mercoledì 5 febbraio 2020

Storia da Grandi: Il +16 sul Barça sotto la neve. E la perdita di un amico: ciao Alberto

La retrospettiva sulla storia recente della pallacanestro mensanina focalizza questa volta alcuni eventi e principalmente le particolarità dei giorni che vanno dal 5 all'11 Febbraio.


Miscellanea

Giovedì 7 Febbraio 1985 una Mister Day fin lì deludente in campionato, che più che coltivare ambizioni di classifica si guarda alle spalle, ospita la Giomo Venezia che invece è in piena corsa per la promozione in serie A1.

Da cinque settimane circa Carlo Rinaldi prova a restituire al gioco mensanino i riferimenti, la sostanza e la continuità che con l'allenatore Lajos Toth erano spesso venuti meno.

Il coach pesarese quella sera punta forte sul quintetto base, chiedendo in corso d'opera a Paolo Cocchia qualche minuto di intensità difensiva sullo scatenato Nane Grattoni (27 punti finali) e poche briciole a Paolo Neri. Per tutto il resto quintetto, solo quintetto.

Uno starting five che risponde bene nell'arco della gara. Benissimo per quanto concerne Mike Bantom.

Il fuoriclasse di Filadelfia giganteggia sulla Reyer e sul suo fortissimo pacchetto interno, composto da Floyd Allen e Steve Hawes, e lo fa ben al di là dei 20 punti segnati, canestro da 3 compreso.

Nell'87-71 finale ci sono la sua riconosciuta leadership e numeri, numeri e ancora numeri.

Recuperi, stoppate, 15 rimbalzi e soprattutto gli 11 assist accreditatigli, che mandano ripetutamente e comodamente a canestro i rassicurati compagni Hardy (18 punti), Bechini (17), Cattini (16) e Bosio (14).

* * *

Nel Febbraio '91 una sconfitta casalinga, la seconda in tre settimane, sembra metter fine agli audaci sogni della neopromossa squadra senese.

Ad avere la meglio per un punto (72-71) è la Telemarket Brescia, che ha dall'ex pivot biancoverde Luigi Cagnazzo punti e aggressività nell'area pitturata, come dimostrano il 5/8 da 2, il 5/6 ai liberi, i 5 rimbalzi, di cui 4 offensivi e i 4 recuperi.

Con Glaxo Verona, Lotus Montecatini e Fernet Branca Pavia che stravincono i loro impegni, per la Mens Sana sembra la svolta negativa del campionato, staccata com'è di almeno quattro punti dagli ultimi vagoni del trenino di testa, ma Gianfranco Lombardi e i suoi impareggiabili ragazzi non la pensano esattamente così.

Questa sarà a tutti gli effetti l'ultima sconfitta in stagione regolare.

L'ultima, prima di otto vittorie consecutive che garantiranno una sorprendente promozione diretta e il playoff contro Treviso.

* * *

Nel '93 Vidili, Visigalli, Daye e Lampley tentano senza successo di scongiurare una sconfitta casalinga (95-88) contro la Glaxo Verona, che costringe per l'ennesima volta a ridimensionare quei piani di grandeur che le firme di Valerio Bianchini e Darren Daye durante l'estate avevano indotto a elaborare.

Chiavi del successo veronese sono l'ex biancoverde Frosini, che vince il duello con Lampley, e soprattutto Henry Williams (9 falli subiti e 15/16 ai liberi i numeri principali del suo fornito tabellino).

Alla seconda partita a gettone al posto dell'infortunato Corey Crowder, la guardia di Indianapolis deflagra nel campionato di A2 risultando immarcabile e da lì in avanti inamovibile.

Confermato senza indugio da Marcelletti e Fadini, è il super (e imprevisto) additivo che va a rendere praticamente irresistibile il gioco della già ottima Glaxo che s'invola verso l'A1.

* * *

Nel 1997 la partita che al Palasport la Fontanafredda vince 67-62 contro la Carne Montana Forlì ultima in classifica e con seri problemi al reparto stranieri, vede primi protagonisti i due americani Gerard King e Lucius Davis.

Il centro di New Orleans mette gli artigli su 19 rimbalzi, massimo stagionale, di cui i 14 difensivi, record nel suo biennio senese.

In quanto a Lucius Davis, riceve dalla difesa forlivese attenzioni così particolari da riservargli ben 13 falli (record personale in maglia senese), che punisce dalla lunetta con un ottimo 11/13.

* * *

A Imola il 6 Febbraio 2000, nell'incontro perso contro la Lineltex 77-62 (Vincenzo Esposito 39 punti), debutta in maglia mensanina il playmaker Sidney Johnson, una sola volta sopra i 10 punti (11 per la precisione), quella, nell'unica stagione in biancoverde.

* * *

L'11 Febbraio 2001 la Mens Sana vince col minimo scarto (89-88) una sofferta partita di campionato contro la Viola Reggio Calabria di Tonino Zorzi e dei 4 argentini Delfino, Gianella, Montecchia e Palladino.

A parte ricordare le solide prove di Boris Gorenc e Roberto Chiacig, mi piace sottolineare le 5 palle recuperate da Paolo Alberti.

Uno specialista il lungo milanese, certo, ma il fatto che quel quei 5 palloni escano da soli 18 minuti d'impiego dà all'impresa una marcia in più.

* * *

Facendo seguito a quello che da giorni si va dicendo, il 10 Febbraio 2008 la Società biancoverde annuncia l'ingaggio dall'Orlandina Basket della guardia tiratrice Drake Diener, allo scopo di far fronte al grave infortunio al ginocchio subito da Rimantas Kaukenas il 27 Dicembre 2007 nella gara interna contro la Tisettanta Cantù.



Numeri

Il giorno 8 Febbraio 2004 la vittoria 91-70 della Montepaschi sulla Mabo Livorno è ufficialmente la trecentesima casalinga in gare di serie A, sebbene nel dato siano incluse anche le vittorie ottenute su altri parquets quando il campo di Viale Sclavo era soggetto a squalifica (5 volte).

Lo stesso giorno di cinque anni dopo, 8 Febbraio 2009, la vittoria 99-80 sulla Banca Tercas Teramo di Lorenzo Marruganti fa salire quel numero a quota 400.

Un anno dopo ancora, è il 7 Febbraio 2010, il 90-76 con cui viene liquidata la Scavolini Spar Pesaro rappresenta la seicentocinquantesima totale in serie A, un computo che tiene conto non solo delle vittorie interne, ma anche di quelle esterne e dei campi neutri (spareggi, Cappa Italia, Supercoppa).


L'evento

Tra le ultime settimane del 1998 e le prime del '99 il centro e l'esterno della nazionale americana ai mondiali di Grecia '98, Ashraf Amaya e Jimmy Oliver, provano insieme ai redivivi Paolo Moretti e Sandro Dell'Agnello, agli ordini del nuovo coach Dodo Rusconi, a rifare il trucco a una Ducato cui per tre mesi gli exploit di Larry Middleton non sono bastati ad armonizzare un eterogeneo insieme di esperienze e intenti professionali quasi mai sintonizzati tra loro.

Se la squadra domenica 7 Febbraio va vicina a fare lo sgambetto alla Benetton di Obradovic e del devastante Henry Williams (31 punti con grandi medie al tiro), sebbene priva di Moretti tre giorni dopo centra un colpaccio clamoroso per le dimensioni e l'avversario, ma meritatissimo e scolpito nei ricordi degli appassionati anche per la fiabesca cornice ambientale.

Mercoledì 10 Febbraio '99 Siena si copre infatti di una spessa coltre di neve, che va a fare da scenografia a un evento sportivo attesissimo com'è la sfida a eliminazione diretta di Coppa Korac col Barcellona.

Quel Barcellona candidato naturale alla vittoria del torneo, ma che in quella d'andata i giocatori biancoverdi surgelano a -16.

Il risultato finale 87-71 matura dopo un'avvio a molla (14-0) e più ancora per una ripresa che pare irreale, tanto è perfetta, che vede i giocatori di Rusconi arrampicarsi anche su un picco di 20 punti di divario (74-54).

Sono principalmente Larry Middleton (24 punti) e l'erculeo Amaya (18) a fungere da arieti contro la sorpresa difesa catalana, ma in presenza di imprese simili non si possono astrarre due soli giocatori da un collettivo davvero commovente.

Il merito è di tutti, compreso un pubblico che pur dimezzato dalla nevicata rende speciale e indimenticabile l'atmosfera al palazzo.



Il personaggio

Alberto Ceccherini, mito biancoverde. Alle sue spalle Alessandro Falsini e James Donaldson
Il 2 Febbraio 2002 la Città è scossa dalla prematura scomparsa del poco più che quarantasettenne Alberto Ceccherini, da tempo impegnato a combattere una gravissima malattia e all'epoca del decesso recordman di presenze in maglia Mens Sana in serie A, 291.

Senese, contradaiolo, perfettamente inserito e a suo agio nel tessuto sociale cittadino, con Fabio Giustarini, Piero Franceschini e una manciata di altri ragazzi nati o cresciuti “sulle lastre”, per quasi tre decenni aveva rappresentato l'archetipo del “citto della porta accanto” che in ambito sportivo ce l'aveva fatta, al punto tale che il suo numero di maglia sarà uno dei soli tre ad esser ritirato.

Il carattere gioviale, scanzonato, sempre incline alla battuta e allo scherzo ne avevano fatto un catalizzatore nello spogliatoio mensanino e in quanti altri frequentati nella carriera di giocatore prima e in quella purtroppo breve di allenatore poi.
Per quanto gravissima, la perdita fisica non ne ha cancellata la presenza, perché il suo ricordo rimane tutt'oggi ben vivo in più generazioni di amici mensanini.



Storia da Grandi: I 9000 contro Varese, Anchisi da centrocampo e il passing game di Brenci









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