martedì 21 aprile 2020

Storia da Grandi: L'incrocio con l'Altra Varese, il colpo promozione a Cantù, i baffi di Cosmelli

La nuova tappa del viaggio a ritroso nella storia della pallacanestro mensanina ha luogo nella quarta settimana di Aprile.
Diversi campionati degli anni '80 e '90 sono già finiti, ma sono comunque ancora tanti gli appunti che riguardano le vicende di casa Mens Sana. Eccone alcuni.

* * *
 
Chiuso da protagonista il girone B della serie B, il 23 Aprile 1972 la Sapori gioca in casa e vince 60-55 la gara d'andata dello spareggio per la serie A che la pone di fronte alla sua corrispettiva, ovvero alla seconda squadra classificata nel girone A alle spalle della Saclà Asti: la Robur et Fides Varese.

Già, seconda, perché alla Mens Sana non era bastato in stagione regolare battere sia all'andata che al ritorno la Brill Cagliari allenata dal livornese Otello Formigli per scavalcarla e sottrarle la prima posizione e con essa la promozione diretta. Da quella seconda piazza, lo spareggio per l'ultimo posto disponibile per l'elité del basket nazionale.
A contenderlo era dunque la Robur et Fides, solida realtà cestistica che nella città subalpina trovava un'importante collocazione nonostante l'ingombrante presenza della grandissima Pallacanestro Varese, che sponsorizzata Ignis in quegli anni faceva non solo la storia della pallacanestro italiana ed europea, ma addirittura di quella mondiale.

A differenza dei più titolati concittadini la Robur et Fides aveva una spiccata vocazione territoriale, con un valido settore giovanile che aveva espresso un importante numero di giocatori e un allenatore, Gianni Asti, che poi avrebbero fatto anche la serie A. E pure a buoni livelli.
Tra i giocatori, le coppie dei fratelli Rodà (Giuseppe e Antonio) e Gergati (Roberto e Giuseppe), ma anche Filippo Crippa, Claudio Guidali e Marco Veronesi.
Ben cinque di loro negli anni a seguire faranno parte del telaio della Pallacanestro Milano, prima sponsorizzata Mobilquattro, poi Xerox e infine Amaro 18 Isolabella.

Sulla maglia la società varesina portava il nome dei grandi magazzini Gamma e sebbene fino a quell'Aprile in tornei ufficiali non avesse mai incrociato il gruppo biancoverde, una particolarità già accomunava le due ruggenti realtà provinciali.
Si trattava del nome Algor, precedente sponsor varesino, che al termine del campionato 1966/'67 era trasmigrato proprio sulle maglie biancoverdi!
Un fatto epocale per la vita del sodalizio di Via S. Agata e per il basket senese, perché per la prima volta uno sponsor andava a corredare la maglia di una società cestistica cittadina.
Un abbinamento durato un quadriennio, chiuso nell'estate del 1971 quando sul biancoverde comparve la storica e fortunata scritta SAPORI.

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Nella penultima giornata della stagione 1973/'74, quella del debutto in A e del settimo posto finale, il 28 Aprile 1974 al Dodecaedreo la Sapori batte la Snaidero Udine 95-89.
Capocannoniere dell'incontro è il pivot udinese Albert Sanders, 29 punti, seguito dal senese Massimo Cosmelli con 27.
Per il playmaker è il più alto punteggio personale conseguito nei tre campionati con la maglia della Mens Sana ed è anche il corollario di una stagione d'esordio sopra le attese, in cui ha dato alla cabina di regia di Cardaioli una qualità mai vista prima.
Alto come le persone comuni, con doti fisiche all'apparenza ordinarie, Cosmelli rapidamente scala le classifiche di gradimento, soprattutto quelle delle signore.
Nel volgere di poche settimane le qualità sportive e il comportamento da gentleman, sia in campo che fuori, ne fanno un personaggio e in un'ipotetica classifica di popolarità i suoi baffi alla chevron sono secondi solo a quelli del sindaco Roberto Barzanti e a quelli di Gianni “Ortofresco” Zengarini, gagliardo centrocampista della Robur.
Davvero niente male per uno che è in Città da soli otto mesi.

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Il 25 Aprile 1993 a Rimini la Ticino di Bianchini tiene a “soli” 14 punti Larry Middleton (comunque il 100% al tiro...), ma dà un calcio alle speranze di promozione perdendo 65-61 contro la Marr, tirando da 3 punti un tragico 11% (2/18).

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Il 24 Aprile 1994 un'impresa che vale una stagione sul campo di Cantù, in un ambiente storicamente tipo carta abrasiva a grana 12.
I tiri liberi finali di Vidili fissano sull'85-82 un punteggio che ha sempre visto comandare l'Olitalia di Pancotto, Daye e del roccioso Bob Thornton. Una squadra ora davvero matura e determinata, perché rispetto alle vittorie precedenti è riuscita a spalmare anche sui primi venti minuti di gioco la sua grande, grandissima qualità.
Fanno 3 su 3 dall'inizio dei playout e quattro giorni dopo, superando la Floor Padova in Viale Sclavo, saranno 4 su 4!
La porta per la serie A1 inizia ad aprirsi...

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A Forlì il 25 Aprile 2001 un apparentemente fuori stagione quarto di finale di Coppa Italia contro la Fortitudo Bologna.
Perde 86-79 la Mens Sana, partita però 9-2 e dopo esser stata sotto anche di 15 punti, tornata in parità al 33': 66-66.
Pur priva di Carlton Myers e con Basile e Andrea Meneghin non esattamente in serata, la Paf di Giorgio Seragnoli è comunque una delle più forti squadre del continente (Fucka 12/18 da 2 punti + 12 rimbalzi, ma quando conta diventano risolutivi anche Anthony Bowie, Gek Galanda e Sandro De Pol).
La difesa di Charlie Recalcati poi costringe i biancoverdi a tirare col 50% da 2 e il 15% da 3, ma oggettivamente non si può loro rimproverare niente.
Prendono addirittura più rimbalzi dei bolognesi e quando al trentottesimo minuto vedono uscire per falli Brian Evans (purtroppo solo 2/10 al tiro) sono ancora lì, attaccati alla squadra biancoblu e quindi in partita (75-73).

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Battendo la Pierrel Capo d'Orlando 103-46, il 27 Aprile 2008 la Montepaschi aggiorna due classifiche dei record societari.
Lo scarto di 57 punti si pone infatti al primo posto tra quelli più ampi inflitti dai biancoverdi in partite di serie A.
I 46 della Pierrel sono invece uno dei minori passivi mai subiti, dopo i 42 della Air Avellino nel 2005, i 44 della Brina Rieti nel 1976 e i 45 dell'Emmezeta Udine nel 1991, anche se questo numero è viziato dalla sospensione della partita al 26' minuto di gioco e dall'omologazione del parziale fin lì maturato.

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Il 25 Aprile 2010 la Benetton Treviso vince al PalaSclavo 99-96.
Jasmin Repesa, che ha il giovane Daniel Hackett in panchina ma non lo utilizza, infligge alla Mens Sana la prima sconfitta interna in campionato dopo 60 vittorie consecutive.
L'ultima battuta d'arresto risaliva al 30 Maggio 2007, quando la Lottomatica dello stesso allenatore sloveno aveva vinto 88-74 gara1 della semifinale che avrebbe poi visto Siena far sua la serie 3-1 e lanciarsi verso il secondo scudetto.

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E infine mi corre l'obbligo di parlare di due guerrieri.
Lunedì 23 Aprile 2012 la Mens Sana perde David Moss.
Tre giorni dopo riacquista pienamente Rimantas Kaukenas.

Da tempo sofferente per la pubalgia, il poderoso tuttofare di Chicago si ferma per sottoporsi a Bologna a un intervento di ernia inguinale. Tornerà a completa disposizione di Pianigiani e Banchi in sole 4 settimane, carico e intenso come sempre. Da lì alla conquista del sesto titolo consecutivo sarà poi gestito dallo staff tecnico, che lo alternerà agli altri campioni di quell'incredibile squadra.
In quanto alla guardia lituana, torna nelle rotazioni della squadra a meno di 5 mesi dall'intervento che per la seconda volta gli ha ricostruito il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e per il resto della stagione sarà pedina inamovibile di quel leggendario scacchiere.



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