Se è vero che la Mens Sana è ancora un cantiere aperto, lo si vede anche da gerarchie che ancora non sembrano definitive. Così come la condizione, non ancora ottimale per una squadra che non è mai stata (e che ancora per un po' non lo sarà) al completo. Il riferimento non va solo all’infortunio di Perin ma anche all’assenza di oltranza di Neri. Proprio in questo senso coach Vecchi sta cercando di alternare soluzioni tattiche diverse, anche perché nel frattempo c’è da giocare e tornare quanto prima a fare punti.
La prima novità si vede nel settore lunghi dove, sia contro Spezia che a Borgomanero, Jokic ha trovato spazio in quintetto, oltre che un elevatissimo minutaggio. Un qualcosa a cui il giocatore di origini montenegrine non era forse abituato nella passata stagione quando spesso subentrava a Ragusa per dare il suo apporto di atletismo ed energia a rimbalzo. Yarbanga per ora è sempre partito dalla panchina, forse anche per effetto di alcuni acciacchi fisici accusati durante il precampionato.
Che ancora ci siano delle specificità su cui lavorare lo dice il dato "schizofrenico" dei rimbalzi nelle prime due partite disputate: 55-38 in favore della Mens Sana contro Spezia, 44-39 per Borgomanero nell’altro incontro.
Miglior rimbalzista nei due incontri è stato sempre Prosek, rispettivamente con 14 e 7 palloni catturati. Segno che anche lui sta adattandosi progressivamente a nuove disposizioni tecnico-tattiche. Un contributo che adesso deve conciliarsi con un apporto più performante al tiro, visto che la Mens Sana non può fare a meno del miglior Prosek.
Alla sua terza stagione in viale Sclavo, Prosek è di fatto uno dei leader tecnici e morali della squadra ed è giusto che sia responsabilizzato come tale. Anche perché, Moretti e Pucci sembrano ancora indietro nelle gerarchie (hanno giocato solo 2' e 10' in Piemonte). Quindi, nel processo collettivo di crescita, c’è bisogno di uno step ulteriore da parte di chi viene definito “titolare” (impropriamente, viste le ampie rotazioni di Vecchi).
Sempre perché, nel ruolo di 3/4, la coperta è corta per l’assenza a oltranza di Neri ed in quest'ottica si colloca l'extra-sforzo di Cerchiaro, nettamente il più impiegato a Borgomanero, anche per effetto della sua capacità tattica di coprire più ruoli.
Andrea Frullanti
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