domenica 29 ottobre 2017

Scafati la fossa (e quasi venirne fuori)

Un po' sotto silenzio, ma la trasferta di Scafati era il primo crocevia della stagione della Mens Sana. L'esito doveva far capire se il lavoro fatto finora si stesse accartocciando su se stesso (come tante presunte big che si sono viste implodere negli anni in questo campionato) fino al punto di non ritorno la settimana prossima con Eurobasket. Oppure se invece sul campo di una delle big sarebbe finalmente arrivata una prestazione da grande che avrebbe segnato il vero inizio e atto fondante della stagione.

Il problema è che a Scafati (66-63) non è arrivata una risposta, ma due, quanto mai opposte. Sarebbe sbagliato non cogliere la portata della prestazione del secondo tempo. Sarebbe sbagliato anche dare per scontato che queste due risposte abbiano un ordine logico, cioè una come reazione all'altra: già altre volte in stagione si è parlato di reazione e invece a Scafati si è ricominciato da capo. Il secondo tempo dice che la Mens Sana è già oggi in grado di vincere sul campo di una delle favorite del campionato. Il primo tempo, vista poi la recidiva di Trapani, è stato un insulto alla dignità. Per tutti.

IL GIOCATORE
Elston Turner. 21 punti li aveva fatti anche una settimana fa con Napoli, ma non c'è paragone sul tipo di prestazione messa in campo. Almeno da un certo punto in poi. Ha chiuso con 10/14 da due, anche se 0/3 da tre. Con 4 falli subiti ma solo un viaggio in lunetta, con 6 rimbalzi e 3 assist. Soprattutto con 16 punti nel secondo tempo e 5 nel primo. Soprattutto il primo tiro (perché?) se lo è preso dopo otto minuti, il primo canestro è arrivato dopo undici minuti. Una metamorfosi i 10 punti del terzo quarto. Non è questione di numeri, ma che quando si è preso la squadra sulle spalle non sembrava il giocatore al 40% della forma a cui ci si riferisce sempre per spiegare il suo rendimento. Chiaro che ci sono anche le difese, ma nel finale sarebbe piaciuto vedere un po' di più la palla in mano a lui: negli ultimi 2'45" non ha più tirato.

IL MOMENTO DECISIVO
Quegli ultimi 2'45", per forza. La Mens Sana ci è arrivata sul -2 dopo aver rimontato dal -18 con un 16-5 a cavallo degli ultimi due quarti (ma al riposo era stata anche a -19) e poi con un nuovo 12-4 dal -10 di metà quarto periodo in poi. Sul -2 a due minuti dalla fine dopo una persa di Spizzichini la Mens Sana ha la palla del pareggio o del vantaggio, ma dopo un attacco che non fa niente per 20 secondi la palla arriva a Ebanks che deve forzare e sbaglia. Fa lo stesso di là Miles da tre contro Sandri, ma a un minuto dalla fine di nuovo Ebanks fallisce il tiro della parità: stavolta un rigore da tre centimetri. Dall'altra parte Scafati saglia ancora con Crow, ma Sherrod prende il rimbalzo d'attacco per il 63-59 a una quarantina di secondi dalla fine. Dopo l'errore di Ebanks, il nuovo -2 è di Saccaggi a una trentina di secondi dalla fine. Miles va in lunetta: segna il primo libero, sbaglia il secondo, ma per un'invasione (...) si ripete e stavolta segna. Sul +4 Scafati Saccaggi si fa portare via il pallone da Miles e ciao ciao.

Capitolo Ebanks: ha sbagliato uno se non due palloni decisivi. Lo ha fatto alla fine di una partita in cui ha passato 37'22" in campo e 2'34" in panchina. Non aveva mai tirato così male (45%) e così tanto (20 tiri). Non aveva mai subìto così pochi falli (3, il minimo era 5) e non era mai andato così poco in lunetta (1/2, il minimo era un 6/6). Detto questo, nella sua peggior partita ha chiuso con 19 punti e 9 rimbalzi (di cui 3 offensivi).
[qui a destra il suo commento su Instagram]


LA STATISTICA
La differenza tra primo e secondo tempo non ha niente di tecnico. Ma non si può non cogliere la voragine tra il 76.5% da due (13/17) concesso nel primo tempo e il 28.6% (4/14) della ripresa. Non è solo questione di difesa sulla palla, sull'uomo, nell'uno contro uno o lontano dalla palla. C'entrano anche i canestri in campo aperto - specialità della casa - che hanno aiutato Scafati a scavare il fossato, e che poi nel secondo tempo le sono venuti a mancare (anche perché correre da rimbalzo, come nel primo tempo, è più semplice che farlo da canestro subito, come nel secondo). Così, per arrivare a quota 26 nella ripresa, più di un terzo dei suoi punti Scafati ha dovuto (e saputo) trovarli dalla lunetta (9/14 dopo il riposo).

LA CHIAVE
La Mens Sana aveva segnato 10 punti nei primi 14 minuti (4/19), 14 punti dopo 17 minuti e 21 punti al riposo. Detto dell'assenza (fin lì) di Turner, Ebanks ha cominciato sbagliando 5 dei primi 7 tiri. Si punta il dito sugli americani, ma così va quando c'è bisogno di un passo avanti degli altri. Gli americani non difendono? Hanno fatto 40 punti su 63 (con 37 tiri su 61, chiaro). Attaccano da soli contro cinque? Al di là dei motivi tecnici per cui succede, l'alternativa (vista nei minuti del loro passaggio a vuoto) è zero contro cinque. Perché chiedere di più agli americani è giusto, ma gli altri ci arrivano al minimo sindacale? Al di là dei difetti di costruzione, è responsabilità (e interesse) dello staff tecnico mettere tutti nelle migliori condizioni per rendere, anche chi ha meno talento. Ma è questione di rispetto per sé stessi, per i giocatori, riuscire a rendersi utili. Non necessariamente segnando. Vedi secondo tempo.
 
LA DICHIARAZIONE
Giulio Griccioli, coach Mens Sana: "Nell'intervallo ho chiesto ai giocatori se sono uomini che si arrendono alle prime difficoltà, che smettono di tirare al primo tiro sbagliato, che perdono talmente fiducia da concedere agli attaccanti la loro mano forte e da non fare tagli fuori. Ma siccome ero sicuro che non sono così, ho chiesto di dimostrare prima di tutto a sé stessi di essere squadra, di aiutarsi, di avere orgoglio. A fine primo tempo nessuno avrebbe pensato che avremmo perso per dei dettagli. Su quelli si può lavorare, se uno si arrende no. Purtroppo abbiamo perso, su un campo difficile contro una squadra forte, però finalmente fuori casa abbiamo tirato fuori qualcosa che ci aiuterà a essere quello che vogliamo, una squadra.
Negli spogliatoi ho detto che se siamo tutti merde di uomini andava bene così. 'Io non credo di esserlo e credo neanche voi ma dobbiamo dimostrarlo'. Una reazione l'avevamo avuta in casa in una giornata di brutta pallacanestro con Napoli, ma davanti al nostro pubblico era più semplice. Averla avuta a Scafati, portando avanti il nostro piano partita, ha dimostrato che possiamo giocare anche contro giocatori che sembravano marziani cinque minuti prima. E ci siamo riusciti non per il calo di Scafati ma con fatica, sudore e sacrificio, cose che dobbiamo percepire com essenziali".

LE ALTRE
Con questa vittoria Scafati resta seconda, insieme a Legnano che con un altro Raivio show (32) batte anche Latina, entrambe a -2 da Casale ancora imbattuta dopo cinque giornate, stavolta vincente all'ultimo tuffo su Agrigento (il cui -21 a Siena continua a rivalutarsi ogni settimana). Cagliari, battendo Reggio Calabria (Bucarelli 8), e Biella, vincendo il big match con Eurobasket, sono a quota 3-2 con Trapani, che da copione espugna Napoli, e Tortona, che cade con un -15 a casa della Virtus Roma. In fondo i partenopei restano gli unici ancora a zero, perché Treviglio vince a Rieti e la raggiunge a quota 2 punti, dove c'è anche Eurobasket, che domenica prossima arriva a Siena.



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