giovedì 23 ottobre 2025

Perché Calviani è già una risorsa per la Mens Sana

Una squadra che corre e che vuole giocare con intensità ha l’esigenza di non veder mai calare la propria energia sul parquet. È questa, banalizzando fino all’estremo, una delle chiavi di lettura del gioco della Mens Sana di coach Federico Vecchi. Un progetto in fase di costruzione e rodaggio è vero ma che già ha incanalato il proprio lavoro in quest’ottica. Elemento che passa necessariamente dalla valorizzazione e responsabilizzazione di tutta la squadra. Anche da chi in teoria dovrebbe essere ai margini delle rotazioni. Un nome su tutti: Lapo Calviani.

Calviani, classe 2008, viene da Terranuova ma è a tutti gli effetti un frutto delle giovanili di viale Sclavo. In questa stagione gioca anche nell’inedita Under 19 eccellenza nata quest’estate da un progetto di collaborazione insieme alla Virtus. È però una pedina stabile anche della prima squadra con minutaggi non secondari. Un fattore che non si è limitato alla contingenza dell’infortunio di Perin ma che, invece, ha trovato conferma anche nella partita contro Legnaia quando lo stesso Perin è tornato a disposizione.

11’ i minuti in cui è stato in campo con i fiorentini, in una prestazione senza punti ma con comunque due assist e altrettanti falli subiti messi a referto. Nelle prime due partite di campionato aveva messo a segno 3 punti, sia con Spezia sia a Borgomanero. Insomma, una risposta di sostanza da parte del giocatore c’è stata. Ma c’è stata anche la conferma da parte di Vecchi dello spazio concesso a Calviani, a prescindere dalle assenze.

L'equazione tattica dell'allenatore è chiara: per vincere, c'è bisogno di un contributo costante di intensità e vitalità. In tal senso, Calvani può essere una variabile aggiuntiva, mettendo anche da parte quelle che erano le gerarchie iniziali. In più, se Vecchi insiste e dimostra di credere in lui, significa che in lui ha visto qualcosa. La scommessa è servita: per fare un altro passo avanti, Calviani deve riuscire a reggere pressione e responsabilità, trasformando l'opportunità che gli è concesso in una solida realtà.


Andrea Frullanti


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19 maggio 1973 

 

 

 

 

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