mercoledì 27 gennaio 2016

Lo stato della nazione: Mattia Udom

Nelle ultime partite si è notato un Mattia Udom sicuramente più dentro la partita di quanto non fosse stato fra novembre e dicembre, cioè nel periodo in cui ha perso il posto nel quintetto base. Quanto ha realmente inciso, e quanto incide di solito, il suo apporto nelle vittorie della Mens Sana?

Sgombriamo subito il campo dai dubbi, non è coi punti segnati che si misura l’efficacia di Udom. Statisticamente, ne segna 11,3 nelle sconfitte e 7,7 nelle vittorie. Le due partite in cui ha segnato di più (Trapani 18, Tortona 17) si sono concluse con la parte peggiore del referto. Per contro domenica a Casale ma anche sette giorni prima con Scafati non era andato oltre sei punti segnati. Ma infatti non è la produzione di canestri che gli viene richiesta: “se segna da tre bene, ma è più importante che prenda tanti rimbalzi” disse Ramagli dopo una partita in cui Udom aveva perforato la retina dall’arco.

Raramente un pallone importante finirà nelle sue mani. Gli capitò l’opportunità del pareggio con Tortona, ma fu una situazione del tutto estemporanea. Più facile che Udom sia decisivo in due particolari frangenti, rimbalzi e aiuti difensivi. A Latina il suo balzo in fronte a Mosley fu determinante nell’ultima azione per andare ai supplementari, poi vinti. Certo, se segna tanti punti è meglio, ma è un altro tipo di giocate che ne esalta le doti fisiche.

I rimbalzi, per esempio. Detto che in totale sono 6,4 per partita, dei quali 1,6 in attacco, si nota come sia più stabile il rapporto tra catture del numero 22 e risultato finale. Dieci partite sopra o attorno alla soglia dei 6 rimbalzi, sono arrivate sette vittorie e tre sconfitte. Otto partite sotto la soglia media, tre vittorie e cinque sconfitte. Non è un dato automatico, e non potrebbe esserlo, ma una buona giornata a rimbalzo di Udom rischia di coincidere spesso con un’affermazione.

Rapporto perse/recuperate. 33 palloni regalati agli avversari, 21 riportati alla giusta causa. Il rapporto è di 1,6, ma è un dato in sensibile miglioramento. Un mese fa, all’altezza della quattordicesima giornata, per ogni pallone recuperato Udom ne perdeva più di due (31 perse, 15 recuperate). Da allora la situazione è in crescendo: nelle ultime tre partite una sola persa e cinque recuperi, peraltro in 25 minuti di utilizzo medio, quindi restando in campo per parecchio tempo.

Concludendo. I punti segnati non sono un problema, non è lì che la Mens Sana vince le partite. I rimbalzi sono una voce rilevante, ma non necessariamente l’unica. Il numero 22 è ancora abbastanza ondivago, anche all’interno della stessa partita, ma nelle ultime gare è sembrato un filo po’ più costante del solito. Serve proseguire su questa strada: Udom può essere un punto fermo della squadra 2016/17 (chiamata, si spera, a lottare per posizioni ‘nobili’), quindi è bene che i tanti lampi fatti intravedere si trasformino in luce più continua.

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