C'è l'occhio nudo e c'è il conforto dei numeri, per valutare le prime due partite di campionato della Mens Sana. Che, dopo un precampionato a cercare di leggere nei fondi di bicchiere di che pasta è fatta la squadra di Ramagli, traendone indicazioni confortanti, evidenzia intanto un rendimento praticamente identico della Mens Sana tra le partite con Latina e a Scafati.
Qualche dato. La Mens Sana ha tirato 30/69 dal campo e 13/15 dalla lunetta con Latina e 30/70 con 10/13 dalla lunetta a Scafati. Praticamente lo stesso identico numero di possessi (18 rimbalzi d'attacco e 14 perse con Latina, meno rimbalzi d'attacco - 15 - ma anche meno perse - 11 - a Scafati), e praticamente anche la stessa percentuale di realizzazione. E' cambiata leggermente la mappa di tiro (23/50 da due e 7/19 da tre con Latina, 23/47 e 7/23 da tre a Scafati) ma non è la diversa collocazione di tre tiri su sessanta che cambia il discorso.
LA DIFESA
Banale che a cambiare sia stata, oltre al fattore campo, l'avversaria: per valori tecnici soprattutto, ma anche per caratteristiche, con Latina centrata sulla coppia di lunghi e Scafati sugli americani distribuiti tra regia e reparto lunghi. Sarà la diversa qualità difensiva della Mens Sana, la diversa qualità offensiva degli avversari oppure i diversi binari su cui va la partita. Ma più o meno a parità di possessi totali (8 rimbalzi d'attacco concessi e 11 persi con Latina, 11 rimbalzi d'attacco concessi e 8 perse a Scafati) e di percentuali concesse (cambia un po' il tiro da tre - 39% a Latina, 50% a Scafati - ma dipenderà anche dagli avversari) è cambiato il numero di falli fatti e tiri liberi fatti tirare. Numero molto anomalo con Latina, solo 4/6 ai liberi con 13 falli fatti. Più normale, ma anche più elevato (13/19 con 20 falli fatti) a Scafati, anche per la difficoltà a contenere una mole di talento diversa, evidenziata anche dai 22 assist (9 Mayo) con cui Scafati ha trovato contromisure al tentativo della Mens Sana di toglierle le prime opzioni.
GLI ESTERNI
Il focus è su Truck Bryant. Sembra che abbia giocato poco a Scafati? I 24'30" di domenica in realtà non sono molti meno dei 27' giocati la settimana prima al debutto... Così come conseguentemente identico è stato il minutaggio di Stefano Borsato, attorno ai 24', prendendosi un paio di tiri in più a Scafati (3/7 contro 2/5) anche perdendo un paio di palloni in meno (1, contro i 3 con Latina). Per Bryant, più o meno a parità di impiego è cambiata l'aggressività individuale: 15 punti con 15 tiri (6 segnati), 5 assist e 2/2 ai liberi con Latina; 10 punti con 10 tiri (3 segnati), 3 assist, 3/4 ai liberi a Scafati. Anche se, opinione personale, nei diversi numeri c'è da leggere - avendo negli occhi soprattutto l'inizio di partita di Scafati - il desiderio di far giocare la squadra attorno a lui, più che di emergere, anche se così poi fatalmente ha finito per non mettersi in partita.
Se Bryant ha visto diminuire del 33% la propria produzione di punti, Chris Roberts a Scafati l'ha aumentata del 55%, dai 9 punti con 11 tiri (3 segnati) e 3 assist in 28' con Latina ai 14 punti con 13 tiri (5 segnati) e 2 assist ma anche 3 perse in 35' a Scafati. Domenica ha giocato da uomo di sistema più che da riferimento offensivo, da questa base di partenza si ripartirà quando deciderà di prendersi la scena (sempre che sia nelle sue corde volerlo fare con continuità, vediamo). A completare il perimetro, i 12 minuti giocati da Bucarelli con Latina, stavolta se li è divisi (sei e sei) con Alberto Cacace: 5 tiri si era preso Lorenzo da solo, 5 tiri si sono presi in due a Scafati; 2 palloni aveva perso lui al debutto, domenica sono scesi a uno più un assist.
DALL'ALA IN SU
Di fianco ad Alex Ranuzzi (11 tiri in entrambi i casi, passato sì da 16 a 11 punti ma è salito da 2 a 6 rimbalzi, sceso da 3 a 1 persa, salito da 1 a 3 recuperi, da 33' a 30'), i falli hanno condizionato lo spazio di Mattia Udom. Il problema: le 4 perse con Latina, i 4 falli appunto a Scafati. Gli indicatori di attività: 11 rimbalzi e 3 assist all'esordio, 11 punti (8 al debutto) con 9 tiri (7 al debutto) di cui 3 triple (1 al debutto) con Scafati pur giocando molto meno (da 33' a 22').
Valerio Cucci a parità di impiego, attorno ai 15 minuti e mezzo, è sceso da 6 (2/3) a 2 punti (1/4) e soprattutto da 0 a 2 recuperi e da 9 rimbalzi a 1. I minuti in meno di Udom sono finiti per metà a Leonardo Marini (5' con 0/2) e per metà a Dane Di Liegro, che ha catalizzato un minor volume di possessi (con Latina 16 punti con 5/12, 6/6 ai liberi, 4 perse, 3 stoppate) ma con maggiore efficienza (14 punti con 6/9 e 2/3 ai liberi, 15 rimbalzi invece di 11, una persa). Il centro è forse la maggiore certezza dopo queste prime due giornate.
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