giovedì 24 dicembre 2015

Sherron Mills

La notizia ha già fatto il giro dei social ma merita quanta più risonanza possibile. Sherron Mills sta combattendo una dura battaglia, ha la sclerosi laterale amiotrofica. Per stargli a fianco, è attiva una raccolta fondi. L'obiettivo è raggiungere i 40mila dollari, in onore del 40 che ha indossato al college a Virginia Commonwealth, destinati a una fondazione che combatte il Morbo di Gehrig, lo stesso delle secchiate di ghiaccio in testa per raccogliere fondi, ma soprattutto la malattia neurodegenerativa che ha colpito tanti sportivi. Sherron Mills merita un posto speciale nei ricordi biancoverdi.

Ad un mese dal raduno non aveva ancora fatto un canestro (uno). Dopo due giornate di campionato era imbarazzante. La...
Posted by Pierfrancesco Binella on Giovedì 24 dicembre 2015

Con quel suo tiro dinoccolato, con quei piedoni convergenti, con quelle manone, con quel fiuto per il rimbalzo, con quella sua elegante verticalità, Sherron Mills fu protagonista venti anni esatti fa di una stagione a suo modo di culto. Era la seconda annata in A1, dopo la salvezza Comerson. La Mens Sana finì terzultima, quanto bastava per la salvezza, anche se i 24 punti finali erano comunque il doppio di Trieste penultima.

In panchina c'era ancora Cesare Pancotto, il coach della promozione che oggi accarezza il primato in Serie A con Cremona. Sulla maglia c'era uno sponsor di orologi che venivano venduti con le televendite sull'allora Fininvest. Vacche magrissime. Per il quintetto era arrivato Massimo Iacopini, facendo scalare Mauro Sartori dalla panchina, ma allo stesso tempo Matteo Anchisi non aveva più Corradino Fumagalli davanti e diventò il play titolare, a dividere la regia con Marco Mian più che con Stefano Vidili a dividere la regia. Era andato via Dallas Comegys, al suo posto di fianco a John Turner ecco Sherron Mills.

Che chiuse come miglior realizzatore (16.8 punti) e rimbalzista (11, ai vertici del campionato) di squadra con un notevole 59% da due. Il picco dei 27 punti nella vittoria da batticuore a inizio novembre sulla Benetton di Williams e Rebraca, i 19 rimbalzi a Pesaro e con Trieste, dal 2/11 al tiro della prima giornata con la Cagiva Varese al 9/11 all'ultima partita di regular season con la Illy Trieste. Veniva dal Gravelines, andò al Galatasaray, poi a Manresa e infine anche al Tau Vitoria. Il segno che ha lasciato a Siena si vede anche dai nomi di chi ha voluto onorarlo nella sua pagina di raccolta fondi.

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