giovedì 4 dicembre 2014

Il messaggio del ritorno di Marco Crespi a Siena

Una serata di emozioni, ma il nodo non è la serata. Sono le emozioni: di un anno, di un'esperienza, di un modo di vivere il basket, lo sport, le proprie passioni. Chi c'era, alla presentazione del libro di Marco Crespi, non ha bisogno di parole per farselo spiegare. Altri non c'erano perché impossibilitati, altri ancora non c'erano per scelta, e mi dispiace. Magari, anzi sicuramente, ci sarà modo di ritornarci su. Intanto mi piacerebbe fissare alcuni punti della giornata.

Innanzi tutto il libro in sé. Non è per spam personale, né per fare favore ad altri, ma per pubblica utilità che incollo qui il link sui motivi per cui penso che il libro vada letto. Qui la recensione sulla Gazzetta dello Sport. Anche se credo che basti la curiosità individuale di ognuno a voler rivivere l'anima della stagione scorsa, unica e portatrice di valori universali per tanti motivi.

Poi c'è stata la serata. Su come sia andata francamente mi affido a quello che dicono gli altri presenti, io ho un'idea molto parziale e non esaustiva, concentrata sulla parte di sala in cui ero e sul volerla far scorrere nel migliore dei modi, senza rovinare una tavola apparecchiata con una ricchezza di emozioni che (appunto) si poteva solo rovinare.

Forse Crespi poteva parlare di più, tutti erano lì per lui. Ma anche gli altri contributi, dalla personalità perfetta per l'occasione del coautore Massimo Basile, ai video che tolgono ogni filtro, passando anche per l'intervento dell'editore, credo abbiano portato spessore. Anche attraverso i filmati, un'idea ci si può fare (o la serata, per chi non c'era, si può rivivere) sulla pagina Facebook del libro, qui.

Infine i significati aggiuntivi. Lo scopo benefico, e ci si perdoni se con pudore lo citiamo solo en passant per evitare toni propagandistici, di cui si trovano informazioni al link di cui sopra. E poi, per tornare su un tema a me caro di cui ho parlato spesso su questo blog, il tema del rapporto tra la Mens Sana del passato e quella del futuro.

Senza cadere o scadere nel posticcio e nel retorico, fare gli ecumenici e parlare di distanze annullate sarebbe ingannevole e falso. Ma non si possono non registrare i passi fatti per venirsi incontro: la presenza di Marco Crespi prima dell'evento all'allenamento della Mens Sana 1871 per conoscere il nuovo corso, quella di Piero Ricci in prima fila alla presentazione, quella da "padrone di casa" e non solo di Leonardo Tafani, col suo intervento. Con tutto il "gioco" di inviti fatti e raccolti che ha messo in contatto i vari mondi.

Senza buonismi farlocchi e senza spingersi troppo in là con le conclusioni, perché forse sarebbe sbagliato, è stato un quadro che comunque ha lanciato un messaggio. Forse non univoco, ognuno continuerà a leggerlo a modo suo (come il "Siena merita di vivere un altro sogno" detto da Crespi), ma è il massimo che poteva arrivare oggi, che è comunque molto più di ieri.

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