martedì 1 dicembre 2015

Fisicità, rimbalzi, dispendio: le chiavi degli inizi della Mens Sana

Benissimo contro Tortona, tragico contro Agrigento, da mani nei capelli contro Agropoli. Sono i recenti primi quarti giocati dalla Mens Sana, un cubo di Rubik particolarmente complicato da risolvere per trovare una logica dietro simili prestazioni altalenanti. 

Sappiamo che il roster a disposizione di Ramagli è molto giovane, con una dose di talento non altissima, per questo da inizio stagione la squadra ha puntato su un singolo aspetto, cercando di risaltarlo il più possibile: il fisico. Dopo dieci partite possiamo dire che la Mens Sana sia una delle squadre più atletiche del suo girone, questo aspetto i biancoverdi riescono a farlo pesare sia in difesa che in attacco, rendendolo un fattore decisivo. È su questo piano che spesso le gare dei biancoverdi girano, gli inizi di cui parlavamo sopra non fanno differenza.

La Mens Sana riesce a mettere la partita sui giusti binari quando sovrasta fisicamente l'avversario, contro Agropoli lo abbiamo visto nel secondo quarto (ne parlavamo ieri), contro Tortona nel primo: in quel caso i giocatori di Ramagli tirarono meglio della Derthona, ma non poi tanto (46.5% contro il 41.5%) e il computo delle palle perse fu quasi identico. La vera enorme differenza sta nel fatto che la Mens Sana tirò giù 13 rimbalzi in dieci minuti, contro i 5 dei contendenti. Ed ecco quindi che ritorna il discorso di sopra: quando i biancoverdi 'saltano in testa' agli avversari la partita si mette bene.

Stesso discorso lo possiamo ritrovare nel caso di Agrigento: nel primo quarto il computo dei rimbalzi fu negativo (12-9 per la squadra di coach Ciani), mentre quando la Mens Sana ha ingranato il turbo nel terzo quarto gli avversari furono doppiati sotto i tabelloni 7-14. Un'eccezione la possiamo trovare per la partita contro Agropoli, perché il computo dei rimbalzi nel primo quarto è stato favorevole ai biancoverdi, ma in quel caso la crisi derivava più che altro da una difficoltà nel tenere il ritmo della squadra di Paternoster. Ed è pur sempre vero che la rimonta del secondo quarto è stata alimentata proprio dai rimbalzi.

Il 'problema' è che un tale modo di giocare comporta un dispendio fisico e mentale notevole. Il rischio che si corre è di arrivare spompati sul finire della gara, come è successo contro Tortona quando a pesare c'era anche il turno infrasettimanale. Ma non si deve sottovalutare il fatto che per fare la differenza a livello atletico è necessario anche una presenza mentale sulla partita incessante, aspetto difficile da chiedere a una squadra così giovane. Gli inizi ingessati possono essere interpretati anche in questo modo: una difficoltà nel presentarsi alla palla a due già pronti con la testa a fare quello step necessario per competere al massimo delle possibilità.

Nessun commento:

Posta un commento

gli argomenti

altre senesi (75) Anichini (69) Asciano (34) associazione (63) avversari (138) Awards (1) Bagatta (8) baskin (1) Binella (16) C Gold (79) C Silver (32) Catalani (3) Chiusi (25) città (19) Coldebella (2) Colle (38) Comune (26) consorzio (71) Costone (246) Costone femminile (15) Crespi (8) Cus (1) De Santis (2) Decandia (1) derby (24) Eurolega (2) ex (49) Finetti (1) fip (4) Fortitudo (1) Frati (1) Frullanti (276) giovanili (41) Grandi (46) Griccioli (12) inchiesta (71) infortuni (5) iniziative (5) Legabasket (1) Libero basket (1) Lnp (35) Macchi (31) Maginot (1) maglia (7) Mandriani (17) Marruganti (20) Mecacci (19) media (13) Mens Sana Basket (151) mercato (93) Minucci (28) Monciatti (16) Moretti (3) Nba (3) pagelle (8) palazzetto (9) personaggi (19) Pianigiani (4) Poggibonsi (31) Polisportiva (63) ramagli (19) Ricci (21) riposo (2) Salvadori (181) Serie A (3) Serie D (24) Sguerri (22) silver (1) società (88) sponsor (30) statistiche (107) storia (69) sul campo (842) Tafani (11) tecnica (3) tifosi (112) titoli (21) trasferte (22) Virtus (292) Viviani (3)