lunedì 14 marzo 2016

Le tasse, le lettere, le trattative. E il buon senso

Il lunedì è stato il giorno del mancato pagamento, e della missiva di risposta. Mercoledì sarà il giorno campale. Questo martedì non sarà il giorno della Giunta - non è vero, non è prevista, non ci sarà, sarà dopo il prossimo incontro con l'Associazione - ma se le parti hanno un minimo di acume capiranno che deve essere il giorno della ricucitura. Perché se si sedessero a quel tavolo adesso, pensare di rialzarsi con un accordo sarebbe improbabile, e da questo finale non ci guadagnerebbe nessuna.

Dunque le tasse federali da quasi 30mila euro in scadenza al 14 marzo non sono state pagate. Come noto, se pagate entro una settimana ci sarà una mora di duemila euro, se entro due settimane ci saranno anche tre punti di penalizzazione, oltre le due settimane ci sarebbe l'esclusione dal campionato. Rompendo l'etichetta delle trattative, l'Associazione aveva chiesto pubblicamente alla Polisportiva di farsene carico. La Polisportiva ha risposto di no con un'articolata e argomentata lettera, non messa su Facebook ma che comunque abbiamo avuto la possibilità di visionare.

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La lettera è una pietra su ogni possibile margine di trattativa quando dice "ci preme chiarire che la nostra attuale situazione finanziaria non ci permette, oggettivamente, di fare fronte a ulteriori richieste di anticipi di liquidità", alla luce della "complessa situazione economica-finanziaria della Polisportiva, anche in virtù delle perentorie indicazioni del collegio sindacale che ci indica di non effettuare ulteriori versamenti in conto soci (...) anche e soprattutto in considerazione degli enormi sforzi sinora sostenuti, concretizzatisi in anticipi di cassa (a ora mai rientrati) per 57mila euro nel 2015 e 48mila euro nel 2016".

Il riferimento, nuovo, ai 48mila euro è agli sponsor arrivati tra gennaio e febbraio che è stato necessario far transitare dalla Polisportiva, perché il cda in quel momento non poteva firmare contratti di sponsorizzazione per non esporsi a una denuncia per truffa nell'eventualità (evidentemente già nota) di un possibile fallimento. Li ha firmati la Polisportiva, che in attesa di incassarne i denari ne ha anticipato l'ammontare alla sezione basket che ne aveva bisogno. Secondo quanto riferito da fonti della Polisportiva, gran parte di quelle fatture sono già scadute senza essere state onorate.

Quindi l'argomento della casa madre è che anche quei soldi dati al basket, che dovevano entrare dagli sponsor e che non sono mai entrati, vadano aggiunti a un conto che consta di "130mila euro messi a disposizione per la ricapitalizzazione": 57mila di finanziamento soci e 70mila pari alla fidejussione in cui si è impegnata in estate la Polisportiva per l'iscrizione al campionato (se la società fosse chiusa sarebbero andati persi, la casa madre ha deciso di lasciarli ugualmente impegnati nel basket). Con l'abbattimento del capitale (47mila euro, più 43mila di riserve) si arriva a 220mila euro, più questi 48mila, più la rinuncia ai 37mila euro non ancora onorati della convenzione per il palazzetto e la rinuncia agli incassi che per contratto vanno alla Polisportiva in caso di mancato pagamento della convenzione... Non è corretto mettere tutto nello stesso pentolone, è per farsi un'idea.

All'argomentazione corretta dell'Associazione per cui il Trust non poteva intervenire direttamente sulle tasse federali perché ancora fuori dal capitale sociale, la Polisportiva si dice disposta alla "cessione delle quote detenute da attuarsi oggi stesso e a titolo assolutamente gratuito, così da fare acquisire al Trust la qualifica di socio della Mens Sana Basket necessaria a permettere all'Associazione di intervenire con un finanziamento soci convertibile in futuro conto copertura perdite pregresse. E' superfluo affermare che quanto anticipato verrebbe decurtato dall'inderogabile e imminente intervento inerente la prossima copertura delle perdite e ricapitalizzazione della società".

Sopravvissuta alla crisi della sua sezione basket prima ai tempi di Lanfredini, quando nacque l'istituto della sezione autonoma, e poi al fallimento della Mens Sana Basket con una rimessa di circa un milione di euro sopportato solo grazie a una rivalutazione (non ripetibile) del patrimonio immobiliare, nell'atteggiamento della Polisportiva c'è tutta la paura di saltare per la reiterata impossibilità di gestire il "giocattolo" basket proprio ora che ha capito l'inattuabilità dell'utopia di tenerlo al proprio interno, nello stesso cesto con il resto dell'attività che ha tutt'altra "mission". Disposta anche a cederlo gratuitamente pur di privarsene, spera di non essersene accorta fuori tempo massimo...

***

Saccone, Mascia e Corsini per la Polisportiva, Marruganti per la sezione basket, Brogi, Tonini, Guidarini e Barlucchi per l'Associazione: così in campo - uomo più, uomo meno - le parti si ritroveranno all'appuntamento fissato per le 11.30 di questo mercoledì mattina. Membri dell'Associazione si sono installati in pianta stabile nella sede del club per studiare i conti. Per capire se la posizione della Polisportiva sarà totalmente non negoziabile. Per vedere se, anche non tirando fuori soldi, può tagliare tutto quello che può. Per avere la certezza che gli incassi dei playoff restino al basket: e un paio di partite (una è certa, due a oggi no), senza quota abbonati, frutterebbero attorno ai 50mila euro. Per capire se invece di restare solo al 10% la Polisportiva possa tenere una quota maggiore dando il tempo al Consorzio di arrivare.

Capitolo Consorzio: da oggi Guidarini, Barlucchi, Cagnazzo, Franceschini, (Paolo) Cocchia cominceranno a contattare le aziende: subito le dieci-dodici di cui si conosce la disponibilità, per toccare poi le circa 40 che sono state identificate tra persone vicine all'ambiente. Si conta di riuscire a fare il giro (che non vuol dire chiudere i contratti) entro la settimana, che significa aggiornarsi lunedì prossimo per capire a che punto si è arrivati, dopo la partita con Roma che nell'auspicio dell'Associazione/Consorzio è vista come un bel momento d'impulso, forse quello definitivo, perché il tempo stringe. E la domanda cresce: l'Associazione/Consorzio ha o no la capacità di coagulare le risorse che servono per il salvataggio?

E' la settimana decisiva, quella in cui l'Associazione deve capire cosa ha in mano, quella in cui serve che le raccolte spontanee dei tifosi decidano di confluire o meno nella raccolta dell'Associazione, che secondo le prime stime a spanne potrebbero rinforzare del 40-50% le risorse della raccolta principale. E' la settimana in cui quasi sicuramente già giovedì i soci si ritroveranno di nuovo, un giorno prima del solito, e può essere utile visti i tempi tecnici per i movimenti bancari che ci sarebbero auspicabilmente da fare. Prima di tutto in vista della scadenza per le tasse federali che a questo punto slitta al più tardi a lunedì prossimo. Poi nella speranza che l'incontro di mercoledì vada a buon fine e richieda delle decisioni dalla riunione dei soci di giovedì. Perché succeda, però, serve un cambio dell'atteggiamento. Delle parti in causa, di chi le circonda. Questo scambio di lettere ne è stato il simbolo.

Non è che non si possano esprimere obiezioni e non si possa dire niente, e spesso ce n'è anche motivo. Ma è un dato di fatto che la gente si è scocciata di questo stato permanente di incertezza, e questo toglie serenità nell'analisi da qualunque parte si guardi la situazione: "il cda uscente (e in buona parte rientrante) che non è affidabile", "la Polisportiva che non vuole mettere i soldi per salvare la Mens Sana", "l'Associazione che non ha i soldi per salvare la Mens Sana", "gli imprenditori che entrano quando non c'è più rischio di impresa"... Tutti contro tutti, magari con qualche fondo di verità, ci mancherebbe, ma la costruttività è diversa. Per questo la giornata di martedì deve essere quella della ricucitura. Un passo indietro. Anzi in avanti, verso la controparte, altrimenti c'è solo da perdere. Tutti.

1 commento:

  1. Le associazioni sono nate, penso, per un unico scopo: Salvare la Mens Sana dalla morte sportiva.

    Trattare per salvaguardare, ciascuno, i propri interessi è ed era prevedibile. Masochistico però tirare la corda in questa situazione, sia nel caso che si paghi col ritardo che impone la mora di 2mila € sia con mora e 3 punti di penalità (con la più che probabile perdita degli incassi play off)e ancor peggio se arrivasse l'esclusione dal campionato.

    Ritornando al primo mio capoverso, se i soldi ci sono: perchè tergiversare? Perchè attuare nuovamente i giochi di potere e "politici" che tanto male hanno fatto alla Mens Sana nel recentissimo passato?

    se i soldi non ci sono: ... arrivederci basket di alto livello a Siena.....



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