E' in questo momento la Mens Sana in grado di vincere tre partite in una settimana o poco più? Passano dalla risposta a questa domanda le possibilità di andare ai playoff non solo da turisti ma per provare ad allungare la propria stagione, ed è capitato di parlarne anche a proposito della possibilità di aumentare il numero di incassi per diminuire il disavanzo al momento di fare i conti a fine stagione.
Ma provare a salire da uno a due incassi sicuri grazie al fattore campo al primo turno è una cosa, aspirare ad arrivare a tre-quattro richiede quella capacità di continuare a essere competitivi su cui fino a qualche tempo fa non c'erano dubbi, ma che l'ultimo mese ha legittimamente rimesso in discussione. Calato il livello di forma psico-fisica fino forse alla peggior partita stagionale, a Ferentino, quali capacità di rialzarsi e in quali tempi ha dimostrato la Mens Sana lungo la storia della propria stagione?
Capacità crescenti, forse, a una prima occhiata. Il primo flop, l'accoppiata tra la sconfitta a Barcellona e il -14 senza giocarsela a Trapani nelle prime settimane di stagione, ebbero una prima reazione nella gagliarda partita con Reggio Calabria (76-69), ma di breve durata visto che seguirono l'altro flop a casa di Omegna (80-74) e la prima sconfitta interna stagionale con Tortona (68-70).
Il secondo flop, il -18 di Roma a inizio dicembre, ha girato la stagione, ma sul lungo termine più che nell'immediato, quando solo in volata si riuscì a rimettersi in piedi con Rieti (82-81), si persero due trasferta in fila con Casalpusterlengo (87-85) e Biella (91-85) pur mostrando interessanti segni di vita, intramezzati dall'ottimo 77-68 su Ferentino. Ma da lì in poi la stagione è decollata.
Il terzo momento complesso, evidentemente non del tutto per ragioni di campo, è arrivato in coincidenza del -11 interno con Omegna e del -20 sul campo di Tortona nel cuore di febbraio. La scossa è stata rimettersi subito in piedi con una vittoria su Agrigento convincente al netto dell'assenza di Piazza e dei problemi di falli di Saccaggi, dando un seguito ad Agropoli e al fotofinish in casa con Roma: non con il più bel basket della stagione, anzi, quindi qualcosa di quelle scorie è rimasto addosso, ma con una reazione.
Le sconfitte di Rieti e Ferentino, con in mezzo il successo evidentemente non di sole luci con Casalpusterlengo, dicono chiaramente che il mese di aprile ha fin qui rappresentato un altro evidente momento di flessione, legato forse alla somma di fattori tra lunghezza della stagione, soddisfazione per quanto fatto finora e dispersività di un calendario groviera che ha abbattuto l'inerzia nel mese di marzo: mescolando tutto, il calo di concentrazione, o almeno di prestazioni, era una possibilità.
Ci sono ancora energie per un ultimo sprint? La chiusura di regular season con Biella sarà già una risposta. Arrivati fin qui con un'annata al di sopra delle aspettative e poi non darsi l'opportunità di giocarsela e godersela sarebbe un peccato, soprattutto per chi sul campo lo ha reso possibile.
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