C'è stato da aspettare la fine di agosto, ma ne è valsa la pena. La Mens Sana chiude la squadra con Chris Roberts, guardia, 27 anni, l'anno scorso in Francia a Bourg. Visto a Caserta due anni fa in una stagione da 11.6 punti di media col gusto per le schiacciate, sarebbe ancora oggi un buon straniero per la Serie A: l'equazione dice che in A2 sarà un ottimo straniero. Fu protagonista vero con la Pasta Reggia di una delle più brutte sconfitte stagionali della Mens Sana di Crespi, il -21 casalingo subito dopo la cessione di Hackett. Con lui si torna a respirare quel livello lì.
Il budget a disposizione portava alla necessità di fare un'altra scommessa, oltre a quella su Darryl Bryant (al di là delle buone sensazioni lasciate da Truck nei suoi primi giorni senesi). Troppo, in una squadra già molto giovane tra gli italiani. Con un'operazione particolare di cui parleranno i giornali (aggiornamento: qui), la Mens Sana ha trovato il modo per raddoppiare grossomodo la cifra a disposizione per il secondo straniero e ultima casella da riempire nel roster, che significa passare da una scommessa totale a un giocatore tra i migliori della categoria.
Roberts non è un super tiratore, ma ha doti difensive, e ha la fisicità per poter stare senza difficoltà in un quintetto di fianco a Bryant e Borsato, senza soffrire con nessuno. In quel Mens Sana-Pasta Reggia del Santo Stefano 2013, al di là dei 14 punti con cui chiuse (4/4 con tre schiacciate, 2/6 in 25'), fu tra i giocatori che orientò la partita da subito: 5 punti subito, 7 nei primi tre minuti sul 14-3 dell'avvio casertano che toccò il +17 dopo 7', poi il +25 dopo metà partita fino anche a +26. Al ritorno ribadì con altri 14 punti (6/10, 0/3). All'All Star Game ha fatto la gara delle schiacciate, per dire una delle specialità della casa, in alley-oop o in contropiede, uno che sopra il livello del ferro sta di casa. La chiusura col botto.
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