Con chi è passato da Siena si rischia sempre di non cogliere la sensibilità comune, anche perché è un argomento su cui ognuno ha la propria sensibilità. Ma non c'è dubbio che l'Europeo di basket che inizia questo week end sia quello con la Nazionale italiana più mensanina di sempre.
È di estrazione e radici mensanine il coach, Simone Pianigiani. Molti sono rimasti delusi per il suo silenzio nei mesi della fine della Mens Sana Basket. È comprensibile il pensiero che potesse e dovesse comportarsi diversamente. Opinione personale, il coinvolgimento nelle stesse vicende giudiziarie che hanno coinvolto la società forse non gli lasciava grande margine di manovra. Ma quello che ha fatto con la Mens Sana e per la Mens Sana, per anni nell'ombra con dedizione totale e poi da timoniere, resta.
A voler proprio vedere, ha ascendenza mensanine anche il suo vice, Luca Dalmonte, che proprio a Siena ha avuto la sua prima (breve) esperienza da capo-allenatore. Ha sicuramente pedigree mensanino Gigi Datome, che poi è esploso altrove perché per motivi congiunturali e per qualcosa che non ha funzionato a Siena non era stato possibile, ma era alla Mens Sana che si era formato ed era cresciuto. E poi c'è Daniel Hackett. Anche sulle modalità del suo addio la giuria non è unanime, ma sono le sue scelte su dove va quando ha un giorno libero a eleggerlo senese d'adozione. Più senese di tanti altri, come ha dimostrato anche questa estate, pubblicamente e non, con la rinata Mens Sana.
Seguire la Nazionale e seguire la Mens Sana sono due sport diversi, non è detto che piacciano entrambi, anzi spesso non è così. Ma i tratti d'unione aggiungono un sapore nuovo a un'estate azzurra attesa da tempo come cruciale.
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