giovedì 30 aprile 2015

Bella ma non bellissima

Questo 30 aprile non passerà alla storia. Forse a Piombino. Livorno è già in semifinale, l'unica serie del girone ad andare alla bella sarà quella della Mens Sana. E allora - anche se è un po' forzato riuscire già a guardare avanti dopo una serata del genere - servirà l'unità di intenti di un popolo chiamato alle armi, come quello arrivato fino a Piombino, per spingere questo gruppo nella partita più importante dell'anno, nel caso non dovesse farcela con le sue forze. Come non ce l'ha fatta con le sue forze in gara-2.

Quella vista a Piombino (66-60) non è una Mens Sana da promozione, e non è il momento dell'anno in cui potersi permettere passi indietro. Sarà una disamina da bar, ma si rischia di scontare ancora l'interruzione di corrente della scampagnata in casa della Sangiorgese all'ultima di campionato (Valsesia ci si è giocata una stagione con un calo di tensione del genere).

Da allora la Mens Sana segna 62 punti di media, rispetto ai 75.2 con cui ha chiuso la regular season, e in mezzo c'è stata anche una partita da 27 punti di Parente. Senza che lui faccia una partita del genere, quindi in condizioni normali (ma non è normale neanche il suo 0/7 con 4 perse in gara-2), i valori sono quelli visti a Piombino? No che non lo sono.

Il problema non è neanche tanto quello dei punti segnati o del tiro da tre che non è entrato (3/21): delle quattro partite stagionali con Piombino, quella in cui la Mens Sana ha segnato di più (71 punti) è stata la peggiore, quella in cui ha perso in casa. Piuttosto si vince diversamente, leggendo le strade che la partita prospetta. Ed è questa capacità di essere sul pezzo che è mancata, sapendo che la specialità di Piombino è portare la partita su un terreno illeggibile, in cui nascondere le differenze tecniche. E non è il momento della stagione in cui come spiegazione è contemplata la sufficienza.

Si era detto, e quindi si sapeva bene, che poteva essere una partita molto diversa dalla prima. Non in senso retorico (protagonisti diversi, ecc...), ma proprio nel senso di un basket diverso. Se gara-1 l'aveva fatta Mecacci, gara-2 l'ha fatta Padovano, ed è fin troppo facile dirlo alla luce del risultato finale, ma la valutazione comprende, oltre alla capacità di "apparecchiare il tavolo" a inizio gara, anche quella di cambiare la direzione della partita e la reattività nel provarci.

Più che una partita per Parente, Chiacig, Pignatti (come andiamo Luca? tutto a posto? ai playoff insomma...), forse Sergio (resta la curiosità di vederlo da "5": se non ora, quando?), si è rivelata una partita per Panzini, Paci (certo però ZERO rimbalzi...), Vico e forse Ranuzzi. Tanto più alla luce di un roster abbastanza profondo da offrire tutte queste soluzioni, se il problema è la stanchezza (ma non lo è) allora sarebbe ancora più preoccupante, perché i ritmi dei playoff sono questi, per di più con una trasferta anche breve. Se sono eccessivi già alla seconda partita di playoff, ciao.

Il fatto è che dal 12-0 di Piombino nel cuore del secondo quarto in poi, la partita la Mens Sana l'ha vista fare. Eppure, anche a -10 a 12' dalla fine, l'aveva riaperta fino al -1. A 1'48" dalla fine ha avuto la tripla aperta sbagliata di Parente del potenziale -2, venti secondi dopo dall'altra parte la tripla l'ha messa Biancani per il +8 casalingo. Per dire che, nonostante tutto, alla fine la Mens Sana poteva vincere anche questa.

Che non vuol dire arrogarsi l'immunità in serate in cui si merita di perdere. E infatti perdere è stato giusto. Gara-1 aveva tracciato una strada, di personalità prima ancora che tecnica. Magari giocare in casa aiuterà a ripartire da lì. Perché a questo punto il conseguimento del risultato finale viene prima di ogni altro tipo di valutazione.

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