sabato 1 novembre 2014

Perché la vittoria a Varese vale più delle altre

Ritrovare il tiro da tre, gustarsi il Parente dei tempi migliori e confermare nel contesto più difficile di avere la personalità della capolista: il successo a Varese della Mens Sana va oltre il 70-78 finale (qui cifre e cronaca) non solo perché vale già una minifuga, 4 punti (più lo scontro diretto) di vantaggio sulla più vicina delle inseguitrici già dopo sei giornate di Serie B.



La personalità con cui si gioca è un valore che prescinde dalla categoria. E' la capacità di essere l'alpha dog, è la mentalità. Non è necessario nascerci, può svilupparsi nel corso della stagione, passando attraverso le difficoltà o prendendo fiducia coi risultati. Di certo è il mezzo necessario e irrinunciabile per chi vuole raggiungere il migliore dei risultati. Ecco, la Mens Sana ce l'ha già.


Lo ha dimostrato andando a fare la partita a Varese (non c'entrano i valori tecnici: anche i più forti possono fare partite speculative), e lo ha dimostrato per come l'ha portata a casa quando il sorpasso della Robur et Fides pareva aver cambiato l'inerzia. E' vero che forse si sarebbe parlato diversamente se quella tripla e quel tapin entravano, ma aveva già cominciato a dimostrarlo una settimana fa sul campo di Monsummano. Facendo stavolta un passo avanti, quello che serviva per evitare di trovarsi di nuovo a patire per una tripla o un tapin all'ultimo secondo che ballano sul ferro. Senza ricordare che lo ha fatto nel giorno del divieto di trasferta ai suoi tifosi, che aveva sempre avuto accanto con forza.

Ripresa e sorpassata da Bolzonella a 2'25" dalla fine (68-67), quando il gioco si è fatto duro la Mens Sana ha piazzato l'11-0 del padrone. Lo ha fatto con tre triple di fila: Parente, Pignatti, Panzini. Il 7/20 da tre che aveva fin lì (35%) era comunque la seconda prestazione stagionale da oltre l'arco. Ha chiuso con 10/23, su percentuali toccate solo a Mortara (11/24, 46%), e di un altro pianeta rispetto a Piombino (5/22, 23%), Empoli (4/21, 19%), Torino (6/22, 27%) e Monsummano (2/20, 10%).

Prima o poi il tiro da tre deve cominciare a entrare con più continuità, è successo nel giorno giusto, quando sul campo del miglior attacco del campionato serviva una giornata da 78 punti segnati. Il tutto, ancora più particolare, nel giorno dello 0/6 di uno specialista come Vico. Ci hanno messo del loro Ranuzzi e Pignatti, con un 3/6 in coppia, ci ha messo del suo soprattutto Davide Parente, 4/7 alla fine.

Forse motivato dall'incrocio con un altro big della categoria come Bolzonella (che la Mens Sana ha comunque saputo limitare a 16 punti con 16 tiri, ben sotto le percentuali abituali), Parente ancora in rodaggio ha messo la chiara firma di chi ha pedigree e leadership per prendere in pugno la situazione: la tripla a 1'35" dalla fine che ha avviato quell'11-0 decisivo, ma prima ancora due siluri da otto metri nel cuore dell'ultimo quarto, nel momento in cui Varese era più carica e pareva pronta a prendere il controllo della partita. Parente sta tornando.

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