domenica 14 ottobre 2018

Gusto lungo

Forse ci hanno preso gusto? La seconda vittoria in rimonta su due partite ha dimostrato una discreta tendenza della Mens Sana nel complicarsi pesantemente la vita, salvo poi riuscire a ribaltare tutto quando la situazione sembra irrecuperabile. Come contro Tortona anche contro Rieti la partita ha vissuto due momenti ben differenti: il primo, più o meno corrispondente ai 25 minuti iniziali di partita, in cui i biancoverdi non hanno azzeccato quasi nulla. Il secondo, cioè i finali 20 minuti (comprensivi di supplementare), in cui hanno spiazzato gli avversari con un impeto che ha totalmente girato la gara. La scorsa settimana ragionavamo sul fatto che sono queste partite che in una stagione fanno la differenza, e togliere il segno meno dalla classifica con una vittoria al supplementare davanti al proprio pubblico può farlo in molti modi differenti. Non solo aiutando a formare il carattere del gruppo, ma anche riavvicinando una città che negli ultimi due anni è stata sempre tiepida nei confronti della Mens Sana. Piccoli passi, stiamo a vedere.

Mentre si celebra una grande vittoria c’è un altro lato della medaglia che preoccupa Moretti, sapendo benissimo che ci sono state troppe cose che non hanno funzionato nella partita dei suoi. Errori banali e gratuiti, regali concessi a Rieti attraverso palloni persi e rimbalzi offensivi concessi (otto nel solo primo quarto) e quell’abulia offensiva che avevamo visto anche contro Tortona. Ma tutti aspetti su cui è più facile lavorare con quattro punti in più in classifica.


IL GIOCATORE
La tentazione di citare Morais sarebbe forte, perché numeri alla mano la sua è stata una prestazione fenomenale. L’angolano ha chiuso con 25 punti, sette rimbalzi e un incredibile 65% al tiro, segnando canestri decisivi sia per la rimonta che per il supplementare. Ma se la Mens Sana si è trovata nella condizione di poter ancora sperare nella vittoria è stato per il lavoro di Pacher nel terzo quarto. L’americano è stato impalpabile per due quarti, salvo poi tenere in piedi la Mens Sana nei successivi dieci minuti, quando Rieti stava volando via e lui ha segnato dieci dei diciotto punti totali della squadra nella frazione. Senza quei punti il massimo vantaggio di Rieti non si sarebbe fermato al +15 (42-57) e sarebbe diventato una distanza incolmabile, anche per una squadra che ha dimostrato di crederci sempre. Non è il solo momento in cui ha assolto questa funzione: anche nell’ultimo quarto Rieti era riuscita a ricostruire parte del suo vantaggio dopo il primo sbandamento, tornando a +10 al 35’, prima che arrivasse proprio Pacher con un fallo+canestro dando il via al 12-2 che ha permesso alla Mens Sana di conquistare il supplementare. Poi c’è quella cosetta del tiro decisivo per andare all’overtime, ma vabbè…

IL MOMENTO DECISIVO
Era il 26’ quando Toscano ha segnato la tripla del 42-57. Lì la Mens Sana poteva definitivamente crollare, e in effetti sembrava a un passo dal farlo: non riusciva a segnare da tre punti neanche con una catapulta, non riusciva a reggere quasi nessun uno contro uno e Rieti stava creando gioco con facilità disarmante. Un momento molto simile a quello che aveva già vissuto a Tortona sul -19, ma da quel momento di difficoltà estrema è partita la reazione che avrebbe portato da lì a poco ad arrivare sul -2 del 61-63. Un parziale di 19-6 costruito a cavallo di terzo e quarto quarto in cui Morais e Pacher sono stati mattatori assoluti, mentre Rieti assisteva impotente al ritorno della mira dalla lunga distanza dei biancoverdi.

LA STATISTICA
24%. È la percentuale dal campo a cui è stato tenuto Frazier, il pericolo pubblico numero uno della partita. Su di lui è stato encomiabile Prandin, soprattutto nei momenti decisivi della partita, annullandolo dal campo, ma in generale è stata tutta la difesa ad aver lavorato bene su di lui, a parte i momenti della match up, che infatti è stata prontamente rispedita in soffitta dopo l’intervallo. Per Frazier c’è stato un indicativo 5/19 dal campo, è comunque riuscito a fare spesso del male alla Mens Sana, ma è stato ben contenuto rispetto ai suoi standard.

LA CHIAVE
Alla fine del terzo quarto la Mens Sana stava tirando col 21% da tre punti (comunque migliore di quanto fosse nel primo o secondo quarto…). Nei successivi quindici minuti ha realizzato un 7/14 che le ha permesso di riavvicinarsi, galvanizzando sé stessa e il pubblico, riuscendo così ad alimentare ‘moralmente’ la rimonta. Il computo finale da tre punti è comunque negativo visto che segna un 33%, ma per l’appunto riuscire a ribaltare così una partita, soprattutto quando il tuo avversario ha finito col 56% dalla lunga distanza, è particolarmente degno di nota. Quelle triple hanno fatto tornare in partita non solo i giocatori, ma anche il pubblico, che fino a quel momento aveva assistito a uno spettacolo tutt’altro che memorabile, e anche il pubblico ha pesato molto in quei quindici minuti decisivi.

LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana: “Non è un fatto positivo che le nostre partite siano così sporche di errori. Troppi rimbalzi offensivi concessi , uomini lasciati tirare con troppo spazio e molto altro, dobbiamo migliorare in tanti aspetti (…) il primo quarto è stato davvero deprimente, abbiamo buttato via palloni, rimbalzi, regalato falli, sbagliato layup, era il quarto che doveva girare la partita a nostro favore, invece ci ha dato una spallata per andare verso il nostro picco negativo (…) C’è voluta una grande forza e giocate importanti per riprendere la partita.




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