venerdì 21 novembre 2025

Ruolo centrale, fiducia e margini di crescita. Il salto di qualità di Yarbanga alla Mens Sana

Sono tante le “note” liete in casa Mens Sana. Su tutte, si registra l'evoluzione significativa nelle prestazioni di Barou Yarbanga che, nella scorsa partita contro Empoli, ha fatto registrare una bellissima doppia doppia, con 22 punti (massimo stagionale) e 15 rimbalzi. 20 anni all’anagrafe, alla sua prima stagione lontano da Ferrara, Yarbanga ha mostrato un notevole incremento produttivo. Basti pensare che le sue medie offensive sono passate da 5 a 14.6 punti a partita, a dimostrazione che coach Federico Vecchi e l’ambiente mensanino hanno sbloccato il potenziale del giocatore che, rispetto a Ferrara, ha oggi un ruolo più centrale e gode di una sempre maggiore fiducia. 

Yarbanga è dotato di grande dinamismo e verticalità, oltre che di velocità. Doti che lo rendono una pedina ideale nel gioco di Federico Vecchi. Sin da subito ha avuto un impatto positivo con la nuova realtà e già in pre-campionato si poteva registrare un certo entusiasmo in tutto l’ambiente mensanino. Anche perché, non va dimenticato, Yarbanga questo campionato l’ha già vinto, nella passata stagione a Ferrara. Proprio come Ballabio del Costone che nella città estense era suo compagno e con il quale condivide, anche oggi a Siena, un bel rapporto di amicizia. E tutti sanno quanto, nello sport, quanto possa fare la differenza essere “vincenti” oltre che buoni atleti.

Oltre a tutto questo ci sono anche tanti e notevoli margini di miglioramento. Elementi cruciali e cui si gioca la sua crescita futura. In primo luogo può e deve migliorare nelle letture difensive, specie quando è chiamato a muoversi lontano dal pitturato: gestire meglio questa mobilità, in una zona di campo che è un po’ una trappola per lunghi come lui, potrebbe preservarlo dal commettere qualche fallo.

Il 2/2 da tre contro Empoli apre poi il capitolo degli scenari offensivi dove, in un basket moderno e sempre più ibrido a livello di ruoli, i pivot sono chiamati ad essere affidabili anche nel tiro lontano dall’area. È un fattore imprescindibile, questo, anche per cercare di aprire le scatole difensive avversarie e, perché no, aumentare anche la visione di gioco del giocatore: adesso che (sempre più) Yarbanga sarà “scoutizzato” e gli allenatori troveranno contromisure specifiche nei suoi confronti, migliorare la capacità di passaggio ed essere capace anche di innescare i compagni darebbe un quid in più al suo bagaglio tecnico. 

Insomma, il percorso di Barou Yarbanga è l'esempio lampante di come il contesto e la fiducia possano sbloccare il talento. Tuttavia, il meglio deve ancora venire. Siamo ancora a inizio stagione e, di fatto, Yarbagna è solo all’inizio della sua carriera. La sua crescita futura passerà dal lavoro che riuscirà a fare in Viale Sclavo. L’inizio promette bene, ma occorre continuare così. 

Andrea Frullanti


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19 maggio 1973 

 

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