domenica 11 marzo 2018

Latinorum

Su 40 minuti, la Mens Sana a Latina è stata sotto nel punteggio per 2'14". La prima volta dopo 36 minuti e mezzo di partita. Maledicendo quegli ultimi 8 minuti di carestia, sul campo di una squadra che aveva perso le ultime quattro partite, sette delle ultime dieci, e negli ultimi due mesi in casa aveva vinto solo con Napoli, il bugiardo -7 finale (86-79) interrompe la breve striscia positiva e non può consolare per aver raggiunto l'obiettivo minimo di salvare la differenza canestri, il +11 dell'andata.

Il nuovo scontro diretto, stavolta in casa e dunque infallibile, per di più con una differenza canestri da ribaltare (-8 all'andata), quello con Treviglio domenica prossima, diventa la partita più importante dell'anno per la Mens Sana, primo match di un rush finale di sei partite di cui quattro in casa. Sperando di arrivarci con un avvicinamento più convenzionale rispetto a quello della settimana scorsa, vissuto tra la sosta del campionato, il raduno della Nazionale per i lunghi, quattro giorni di pausa, Ebanks a Dubai, soprattutto la questione stipendi... A parlare di basket quasi non ci si era più abituati. Eppure l'approccio della Mens Sana a Latina non ne ha risentito, anzi: era partita col miglior primo quarto della stagione. Poi...


IL GIOCATORE

Due. Devin Ebanks e Tomas Kyzlink. Croce in fondo, perché i possessi dell'ultimo paio di minuti li hanno sbagliati loro, dopo tanta delizia. Ci si aspettava  che Latina provasse a chiudere l'area a Ebanks, che di contro si è messo in partita con due triple nei primissimi minuti e un avvio perfetto da 15 punti nel primo quarto con 4/4 da due, 2/2 da tre, 1/2 ai liberi, 3 rimbalzi. Quando è rientrato nel secondo quarto ha cominciato ad andare a sbattere, con involuzioni di uno contro uno statici, al 17' è arrivato il secondo fallo e infatti poi è uscito prima della fine per raggiunto limite di falli. Comunque, pur steccando nei possessi finali, ha chiuso con 26 punti e 11 rimbalzi in 32 minuti, con 5/10 da due, 2/3 da tre, 10/12 ai liberi, 3 palle perse, 6 falli subiti.

Kyzlink è l'uomo del primo tiro sbagliato, dopo 7'38", ma è anche quello del ritorno ai canestri dal campo dopo quasi 7' di digiuno nel secondo quarto. Al 17' era in doppia cifra con 5 tiri presi, al riposo aveva 14 punti con 3/4 da due, 2/3 da tre, 2/3 ai liberi, 3 falli subiti, 2 perse, 2 assist e 3 recuperi: tra errori e lampi anche nella ripresa, ha chiuso (eguagliando il massimo stagionale di Cagliari) con 24 punti in 37 minuti, con 5/11 da due, 3/5 da tre, 5/8 ai liberi, 5 palle perse, 3 recuperi, 6 falli subiti, 4 assist. Una coppia di stranieri come nel basket di una volta. Sì, sono loro 8 delle 17 palle perse. Ma anche 29 dei 52 tiri dal campo, 20 dei 30 tiri liberi, 47 possessi su 74. E soprattutto 50 dei 79 punti... 29 dal resto del mondo.


IL MOMENTO DECISIVO

Gli ultimi 8 minuti senza canestri dal campo. Sì, la Mens Sana è entrata sul 77 pari negli ultimi due minuti, a 1'25" dalla fine ha sbagliato il tiro della nuova parità e sul -3 a 49" dalla fine ha perso palla. Ma non si può considerare persa all'ultimo minuto una partita in cui al 32' si è avanti 65-74 e da allora in poi non si segna più neanche un canestro su azione. Era successo di restare otto minuti senza segnare anche nella sconfitta sul campo di Eurobasket: fu il record negativo di punti nell'ultimo quarto, 4, se stavolta si è arrivati a 11 è stato grazie al 5/7 ai liberi.

(La capacità di muovere il tabellone coi viaggi in lunetta sarebbe stata una delle grandi note liete di giornata, perché contro la squadra che concede meno liberi di tutti si è fatto il massimo stagionale di punti dalla lunetta, 25. L'highlight è stato il 10/10 del terzo quarto, ma metà dei punti del secondo tempo, 16 su 32, sono arrivati ai liberi, e i 19 liberi tirati nella sola ripresa sono più di quanti se ne sono tirati nell'intera gara in 17 delle 23 partite precedenti).

La Mens Sana però ci ha messo quattro minuti e mezzo prima di cominciare almeno a macinare tiri liberi. Nel frattempo è arrivato il 10-0 che ha dato il primo vantaggio della partita a Latina, mentre la Mens Sana inanellava in quei quattro minuti e mezzo cinque errori su cinque tiri (Saccaggi da due, Kyzlink da due e da tre, Casella e Sandri da tre) e quattro palle perse (Saccaggi, Casella e due Kyzlink). Prendendo l'interezza degli otto minuti, la Mens Sana nel frangente ha fatto 0/4 da due, 0/4 da tre, 5/7 ai liberi e 6 perse per 5 punti totali, di fronte ai 19 punti di Latina con 5/6 da due, 1/3 da tre, 8/10 ai liberi e 3 perse. Ciao.


LA STATISTICA

Nelle ultime 12 partite, Latina ha sempre vinto quando ha segnato 80 o più punti, e sotto ha sempre perso (a parte un 73-67 con Agrigento nel periodo dei 5 k.o. di fila dei siciliani). Si vinceva lì. Eppure dire che la Mens Sana ha difeso male ha senso, ma non centra il punto. Non solo perché Latina comunque arrivava a questa partita come l'attacco più prolifico del campionato. La Mens Sana ha tirato meglio da due: 48% a 42% (Latina aveva il 55% in stagione). Ha tirato meglio da tre: 38% a 27% (Latina aveva il 31% in stagione). Dalla lunetta ha tirato peggio di un capello (83% a 85%) ma ci è andata di più (30 a 20) e ne ha raccolto più punti (25 a 17). Se la Mens Sana ha perso di 7 è perché ha straperso la battaglia dei possessi: sette in meno, 91 quelli di Latina e 84 Siena. Se si considerano solo i possessi finiti con un tiro o un viaggio in lunetta, undici in meno (78 a 67): tirare undici volte in meno in una partita è un handicap da cui forse non ti salva neanche la perfezione.

Rimbalzi d'attacco concessi e palle perse, 14 e 17: entrambi i massimi stagionali. I rimbalzi d'attacco, che nonostante la presenza dei due lunghi americani non sarebbero la specialità della casa, hanno tenuto a galla Latina nel primo tempo (8) e quando nel terzo quarto (4) la Mens Sana aveva fatto un altro paio di strappi. Latina è andata a prendersi il 38.9% dei palloni sotto il tabellone mensanino: praticamente ogni 5 tiri sbagliati, 2 volte se li è ripresi per il "ritenta, sarai più fortunato". Le palle perse della Mens Sana invece, il cui basso numero eppure sarebbe una specialità della casa da quest'altra parte, sono state una costante (9 già a metà partita) ma sono state 6 solo in quegli ultimi 8 minuti di digiuno. Troppo per non pagarlo. Tanto che le partite con almeno il 37% da tre erano state sempre sinonimo di vittoria. Non stavolta.


LA CHIAVE

La panchina. Vuoto pneumatico. Invece che una ricchezza, nell'economia delle partite da tempo (se n'era ampiamente occupato St.Sal) le seconde linee sono un male necessario sull'altare del fiato da dare ai titolari. Qualcuno, francamente, più che altro una tassa da pagare. Ma tutti in campo insieme contemporaneamente non sono sostenibili. Era già capitato di osservarlo. Un po' per volta sì: quando tra terzo e quarto periodo si sono rivisti "solo" Casella (per cinque minuti) e Borsato (per tre e mezzo), di fianco a 3-4 titolari, non è andata male. Ma quando tra primo e secondo quarto c'erano in campo tutti e quattro, Borsato di fianco a Casella sul perimetro e Lestini di fianco a Simonovic tra i lunghi, e il quinto non era Michael Jordan, si è rotto l'incantesimo del primo periodo migliore dell'anno (6/6 da due, 5/6 d tre, 5/6 ai liberi, 32 punti): va bene che non poteva durare tutta la sera ma si è perso un ritmo che non si è più trovato. Quando è entrato il primo di loro, Casella, la Mens Sana era 16-26 in 6'30", alla media di 4 punti segnati al minuto. Quando è uscito l'ultimo, Borsato, al 14'40", la Mens Sana aveva segnato 2 punti fin lì in tutto il secondo quarto...

Sul +9 al 32' c'erano tre mensanini col plus-minus negativo: Lestini e Simonovic -3 rispettivamente in tre e quattro minuti, Borsato -8 in dieci minuti e mezzo. Tant'è che a lungo più dei temuti Raymond, Hairston e compagnia la Mens Sana ha sofferto Di Ianni, Pastore e Allodi (questi ultimi due quando vanno in doppia cifra nel 2018 sono sinonimo di vittoria per Latina. E infatti...). Il pensiero: la Mens Sana va meglio col quintetto base, Latina con le seconde linee, ma il finale lo giocano i titolari... Sì, ma devastati, visto quello che poteva succedere ancora con le riserve in campo: croce addosso a Ebanks e Kyzlink per gli errori nel finale, ma nel secondo tempo hanno giocato rispettivamente 18' (uscendo per falli!) e 18'30"! Il più vivo dalla panchina, almeno come livello di attività, è sembrato Casella, ed è vero che purtroppo ormai fa notizia solo quando segna (non quando non segna), ma se l'Aradori de noantri fa una partita da 0/5 e due perse in 16' pesa eccome, soprattutto se è prima alternativa al quintetto, il sesto uomo. E il settimo, l'ottavo e il nono li conosciamo... Non prendere neanche il ferro non è bello. Ma si è mai vista una squadra che ha 75 punti dal quintetto e chiude con 79 totali?!


LA DICHIARAZIONE

Matteo Mecacci, coach Mens Sana: "E' stata una partita di strappi in cui gli attacchi hanno prevalso sulle difese. Diventa complicato vincere qua concedendo 86 punti: non possiamo prescindere dall'aspetto difensivo. Abbiamo condotto a lungo giocando per buoni tratti anche una pallacanestro pregevole, abbiamo salvato la differenza canestri ma non era questo l'obiettivo visto che a un minuto dalla fine eravamo sotto di tre con la palla in mano. Per mancanza di lucidità nelle scelte e situazioni sfortunate in cui abbiamo sbagliato conclusioni, Latina ha fatto lo strappo decisivo. Soprattutto mi mandano in bestia le 17 palle perse: siamo la squadra che ne perde meno in campionato, venire qua e perderne così tanti non per pressione ma per errori banali ha condizionato la partita".


LE ALTRE

In attesa delle decisioni sulla fidejussione contestata a Reggio Calabria, che rischia l'esclusione dal campionato e comunque potrebbe anche non restare davanti alla Mens Sana (oggi è a +8), al momento i biancoverdi condividono il terzultimo posto a quota 20 con Treviglio ed Eurobasket, che questa domenica si sfidavano: i lombardi hanno battuto e raggiunto i capitolini, ma il +13 non è bastato alla prossima avversaria della Mens Sana per ribaltare il -16 dell'andata sulla Leonis, che invece ha differenza canestri negativa con la Mens Sana. Treviglio deve però recuperare la partita con Napoli (ultima a 6 punti): recupero non banale, visto che la squadra di Turner ieri ha costretto la capolista Casale (36) al supplementare, ma comunque dal pronostico abbastanza a senso unico.

Era giornata di scontri diretti e, oltre a Latina, muovono la classifica anche Cagliari (22), che torna al successo sul campo della Virtus Roma (14) che non ha avuto effetti immediati dal cambio Bechi-Bucchi, e Agrigento, che batte Rieti e la raggiunge a quota 24, dove (tre squadre tra settimo e nono posto) c'è anche Trapani sconfitta in casa da Scafati (32) seconda. Tortona (30) dopo la Coppa Italia batte di 20 Legnano e la raggiunge al terzo posto, dove c'è anche Biella (30) caduta a Reggio Calabria (28). Oltre a Mens Sana-Treviglio, tra una settimana Eurobasket va a Legnano, Latina va a Reggio Calabria, Cagliari ospita Napoli e Virtus Roma riceve Agrigento.


        
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