sabato 12 dicembre 2015

Sarebbe stata una domenica da godersi se il momento non imponesse l'ansia da prestazione

Il settore ospiti pieno nel nome di una sfida che affonda fiere radici nel passato. La tappa di "Tutti insieme facciamo Olè", il progetto della Lega per promuovere il tifo tra i giovani. Il Memorial Giorgio Cocchia, torneo di minibasket Aquilotti con tutte le squadre senesi ma anche squadre dal resto d'Italia, tra cui Rieti. La prima partita con gli scudetti della storia della Mens Sana in bella vista dalla finestra del Dodecaedro della sala della presidenza storica della Polisportiva.

Una cornice speciale impreziosisce una domenica comunque non banale sul campo, dal ritorno di Davide Parente, al percorso a braccetto con Rieti, con cui si è condivisa l'esperienza della promozione passando per quella Final Four di Forlì e un ritorno in Serie A2 che per gli eredi della Sebastiani è stato anche migliore della Mens Sana con 6 vittorie in 11 partite fin qui. Tutti elementi che mettono per un attimo sullo sfondo ma non cancellano il momento particolare in cui la Mens Sana affronta la partita, in un'altalena di risultati e rendimento troppo violenta - e per questo disorientante - per essere presa con filosofia e pazienza.

IL PERCORSO
Rieti ha appena vinto con Barcellona e Omegna, che sono due nervi scoperti del percorso mensanino. Gran parte dei punti li ha fatti con le squadre (che erano) di coda, o comunque da metà classifica in giù, comprendendo Biella, Roma e Casalpusterlengo. Anche se il colpo resta quello ad Agropoli, certo quel giorno priva di Roderick, anche se a ben vedere l'amarcord di Forlì ricorda che anche i campani sarebbero una neopromossa. Appunto Agropoli e Omegna dimostrano che non è il fattore campo la variabile dei risultati di Rieti, che ha vinto quelle due partite in trasferta e ne ha perse altrettante (Ferentino e Agrigento) in casa.

LE CARATTERISTICHE
Le cifre di Rieti e Mens Sana si assomigliano moltissimo. Per produzione di punti, Rieti è il quinto attacco meno prolifico del campionato con 73.3 punti di media, la Mens Sana il sesto con 73.9. Entrambe tirano poco e male da tre: Rieti 22 volte col 32%, quartultima per percentuale, la Mens Sana 21.7 volte col 30%, peggiore percentuale del campionato. E tirano molto e male da due: Rieti 39.5 volte col 49%, quartultima per percentuale, la Mens Sana 44.6 volte col 47%, penultima per percentuale.  E se sembra che ci siano dei tiri da sotto di differenza, il dato va completato col fatto che Rieti è la squadra che subisce più falli (20.8) e va in lunetta (19.6 volte) più di tutti nel girone: la Mens Sana è seconda per minor numero di liberi tirati dalle avversarie (13.6) e sarà curioso vedere dove penderà la bilancia.

SULLO SCACCHIERE
Così come lo sarà sulla mappa di tiro: la Mens Sana fa tirare tanto da due e poco da tre, come Rieti fa già per natura; ma Rieti fa tirare molto da tre (27 volte di media, terza) e anche male (33%, terza per più bassa percentuale concessa), e allora sarà interessante vedere se riuscirà a portare dove vuole il gioco della Mens Sana. Evidentemente molto anche per le basse percentuali, sono le due squadre che in campionato prendono più rimbalzi d'attacco (13.9 Mens Sana e 13.1 Rieti) ma qui la Mens Sana spera che abbia un peso il fatto di essere una migliore squadra a rimbalzo difensivo di Rieti, che lascia più rimbalzi d'attacco di tutte alle avversarie (12.9), in una battaglia di possessi che vede entrambe tra le migliori del campionato anche per recuperi: seconda la Mens Sana a 7.8, quarta Rieti a 7.2.

I GIOCATORI
Certe caratteristiche le fanno le scelte tecniche e le doti dei giocatori. Che nel caso di Rieti sono una potenza d'urto altissima in ala (qui si è ricordata la situazione della Mens Sana nel ruolo): l'ala piccola è il realizzatore bianco Dalton Pepper, circa 16 tiri a partita (col 39% da tre) per viaggiare a 19.2 punti di media, l'ala forte è il 25enne americano Rakeem Buckles, macchina da rimbalzo (9.6) e di efficienza in attacco (57% da due, 43% da tre per 14.1 punti). La presenza interna la dà il 22enne oriundo Chris Mortellaro, 7.9 tiri (per 11.6 punti) e 8 rimbalzi di media, mentre sul perimetro la presenza equilibratrice e silenziosa di Niccolò Benedusi bilancia quella esuberante del catalizzatore Davide Parente, che i suoi 13.4 punti li segna con 13.6 tiri presi, di cui 7.1 da tre (un terzo di quelli di squadra da oltre l'arco): fin qui ha avuto solo una partita sopra il 38% e due sopra il 33%, ha 2/17 nelle ultime tre partite, ma poi c'è anche la legge dei grandi numeri, e la conoscenza dei ferri del palazzetto... Non facciamo scherzi.

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