No, la Mens Sana non è salva. Non ancora. Dopo giorni a tamburo battente sul salvataggio, è comprensibile riprendere fiato dopo una tappa che c'è voluto giorni a costruire. Ma la Mens Sana resta a rischio liquidazione finché non troverà le risorse, o delibererà le strategie per trovare le risorse, per affrontare lo squilibrio dei conti che ha causato la crisi societaria e ne mette tuttora a repentaglio l'esistenza. Deve succedere entro una settimana, dieci giorni, due settimane, non oltre. Per capirsi, per battere l'unica strada al momento possibile per la salvezza della Mens Sana non è il momento di rilassarsi, ma il momento di spingere, salire a bordo, insistere, dare un lungo colpo di reni. Il momento dello sprint è adesso. Uno sprint a obiettivi.
L'obiettivo del Consorzio è di arrivare a 50 aziende aderenti, l'obiettivo dell'Associazione è di arrivare a 150mila euro di raccolta. Non obiettivi minimi: obiettivi ambiziosi. Sugli obiettivi del Consorzio si potrà lavorare sul medio-breve termine. Ma non ci sono mesi a disposizione: nel pomeriggio di questo venerdì è in programma una riunione per presentare il cofanetto con cui ci si presenterà alle aziende come biglietto da visita, una via di mezzo tra company profile e pacchetto benefit per i soci; tra sabato e lunedì si cominceranno a prendere appuntamenti per andare a chiudere i contatti nei giorni successivi.
Poi c'è tutto il corposo lavoro dell'Associazione, i cui soci si troveranno alle 21 di questo venerdì a Chianti Banca. L'obiettivo da raggiungere potrebbe essere fissato sulla homepage del sito iotifomenssana.org con un conto alla rovescia che scala via via che aumentano sottoscrizioni e adesioni. Non è un mistero che sul conto ci sia già una cifra attorno ai 70mila euro. Ma dopo i buoni ritmi dei giorni scorsi, gli obiettivi impongono un nuovo colpo d'ala. C'è bisogno ad esempio che le tre-quattro raccolte autonome dei tifosi facciano le assemblee per deliberare o meno la confluenza effettiva in un monte unico con quello dell'Associazione, e nel caso versino prima possibile così che l'Associazione possa presentarsi ai prossimi incontri con la Polisportiva con certezze e argomenti superiori.
Sempre sul sito dovrebbe diventare di dominio pubblico l'elenco dei nominativi degli aderenti. Il sogno sarebbe riuscire a raccogliere attorno ad altri 50mila euro nel giro della prossima settimana, prima della partita interna con Roma, quando si conta di dare un'altra bella botta con iniziative da valutare. E attorno a qualche iniziativa si potranno provare a raccogliere ulteriori fondi, magari senza chiedere sempre ai soliti: per questo oltre ad aver raggiunto via email tutti gli abbonati di quest'anno si è allargato lo sguardo a quelli degli anni scorsi. Qualcosa potrà arrivare anche da piccoli sponsor che aleggiano, visto che difficilmente si troverà qualcuno che mette soldi da main sponsor per sei partite.
Sperando che in un contesto di chiamata alle armi collettiva, anche la Polisportiva possa riuscire a raschiare qualcosa dai propri conti: la trasparenza del conteggio evidenzia i soldi che mancano, non solo quelli che ci sono, facendo saltare i residui tatticismi nella trattativa con la casa madre e rendendo evidente che si ragiona sulle necessità (per il basket di sopravvivere, per la Polisportiva di non saltare) e non sul voler fare il furbo uno a scapito dell'altro. La Polisportiva fin qui ha già contribuito in maniera sostanziale, ma è vero che se il basket fosse stato messo subito in liquidazione, la casa madre avrebbe perso comunque 300mila euro (in linea di massima quelli già evidenziati dalla semestrale): aver già messo in conto quella cifra indica forse fin dove si può arrivare a ragionare.
Dall'attuale azionista di maggioranza, da sponsor che già ci sono ma forse sono un po' in ritardo, da eventuali nuovi sponsor da racimolare, extrema ratio con la forzatura di mettere dentro soldi dell'Associazione in conto futuro aumento di capitale, insomma in qualche modo è necessario che un po' di liquidità arrivi subito: lunedì c'è la scadenza delle tasse federali che, sul medio termine, se non adempiuta può portare anche all'esclusione dal campionato, poi ci sono gli stipendi dei tesserati, e c'è una situazione coi fornitori di vario genere (a partire dalle case) che c'è voglia e necessità di appianare. Anche di questo si parlerà al cda in calendario in questo venerdì intenso, incastrato tra la riunione del Consorzio e quella dell'Associazione. Non è il momento di tirare il fiato, ma di spingere più forte.
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