domenica 24 gennaio 2016

Il miglior momento nella stagione della Mens Sana. No, non sarà un'avventura

Per la prima volta in stagione la Mens Sana mette in fila tre vittorie consecutive, peraltro contro uno degli avversari che - certo affrontato nel momento in cui era più vulnerabile - era stato una delle squadre più solide del campionato. Di queste tre vittorie consecutive, due sono arrivate ai tempi supplementari in partite decise da mille episodi che potevano farle finire in altrettanti modi diversi, meno gratificanti, pur giocando la stessa identica partita: un'analisi onesta è quella che giunge oggi alle stesse conclusioni a cui si sarebbe giunti se a Latina e Casale la Mens Sana avesse invece perso in volata. Ecco, anche in quel caso, guardando ai valori espressi al di là del risultato finale, oggi si potrebbe dire che la Mens Sana è diventata una realtà di questo campionato.

Quella di Casale è la seconda vittoria di fila in trasferta per la Mens Sana, e quanto sono lontane oggi le tante difficoltà fuori casa. Oggi la Mens Sana è inaspettatamente addirittura nel treno di squadre al quarto posto in classifica. A +10 dall'ultimo posto e a +6 dai playout. La Mens Sana ha vinto sette delle ultime dieci partite. Uno dei frangenti di calendario peggiori dell'anno è stato superato di slancio: da Natale in poi la Mens Sana poteva trovarsi con zero punti in classifica nel filotto Ferentino-Biella-Latina-Scafati-Casale e invece ne ha vinte quattro su cinque. Con di fronte le prossime due partite in casa, soprattutto la prima con Barcellona (e poi arriva Trapani).

Non è l'exploit di risultati delle ultime settimane a dire che la Mens Sana non è un fuoco di paglia, quanto il fatto che la Mens Sana poteva essere in questa posizione anche prima, viste le tante vittorie mancate attraverso cui è passata. Le sconfitte di Casalpusterlengo e Biella nulla tolgono alla ricostruzione per cui la Mens Sana ha trovato una certa consistenza dopo lo scivolone di Roma. E addirittura, considerando quel pomeriggio nella Capitale come l'eccezione (dolorosa) che conferma la regola, l'ultimo (e unico) periodo veramente altalenante è stato quello tra fine ottobre e inizio novembre, tra Barcellona e Omegna. Tutto questo essendosi già messi alle spalle un calendario da 10 partite in trasferta su 18 giocate, che significa che delle 12 gare restanti saranno 7 in casa e 5 fuori.

In un certo senso, ha più valore aver vinto a Casale così. Non solo perché si cominciano a vincere con continuità i finali punto a punto, in qualche modo, di riffa o di raffa. Ma anche perché il successo è arrivato senza la prestazione da fenomeno di qualcuno, anzi in una serata difficile per tanti. Mica una bella partita, anche da vedere. In cui comunque Borsato è stato decisivo, DiLiegro ha trovato continuità, Bryant e Roberts no eppure sono stati decisivi nel finale dopo essere stati in difficoltà fin lì. "Un tiro come quello di Bryant succede una volta in un campionato", ha detto coach Alessandro Ramagli. Che per il resto l'ha vista così:

"Il tipo di partita che ci aspettava ci era chiaro da quando martedì abbiamo cominciato a lavorarci, contro una squadra che fa giocare male tutti. Volevano chiuderci l'area, le tante seconde opportunità e il numero dei liberi conquistati dicono che abbiamo avuto il fegato di andarci comunque, non sempre premiati dalle percentuali. In partite così la svolta arriva quando comincia a fare canestro da fuori ed è così che nel secondo tempo la partita ha cambiato un po' verso. Il resto l'ha fatto la combattività di questo gruppo, la voglia di crederci fino alla fine. Siamo riusciti a trovare il bandolo della matassa anche con giocatori diversi". 

"Belli non siamo, neanche ordinati e precisi, ma cazzuti sì, non molliamo mai e ce la giochiamo fino all'ultimo possesso. Sono quattro trasferte di fila in cui siamo competitivi sempre, vuol dire che dal punto di vista morale e mentale ci siamo. Quello tecnico si può migliorare. Dobbiamo alzare la qualità del gioco, in certe situazioni facciamo ancora molto casino, la spaziatura non è ancora come dovrebbe essere, con un attacco talvolta sterile e non bilanciato, mentre dal punti di vista difensivo ci siamo già come intensità, aggressività e presenza". 

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