giovedì 20 agosto 2015

Su questa pietra

La parola difesa innesca spesso e volentieri le più furibonde fiere di luoghi comuni e frasi fatte, specialmente quando si prova a fotografare l'identità che una squadra deve avere, e con cui quindi per definizione poi la gente si identificherà per forza, per il suo spirito da battaglia. Quante volte l'abbiamo sentito? Anche quest'anno.

Poi, come noto, "si chiama palla a canestro" (cit.), "sono gli attacchi che vendono i biglietti" (cit.) e per la famosa "gente che si identifica con lo spirito da battaglia" la difesa conta il giusto quando "in attacco non si vede uno schema, ecc..." (frasi prese a caso tra quelle sentite all'inizio della scorsa stagione in Serie B). Banale che l'ideale sia eccellere su entrambi i lati del campo, così come che pragmaticamente l'identità non si decide a tavolino ma dipende dalle caratteristiche dei giocatori e dai frutti del lavoro in palestra.

La storia di Alessandro Ramagli è garanzia di un attacco godibile, che a livelli inferiori di talento significa anche pensare un sistema efficiente che valorizzi anche chi ha un talento meno spiccato o diffuso. Dall'altra parte la mancanza di grandi picchi dietro i primi due-tre giocatori spinge a cominciare altrove per costruire le proprie certezze. E di certo, parlando di difesa, dove non arriva l'indole innato o la scaltrezza accumulata con l'esperienza, possono arrivare gambe fresche che in questo organico non mancano.

Per questo le parole sul tema di Alessandro Ramagli al raduno non sembrano retorica, ma un ragionevole primo mattone. Anzi, prima pietra, per dirla con le sue parole:

"Per le caratteristiche che noi abbiamo, il primo elemento che non mancherà sarà l'atteggiamento difensivo, perché abbiamo qualità: abbiamo fisico, abbiamo atletismo, abbiamo gente che dal punto di vista difensivo ha anche qualità da specialista

Questa sarà la prima pietra su cui innescare tutto il resto, nei momenti di difficoltà dovremo sapere di poterci attaccare alle qualità difensive che questi giocatori hanno già dimostrato nel loro passato di avere: chi perché salta, chi perché è tosto, chi perché è cattivo, chi perché è fisicamente prestante, chi perché è rapido di mani

Tutte queste qualità le dovremo mettere insieme in un contesto che rappresenterà l'àncora di salvezza nei momenti di difficoltà".

da antennaradioesse

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