mercoledì 22 gennaio 2020

Storia da Grandi: La beffa con la Canon, il mese d'oro di Solfrini. E le miserie dell'era Macchi

Il 27 Gennaio 1974, nella sconfitta 71-69 sul campo della Snaidero Udine, il mensanino Dino Ninci con 20 punti segnati raggiunge il suo massimo score in una gara di serie A.
 
Punto di riferimento costante, spesso decisivo nelle importanti stagioni della crescita esponenziale delle ambizioni di un team che guarda alla serie A, il giocatore certaldese è un uomo su cui Cardaioli ha riposto per anni estrema fiducia, ma al debutto nella massima serie paga sia le mutate esigenze tattiche (attacco imperniato sul doppio pivot), sia l'accresciuta componente atletica della categoria.

Per questo motivo nelle undici partite precedenti quella di Udine il suo apporto di punti è drasticamente sceso rispetto agli anni precedenti, attestandosi intorno ai 2,5 per gara.
E non sarà purtroppo il grande exploit sul parquet del Carnera a invertire la tendenza, perché nelle rimanenti 14 partite l'impiego in campo e la media realizzativa caleranno ulteriormente.

* * *

Il 23 Gennaio 1977 la Mens Sana vince 86-74 una partita dai due volti giocata al Palasport senese contro la Jolly Colombani Forlì di Roberto Quercia.
Dettano a lungo il ritmo i romagnoli, affidandosi anche alle qualità di Steve Mitchell (15 punti nel solo primo tempo), ma cedono alla distanza per la bontà della difesa a uomo ordinata da Cardaioli e per la prematura uscita per falli del riccioluto pivot americano, che sposta l'ago della bilancia dei rimbalzi a favore dei biancoverdi.

Detto della difesa, è necessario però sottolineare le prove offensive di alcuni giocatori senesi, tra cui Carl Johnson (25 punti) e soprattutto Alberto Ceccherini, top scorer con 26 punti che gli valgono la seconda prestazione realizzativa in carriera in serie A.
Il giocatore civettino si può a buon diritto definire il migliore in campo, un riconoscimento da condividere però con Carlo Dolfi (foto sotto), che con i 18 punti realizzati sigla anch'egli la seconda prestazione personale di sempre.



Per contro, vi è la prestazione senza punti di Enrico Bovone, un fatto davvero eccezionale per il gigante di Novi Ligure, perché a parte le gare saltate per infortunio è la prima volta che non va a punti da quando gioca per la Mens Sana (117 partite alla media di 16,5 punti. Quasi 14 la media nel campionato in corso).

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Il 28 Gennaio 1979 una grandissima amarezza in chiusura di un Antonini-Canon Venezia in cui la vittoria sembrava acquisita dai biancoverdi.
Ridimensionati dall'Emerson Varese nel casalingo scontro al vertice della settimana precedente ma ancora secondi, gli uomini di Carlo Rinaldi possono tornare a muovere la classifica contro i veneti, scesi in campo con un solo straniero, Rick Darnell, a causa dell'infortunio dello sfortunato Steve Grant.
Nonostante ciò la squadra di Zorzi è viva e brillante, si fa forte della precisione al tiro di Lorenzo Carraro (28 punti finali) e Stefano Gorghetto (23) e non permette alla Mens Sana di fare il break decisivo.

La vittoria sembra comunque a portata di mano a una manciata di secondi dal termine, quando in vantaggio di un punto George Bucci corre solitario verso il canestro ospite.
Concludere in terzo tempo appoggiando la palla al tabellone potrebbe essere un modo per farla finire in canestro, ma un atleta come il newyorkese ha qualità tali da permettergli anche altre soluzioni.
La scelta di George è per la schiacciata, un gesto tecnico per lui abituale ma che stavolta non si concretizza, perché anziché affondare nella retina la palla è respinta dal ferro e nella sorpresa generale salta come impazzita fuori dal controllo del giocatore e di ogni altro senese.

Raccolta da mani venete, finisce in quelle di Lorenzo Carraro, che sapendo il tempo ormai in scadenza affretta l'azione proiettandosi a canestro con un'entrata che in un sol colpo batte i padroni di casa e la stessa sirena, giunta un istante dopo che la palla si è morbidamente affidata alla retina.
Il 70-69 premia la Reyer per la seconda e ultima volta sul campo senese e per i tifosi mensanini è una delusione incancellabile ancora dopo decenni.

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Il 24 Gennaio 1993 la Ticino di Bianchini è di scena sul campo della Telemarket Forlì, formazione dal cammino incerto, ma in ripresa dopo importanti successi esterni e forte di un reparto lunghi clamoroso, perché formato da Chocolate Thunder Darryl Dawkins e da quel Rob Lock famoso non solo per il legame affettivo con la grande Valerie Still, ma anche per riconosciute doti di centro robusto ma mobile e sempre pericoloso.
E' una vittoria che il quintetto senese non vorrebbe mollare, ma è comunque costretto a cedere nel finale (85-79), penalizzato da una panchina non all'altezza della forlivese.

I migliori in campo sono Lock da una parte e Marco Solfrini dall'altra.
L'ex nazionale biancoverde è a dir poco incontenibile proprio in quella parte di campo dove i lunghi avversari hanno vita facile nei confronti di un Lampley una tanto volta in grandissima difficoltà.
Con l'eccezionale tempismo che lo contraddistingue, Solfrini assicura ben 6 rimbalzi offensivi dei 15 biancoverdi (più di quelli difensivi: 13 in totale).

Di più, è il secondo marcatore di giornata dopo Darren Daye (25 punti contro i 28 del Cerbiatto), per l'ennesima volta con una percentuale di tiro da urlo.
Con la gara del PalaFiera il bresciano chiude un mese straordinario dal punto di vista personale, in cui ha segnato da 2 punti con precisione quasi robotica.
Il 10/12 di Forlì è stato infatti preceduto dal 13/14 contro la Medinform Marsala, dal 9/11 contro la Cagiva Varese, dal 5/6 contro la Panna Firenze e dal 3/3 contro Ferrara.
Il totale di 40/46 sfiora la pazzesca media realizzativa dell'87%.

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Escludendo il 1999, dal 1996 al 2001 nel corso della quarta settimana di Gennaio c'è un ripetuto incrocio con le due squadre bolognesi, abituali campioni d'Italia oppure finaliste.
Nella fattispecie la Fortitudo viene affrontata in quattro occasioni, la Virtus in tre.

Battuta quasi sempre con l'onore delle armi, la Mens Sana vince una sola volta, ma è un successo pesante, perché ottenuto a Reggio Calabria nei quarti di finale della Coppa Italia nei confronti della Fortitudo di Carlo Recalcati che mesi dopo vincerà lo scudetto.
Una vittoria 75-74 sorprendente ma non immeritata, dovuta alla serata da campioni di Travis Mays, Larry Middleton e Sylvester Gray e alla coriacea difesa organizzata da Fabrizio Frates.

Il giorno successivo in semifinale la Kinder di Messina avrà vita facilissima sugli ormai scarichi giocatori senesi: 95-65 il risultato finale, con l'ex Frosini tra i migliori.

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Lo straordinario rendimento nella Top16 di Euroleague che ha permesso 5 successi in altrettanti incontri, compresi i prestigiosi blitz sui campi del Fenerbahce Istanbul e dell'Olympiacos Atene, chiede un pegno di intensità al campionato.
Per questo il 28 Gennaio 2013 sul campo dell'Enel Brindisi è illusorio l'iniziale 11-2 che fa immaginare una facile vittoria.

Pur priva di 3 uomini tra cui Jeff Viggiano, la motivatissima squadra di Piero Bucchi fa presto un 21-5 di controparziale che costringe i mentalmente appannati biancoverdi a rivedere al ribasso gli ottimistici programmi dei primi minuti di gioco.
Nell’ostica zona 3-2 brindisina trovano una barriera che li spinge sotto anche di 15 punti, per chiudere infine sconfitti 94-84.
Il PalaPentassuglia, i quotidiani locali e Brindisi tutta festeggiano ciò che definiscono “impresa”. Esattamente quello che accadeva a Siena ai tempi del Sapori, quando al Dodecaedro cadevano squadre mitiche e simbolo di un'epoca cestistica come l'Ignis di Gamba, Meneghin e Morse oppure la Forst Cantù di Taurisano, Marzorati e Recalcati.

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Il 26 Gennaio 2018 viene rescisso il contratto di Elston Turner, che firma per la squadra di Napoli, sempre in A2.

Nello stesso giorno Massimo Macchi assume la carica di presidente, portando contemporaneamente le quote della sua Siena Sport Network al 61,127% del capitale sociale della Mens Sana Basket 1871, mentre il Consorzio Basket e Sport a Siena scende al 21,873%, l'Associazione Io Tifo Mens Sana al 15% e la Polisportiva Mens Sana 1871 a un residuale, modestissimo 2%.

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Dopo settimane di malumori niente affatto celati, il 22 Gennaio 2019 il centro biancoverde Mitchell Poletti ottiene la sospirata cessione alla Scaligera Verona in cambio, si dice, di circa 30.000 Euro di buyout.
La piazza senese è ormai abituata allo stillicidio di voci, dichiarazioni smentite dai fatti e amare verità, tanto che parla di tutto meno che dell'aspetto agonistico e alimentando una residua speranza giocoforza finisce per assimilare anche quel sacrificio tecnico.
Ma è una mossa disperata che in qualche modo allunga un'agonia conclamata e una fine già scritta.
E' una cessione tardiva, utile come un bicchiere a chi vuol svuotare i Navigli milanesi o il mare intorno all'Isola di Capri.
Un bicchiere preferibilmente da cocktail o da champagne.




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