalaCorsoni visto che al tempo il PalaEstra era fuori uso a causa dei lavori di ristrutturazione al tetto: 96-61 la vittoria sulla Sancat alla prima giornata che dette subito grande entusiasmo a piazza e tifosi. Smorzati solo parzialmente dalla sconfitta-harakiri in casa della Synergy Valdarno della settimana successiva. La prima svolta della stagione mensanina arrivò nel turno successivo, ancora al PalaCorsoni il 14 ottobre scorso, quando venne regolata la Fides Livorno per 68-61, al termine di una partita dominata emotivamente e tecnicamente dalla Mens Sana a discapito di una di quelle squadre che, al tempo, era considerata tra le grandi favorite del girone.

Dopo quella partita la Mens Sana iniziò a prendere consapevolezza della propria forza, sebbene dopo altri due turni arrivò una nuova sconfitta beffa in casa del Cus Pisa. Un ko che non ha frenato l’ascesa della squadra di Paolo Betti, giunta prima al giro di boa dopo due importantissime vittorie esterne: quella del 18 novembre al PalaCoverciano contro Pino per 106-98 e poi quella di misura, incredibile e di rimonta, del PalaMacchia di Livorno del 2 dicembre per 71-70 sul Don Bosco

Nel mezzo il ritorno a casa al PalaEstra: primo match interno davanti a 700 spettatori (cifra destinata a crescere sempre partita dopo partita) il 26 novembre contro Monsummano (107-79). A livello di forma e forza mentale è stato forse questo il miglior momento dell'annata biancoverde. Poco importa se al primo turno del girone di ritorno arriva una sconfitta a Firenze in casa della Sancat (88-73). Peraltro è quello l’ultimo risultato negativo della prima fase: da lì in poi la Mens Sana riesce ad inanellare una serie di 10 vittorie consecutive che l’hanno portata a essere sicura di un posto in poule promozione con largo anticipo sulla fine della prima fase e, poi, a trovarsi prima in solitaria nel raggruppamento formato anche dalle squadre dell’altro girone.

A questo punto la Mens Sana aveva già cambiato la sua dimensione e godeva, anche agli occhi degli avversari, di una considerazione del tutto nuova: partire da prima assoluta in poule promozione significava essere di fatto tra le grandi del campionato e giocare anche con una pressione diversa rispetto a chi non aveva niente da perdere.

Ottima la partenza nella seconda fase con le vittorie a San Vincenzo (64-58) e in casa con Prato (87-78). Qui però arriva una mazzata: il 10 marzo il Costone si impone nel derby del PalaOrlandi per 63-41 e infligge la più dolorosa delle docce fredde ai biancoverdi. Ma la Mens Sana riparte, batte Sansepolcro e nonostante venga superata da San Vincenzo in casa (82-77) riesce a mantenere il vantaggio del doppio confronto: sarà decisivo per avere il fattore campo nei playoff.

C’è però un altro capolavoro, la vittoria di Prato all’overtime: il 103-98 del 28 marzo è il viatico per un derby giocato più ad armi pari con il Costone e, nonostante il risultato premi i gialloverdi, la Mens Sana capisce di poter dire la sua con chiunque. Più che altro capisce di avere fame e che sono più che legittime le proprie ambizioni.

È con questo spirito che si arriva all’avvincente semifinale playoff con San Vincenzo. La Mens Sana è la seconda forza del campionato, San Vincenzo la terza: tutti sanno che l’equilibrio regnerà sovrano, ma nessuno si poteva aspettare una serie così intensa, accesa, ricca di pathos e colpi di scena.

Mens Sana vittoriosa in gara-1 di un punto (68-67) e in gara-2 dopo un overtime (89-85). San Vincenzo impatta la situazione in casa propria, nonostante il grande esodo di tifosi senesi al seguito della squadra. Si arriva alla bella, come forse era facilmente preventivabile alla vigilia. Vince la Mens Sana di un punto: 72-71 il punteggio del match più acceso e caldo dell’anno. Un ulteriore dimostrazione del totale equilibrio tra le due squadre ma anche della forza che può dare il PalaEstra alla Mens Sana. La bella con San Vincenzo, nella sostanza, l’ha vinta il palazzo.

Ed è cavalcando quest’onda che la Mens Sana vola in finale. Ad attenderla il Costone che aveva liquidato Agliana in 3 partite nella sua semifinale. È lì c’è un nuovo capitolo di questa saga sportiva stracittadina che non aspetta altro che di essere scritto.


Andrea Frullanti

 

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