domenica 9 dicembre 2018

Arrivederci Roma

Anche se la Mens Sana non avesse vinto, come a un certo punto sembrava possibile visti i valori sulla carta e la benzina che stava finendo, nulla avrebbe impedito di ricordarla come una delle più belle partite viste al PalaSclavo dalla ripartenza in poi. E' forse la più bella dopo aver battuto la capolista e in particolare la Virtus Roma, con quello che la rivalità si è portata dietro in termini di ambiente, calore, pathos e gesti delle manette fatti dai figli di papà, poi datisi alla fuga. Tutto tradotto in una partita - a lungo per merito anche degli ospiti, poi implosi nel finale - con un livello agonistico da categoria superiore, e perfino da bei tempi, per durezza delle difese, speculazioni tattiche, mismatch da esplorare e da evitare, rotazioni d'emergenza, gestione dei falli, cojones. Al resto, in campo e fuori, si penserà. Ma una serata così resta negli occhi. C'è solo da godersele.

IL GIOCATORE
AJ Pacher. Non era e non è stata una serata facile. Aveva di fronte, lui e i suoi compagni di reparto, a un certo punto anche compagni di altri reparti, il giocatore attorno a cui girava la partita, Sims. Quando non c'era da marcarlo, c'era da raddoppiarlo, spesso spendendoci fallo. Al 23' Pacher ne aveva già spesi quattro. Quando è rientrato nel quarto periodo Pacher ha messo due triple (nel suo 3/3 di serata) di importanza capitale, una con Roma tornata sul 59 pari al 33', un'altra per accendere l'allungo decisivo quando Roma era a -3 a due minuti dalla fine. Lui e Lupusor, che ha chiuso con 3/4 da tre e 7 rimbalzi, il migliore, non a caso con uno spaziale +21 di plus/minus, in 23'45". Menzione anche per Morais, obiettivamente cotto nel quarto periodo (troppe le 5 perse finali), ma le sue tre triple hanno coinciso con alcuni dei momenti più fiammeggianti del secondo e terzo periodo. Vabbè, un modo per dire che individuare un giocatore solo in una sera del genere non ha senso.

IL MOMENTO DECISIVO
A cinque minuti e mezzo dalla fine, sul 62-65, costruito da Roma con un 6-0, poteva sembrare che la Mens Sana avesse esaurito gli antidoti a Sims. Da lì in poi ha piazzato un parzialone di 17-4 in cinque minuti che ha steso gli ospiti, in confusione totale. Il primo 10-0 lo ha aperto e chiuso Sanguinetti con in mezzo le triple di Lupusor e Radonjic per il +7. Poi con Sims a riportare Roma a -3 complici un paio di perse di Morais, la tripla di Pacher e i liberi di Marino e ancora Pacher hanno costruito il decisivo 7-0 (79-69 a 30" dalla fine) sugli errori di Sandri, Chessa, Moore e Sims.

LA STATISTICA
Non che avesse costruito il primato in classifica sulle percentuali migliore del girone, ma la Virtus Roma è stata tenuta dalla difesa della Mens Sana, in condizioni di emergenza tecnica e fisica di rotazioni di fortuna per falli e infortuni, al 38% dal campo, con il 43% da due e il 30% da tre. Solo una volta aveva fatto peggio nel tiro complessivo e da due punti, con Eurobasket, e anche stavolta (23/30) come allora (27/37) la Virtus ha trovato punti importanti dalla lunetta. E d'altra parte parliamo della squadra che tirava il più alto numero di liberi del campionato (23,8) e che gioca a più alto numero di falli del campionato (prima nei fatti, seconda nei subiti), il contrario della Mens Sana. Ma con Eurobasket la Virtus si salvò alzando il numero dei possessi, 96: stavolta sono stati più di una decina in meno (84), tenendo i capitolini a 74 punti segnati. Furono di meno solo alla seconda giornata con Bergamo. In quattro volte che non ha superato i 75 punti segnati, Roma ne ha perse tre. Era il modo per farcela.

LA CHIAVE
La resilienza in quell'incredibile terzo periodo a eliminazione diretta, perché la partita si è decisa nell'ultimo quarto, ma prima c'era da arrivarci vivi. Dopo un primo tempo gagliardo la Mens Sana ha fatto i conti nell'ordine con il terzo fallo di Lupusor dopo 2'20" dal rientro dagli spogliatoi, poi col terzo di Pacher, subito dopo col quarto di Pacher al 23' e contemporaneamente all'uscita di scena definitiva di Poletti, miglior marcatore fin lì (11 punti), per un infortunio al polpaccio che sarà meglio valutato nelle prossime ore. Il tutto senza Cepic di cui ci sarebbe stato bisogno come l'aria. In apnea, la Mens Sana per 3'30" non ha segnato, poi è ripartita ma è arrivato anche al 25' il quarto fallo di Lupusor, hanno cominciato a materializzarsi visioni del tipo di Radonjic pivot e Ranuzzi da "4". Poi l'acume di impegnare Sims dall'altra parte del campo, per non farsi massacrare da questa. Il quintetto garibaldino con la 3-2 dietro e un campo apertissimo davanti per minuti di penetra e scarica come non ci fosse un domani, finché il 4° fallo di Radonjic al 29' ha fatto crollare l'ultimo argine, aprendo al quintettissimo con Morais da "4" e Ranuzzi da "5". Tutto a un livello di intensità a cui Roma non ha avuto risposta, facendo saltare a ogni livello possibile il banco dell'ortodossia tecnica. Una goduria.

LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana: "Questa è una vittoria che volevamo fortemente. Per la nostra città, Siena, i tifosi, la storia e tutto quello che poteva rievocare il fascino di questa partita. Ora ce la godiamo. Queste due settimane sono state le più difficili e tribolate della stagione. Abbiamo vinto una partita dura, molto ruvida, tra le tante armi della loro squadra c'è la fisicità, ci davano chili e centimetri in quattro ruoli su cinque, abbiamo fatto qualche adeguamento e grandi sacrifici: gente come Ranuzzi e Radonjic ha marcato dal play al pivot, si sono messi tutti a disposizione delle esigenze innanzi tutto della partita che noi avevamo scelto, e poi che la partita ci ha messo di fronte. L'abbiamo vinta con la testa, la tattica, la tecnica ma anche grande cuore".

LE ALTRE
Senza i tre punti di penalizzazione (postilla abituale), la Mens Sana sarebbe seconda in classifica a -2 dalla prima con cui ha lo scontro diretto a favore. Nel mondo reale, dove la Mens Sana ha 11 punti, nona in classifica con 7 vittorie in 11 giornate, invece è stato un successo importante per tenersi dietro Biella (10 punti) che ha vinto a Tortona (6) e Trapani (10) che ha battuto Scafati (8), tornando a mettersi alle spalle anche Treviglio (10), oltre a Legnano (4, sconfitta a Latina) e Cassino, che ha finalmente ottenuto proprio contro Treviglio i suoi primi due punti in campionato. Altrove, gran successo di Casale (14) con Agrigento (14) per tornare seconda, al pari di Bergamo (14) sconfitta in casa della rivelazione Rieti (14). Mercoledì a Biella il recupero della partita non giocata domenica scorsa.


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