Continuità ma fino a un certo punto. Novità funzionali e scommesse ponderate. Sono questi gli elementi che hanno accompagnato la Virtus nell’approcciare alla nuova stagione sportiva. È stato confermato il coach, Marco Evangelisti, ma al tempo stesso sono partiti pezzi storici come Olleia e Bartoletti. La squadra si è solo in parte trasformata. Lo ha fatto a livello “quantitativo”, non sotto l’aspetto della qualità. Anche perché l’obiettivo è ripartire subito forte, ponendo le basi su solide certezze e su un’identità chiara.
COSA HA INSEGNATO L'ANNO SCORSO
Complessivamente
la Virtus è al terzo anno di B Interregionale ma, soprattutto rispetto alla
scorsa stagione, l'obiettivo è quello di partire subito con il piede giusto. Se nell’annata
passata, la partenza a rilento nella prima fase di stagione ha pregiudicato l’accesso
alla poule promozione, oggi la Virtus vuole riprendere il discorso laddove si
era interrotto e, quindi, dalle 18 vittorie negli ultimi 22 incontri di campionato disputati.
Anche se la formula è diversa e si può presupporre che squadre “diesel” riescano
a recuperare il terreno che malauguratamente potrebbe essere perso.
COSA
È CAMBIATO
Se l'obiettivo è non perdere punti per strada lo dimostra anche il fatto che la Virtus ha confermato quasi totalmente il quintetto. È arrivato solo
Morciano, sopperendo così alla partenza di Zocca andato al Costone. Non c’è più
Gianmarco Olleia, e questa è una novità “storica” (il cui saluto dopo 16 anni alla canotta rossoblù sarà giustamente celebrata con un una partita evento, il 30 agosto al PalaPerucatti), così come anche Bartoletti è
andato via. Sul mercato sono stati cercati giocatori funzionali al
progetto tecnico. La conferma di coach Evangelisti dice poi che la Virtus vuole
essere quella brillante e intensa vista nella seconda fase di stagione un anno
fa. Con esterni che danno energia e che hanno punti nelle mani. Per fare tutto
questo – e anche per tenere d’occhio il budget a disposizione – è aumentato il
numero dei giovani all’interno del roster, con tre classe 2006 (Crocetta, Bartelloni
e Cini), dalla cui crescita passeranno molte delle fortune virtussine.
COME
VUOLE GIOCARE
Le
gerarchie sono ben definite, la qualità alta. Si parte da un granitico asse
play-pivot, Guerra-Gianoli: Guerra è un play di ruolo, Gianoli un potenziale
crack per il campionato (che tra l’altro ha già vinto a Bergamo, prima di
arrivare in rossoblù). Il quintetto base ideale è Guerra, Calvellini, Costantini,
Morciano, Gianoli. La grande scommessa è l’apporto che arriverà dalla panchina
dove la definitiva crescita di Braccagni (che ha garantito minuti e qualità nella
parte finale di stagione) e l’innesto Redaelli (che da avversario, con
Gallarate, ha impressionato per tecnica e fisicità) saranno quanto mai
funzionali per aumentare il potenziale di squadra a disposizione di coach Evangelisti.
ROTAZIONI
Avranno
spazio nelle rotazioni anche i tre giovani: Crocetta, Bartelloni e Cini. Dei
tre l’unico nuovo è Crocetta, proveniente da una stagione da protagonista in
Serie C al Don Bosco Livorno. Gli altri sono prodotti del settore giovanile
virtussino, con Bartelloni che ha già assaggiato il parquet con la
prima squadra e Cini che arriva forte dei suoi quasi 20 punti di media nel
campionato under 19 gold. Se anche loro, dopo una prima fisiologica fase di
rodaggio, riusciranno a stare nelle rotazioni, il potenziale virtussino
crescerà ancora. Del resto, in un campionato dove c’è grande competitività e
dove solo poche squadre possono presumibilmente permettersi un roster di
10 giocatori, è lecito puntare su 7 elementi già fatti e scommettere forte sugli altri 3.
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