martedì 31 marzo 2020

I feel Promotion: Lo stop, il bilancio, la ripartenza, la nuova categoria

PREMESSA - In questo post non si fanno ipotesi sulla categoria in cui si ripartirà. Ci sarà tanto tempo, purtroppo, per affrontare l’argomento. La nota inviata dal presidente Petrucci ai comitati regionali precisa: “Ferma restando la cristallizzazione dei campionati 2019/20 con la relativa assenza di promozioni e retrocessioni, riteniamo che i campionati 20/21 dovranno essere organizzati secondo principi di adattamento e flessibilità in base a ciò che il movimento esprimerà in concreto”. Di fatto, la porta per la C Gold è aperta. Ma lo era anche lo scorso anno, volendo…
Ora si parla di quello che è stato in questo 2019/20 interrotto in maniera brusca dall’emergenza coronavirus.
  
PARERE NON RICHIESTO - È stato giusto o no sospendere definitivamente l’attività? Nessuno di noi è la Cassazione, tutti abbiamo facoltà di esprimere un parere senza che questo venga preso per legge. Per me aspettare un altro mesetto prima di dire STOP poteva anche starci. È un’opinione, non necessariamente la più diffusa. Si è scelto la soluzione più ‘semplice’, chiudere tutto subito e rimandare a settembre. Bisogna prenderne atto.

RIASSUNTO - Cosa ci ha detto questa stagione? Che la Mens Sana probabilmente avrebbe vinto in carrozza il campionato, pur avendo scoperto sul suo cammino due avversarie in grado di tenerle testa sulla singola partita. Libero, unica squadra capace di battere Sprugnoli e compagni nella maratona dei tre supplementari del novembre scorso, e Impruneta, unica a rimanere in singola cifra di scarto al Palaestra.

LA PARTITA - E’ proprio quella con Impruneta la partita dell’anno. Non era capitato, derby di Montarioso a parte, di arrivare all’ultimo minuto di gioco con il punteggio in perfetta parità. Merito della compagine ospite, capace anche di toccare il +9 in apertura di ultimo periodo prima di subire la rimonta biancoverde. È stata la serata più sofferta, almeno in viale Sclavo, e per lungo tempo rimarrà anche l’ultima partita cui si è potuto assistere.

I SINGOLI - Pur considerando le nomination di Pannini e Sprugnoli, rispettivamente capitano e leader tecnico della squadra, l’uomo in più è stato Dolfi. Non a caso fino alla primavera del 2019 battagliava due piani più in alto; si è visto subito, e quasi sempre, che in Promozione era di transito.

L’INCOGNITA - Si era fatto un piano per i giovani, in realtà ci si è resi conto ben prima dell’inizio della stagione che giocando solo con i resti dell’ultima under 20 biancoverde non ci sarebbe stata la possibilità di lottare per i vertici, anzi probabilmente non si sarebbe arrivati neppure ai playoff, riservati alle prime quattro classificate. Gli innesti senior sono serviti (oddio, non proprio tutti…), sia per dare competitività alla squadra, sia per permettere ai giovani di crescere senza l’ansia del risultato. Quanti membri dell’attuale roster potranno far parte del nuovo corso? Beh, vediamo la categoria e poi ne riparliamo.

IL SESTO UOMO - Il pubblico, capace di seguire in massa la squadra anche nel campionato più infimo della storia. Oltre mille persone nel derby con Libero, tra le settecento e le ottocento unità in tutti gli altri match: numeri importanti che saranno replicati a settembre/ottobre/boh, quando la categoria sarà diversa (si spera) e quando finalmente si potrà tornare a vedere dieci uomini in canotta lottare sui 28x15.

LA DICHIARAZIONE - “Per la Mens Sana è stata un’annata iniziata ripartendo da zero grazie all’impegno della Polisportiva, mettendo insieme competenze e professionalità per ripartire e si è sviluppata attorno al grandissimo entusiasmo dello staff coordinato da Pierfrancesco Binella e dei giocatori che hanno aderito a questo progetto di ripartenza, cui ha fatto immediato seguito quello dei tifosi biancoverdi, che con numeri impensabili hanno assiepato le tribune del Palaestra e anche quelle dei campi della Promozione. Un progetto che ha coinvolto anche numerosi sponsor, che vogliamo ringraziare per l’impegno, la passione e la fiducia. Il senso di vuoto attuale per quello che purtroppo si è concluso, però, non deve fermarci. Dalle risposte sul campo date dalla squadra e da questo clima positivo che si è creato attorno al nostro progetto, vogliamo e dobbiamo ripartire, in attesa naturalmente delle decisioni da parte della Fip per capire cosa succederà da qui alla ripartenza dei campionati”. (General manager Riccardo Caliani)

LA PROSSIMA - Qui scatta la lacrima, perché mancano circa sei mesi all’avvio del prossimo campionato. Sì, è vero, ci sono cose più importanti adesso, le lacrime vere sono per altre notizie. Però fa strano pensare che passerà così tanto tempo prima di rivedere il pallone rimbalzare sul parquet. Prima di sentire lo sdeng sui ferri. Prima di preoccuparsi per il tabellone incrinato dalle mattonate di avventati fucilieri dall’arco. Prima di assaporare il ciuff della retina e il boato di esultanza della folla. Tutte cose che, inevitabilmente, mancano già adesso a chi ama la palla a spicchi.



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