domenica 11 ottobre 2015

Cos'ha detto la sconfitta della Mens Sana a Scafati

Trentasei minuti di cui essere soddisfatti, rispetto alle aspettative. Quattro minuti di cui esserlo meno. Poteva andare peggio, per la Mens Sana, sconfitta di 4 a Scafati. A un certo punto poteva anche andare meglio, ma non era nei programmi con cui la Mens Sana era scesa in Campania. Prima facendo la partita, poi comunque giocandosela alla pari sul campo di una squadra che viene considerata tra le favorite per la promozione, capaci - i mensanini - per tre quarti e mezzo di non scomporsi di fronte al talento inevitabile di Simmons e Mayo.

LA PARTITA
La Mens Sana si è scomposta invece quando le coltellate sono arrivate da dove se le aspettava meno, da Crow. L'inerzia l'ha persa tra la fine del terzo e soprattutto l'inizio del quarto periodo, ma a 6' dalla fine era sempre lì, 69-67. Poi il buco nero, l'unico ma brutto, 12-2 in 4', un decimo di partita in cui è toccato recitare il ruolo della classica neopromossa che gioca sul campo della classica squadra di vertice. E poi l'8-0 mensanino finale, perché non era scontato ritrovarsi dopo aver perso contatto con la partita, anzi era più facile il contrario. In un contesto di buon lavoro a rimbalzo d'attacco (15, non solo coi 6 di DiLiegro sui suoi 15 totali), chiudendo con cinque uomini in doppia cifra.

GLI AMERICANI
Gli americani potevano fare meglio? Sì, soprattutto nella parte centrale della partita. Puntare a lungo su Borsato ha avuto senso. Entrambi, soprattutto Roberts che ha più caratteristiche da uomo-squadra, pare stiano prioritariamente provando a calarsi in un gruppo. Evidentemente il percorso di crescita della Mens Sana ha preso questa piega: prima la costruzione del collettivo, per poi tenersi il dulcis in fundo a base di talento. Ha senso non forzare la polarizzazione del gioco attorno ai due americani, con l'imposizione di forza nelle loro mani di palloni e responsabilità, lasciando invece che siano il tempo e le prestazioni attese a farli emergere. Quindi non va tutto benissimo, però ci sta che sia una tappa all'interno del percorso. Il livello del resto del roster pare intanto garanzia di uno standard minimo garantito già raggiunto. Al di là degli errori che possono vanificarla, la capacità di trovarsi e di girare bene la palla (senza affidarsi all'estro dei singoli) è già un patrimonio di questo gruppo totalmente rinnovato. Non la sicurezza di farlo, quella torna in discussione ogni volta, ma la capacità sì.

I GIOVANI
Dei ragazzi, soprattutto quelli delle seconde linee, si paga come normale, tanto più in una trasferta del genere, lo scotto della gioventù negli errori che commettono, e che un po' hanno segnato l'andamento della partita. Ma la riflessione non può neanche ignorare che è bastata l'energia con cui sono entrati in campo per giocarsela sul campo di Scafati e mettersi in condizione di fare il colpo (per dire che la perfezione sarebbe l'ideale ma basta anche meno per essere funzionali all'economia di squadra). "Scafati è una squadra forte, ma noi ci siamo stati fino alla fine - ha detto Alessandro Ramagli -. Nessun rammarico, ha vinto chi ha meritato, ma chi ha perso non ha demeritato. Sicuramente ci è mancata un po' di esperienza, la capacità di prendere vantaggi nel momento in cui avevamo la possibilità di farlo, ma lo sappiamo, abbiamo giocatori molto giovani, devono crescere, e noi cresceremo con loro".

IN CONCLUSIONE
Si gioca per vincere, non per fare bella figura, ma non essendo la Mens Sana coinvolta né nella lotta salvezza (i valori di alcune avversarie dovrebbero finalmente aver sgombrato il campo da alcune cautele eccessive) né in quella promozione (qui sono i valori sulla carta a dirlo, poi vedremo il parquet) si può permettere soprattutto all'inizio di guardare alla prestazione senza farne una malattia del risultato. Non è parsa una trasferta impossibile. Questo può significare che Scafati non è la super squadra che si pensava (anche se gli americani hanno confermato di esserlo), oppure che Scafati deve ancora entrare in forma, oppure che il livello della Mens Sana è interessante. Oppure più di queste cose messe insieme.

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