lunedì 4 novembre 2024

Troppe cose non sono andate: Mens Sana, il momento dell'equilibrio. E del lavoro

Il ko è di quelli che possono far male, anche se gli effetti veri e propri li vedremo poi. C’è di fatto che per la prima volta da quando Betti è diventato coach della Mens Sana (ma forse anche prima) la squadra sembra essersi persa, disunita e lasciata andare sotto i colpi di un avversario forte e ispirato. La sconfitta con Lucca fa scattare questo campanello di allarme, specie alla vigilia del confronto con la Virtus. 

LA CHIAVE

I numeri sono sotto gli occhi di tutti. Sono peraltro già stati riportati in questa sede, inutile tornare sopra il break finale di 20-2 per Lucca, il 21/71 complessivo dal campo della Mens Sana, ecc.. Quello su cui c’è da riflettere in viale Sclavo è il perché, dopo che la partita era stata riacciuffata e rimessa in piedi da un -15, la squadra si sia persa dopo 2-3 errori (soprattutto a livello di scelte) in attacco. 

Poi, perdere ci può stare, è un qualcosa che fa parte dell’economia complessiva di un campionato. Quello che non deve essere ripetuto è semmai il demoralizzarsi troppo dopo qualche scivolone o, molto più banalmente, dopo che qualche tiro non va. Anche se, nell’ultima metà dell’ultimo quarto, alla Mens Sana sono mancate anche le energie. Fisiche oltre che mentali.  

L’importante in questi casi è ripartire subito avendo ben chiaro in mente cosa c’è da fare in campo. Usiamo la frase più abusata dell’annata: «Tutti possono vincere e perdere con chiunque». Ebbene, se questa è la realtà della stagione, è bene non fare drammi per un risultato negativo o per qualche tiro che non è entrato. C’è solo una cosa da fare: rimboccarsi le maniche, lavorare, cercando quanto più possibile di migliorare o, quantomeno, di reagire. Se è vero che tutti possono vincere o perdere con chiunque, le occasioni di riscatto e di rivincita arrivano subito. Per tutti.


IL PROTAGONISTA

In una partita che alla fine è stata persa di 19 punti è difficile indicare qualcuno che si è distinto (e forse non è nemmeno giusto). Facciamo degli esempi (anche perché sappiamo che i giocatori hanno le spalle larghe per reggere l’urto della critica): Prosek è stato trascinante per la rimonta ma poi è sparito; Tognazzi si è intestardito in un paio di soluzioni individuali che poi sono state puntualmente punite da Lucca dall’altra parte quando gli ospiti hanno piazzato il parziale vincente; Belli che è un tiratore ha concluso il match a quota 0 punti e Ragusa è stato ancora troppo limitato dai falli. 

Pochi flash per dire che ci sono state troppe cose che non sono andate per poter sperare che la Mens Sana potesse far suo l’incontro. Ciò nonostante la partita, come detto, era stata ripresa e messa in discussione. Sono quegli gli elementi su cui coach Betti deve far leva per scuotere i suoi e far sì che la squadra si rimetta subito in carreggiata. Con equilibrio ma con costanza del lavoro: non stavamo parlando di fenomeni prima di Lucca, non ci riferiamo a “brocchi” adesso. C’è del materiale su cui lavorare? Quello sì, indubbiamente.


LA PROSPETTIVA

La prossima partita è con la Virtus, primo confronto cittadino della stagione per la Mens Sana. Una sfida particolare che, specie nei primi anni 2000, animava finali nazionali e confronti straordinari a livello di settore giovanile. A livello di prima squadra si tratta di una partita che ha il suo fascino ma forse in maniera non così altisonante, avendo per molto tempo Mens Sana e Virtus viaggiato a latitudini diverse. Basti pensare che prima degli ultimi precedenti, Serie C 2022/2023, per vedere un altro confronto tra biancoverdi e rossoblù, a livello di prime squadre, bisognava far andare indietro le lancette di 57 anni, annata 1964/1965. 10-2 per la Mens Sana il computo totale dei precedenti, di cui particolarmente significativi proprio gli ultimi 2, in particolare quello del 12 marco 2023 al PalaSclavo, quando la rimonta finale della Mens Sana di Binella costò di fatto la panchina a Filippo Franceschini

Ma al di là di ciò che ormai è acquisito dagli annali, la partita significa tanto per entrambe le squadre. Ed ha un gran valore oggi, nella più stretta attualità. Stiamo parlando di due squadre ferite e che vogliono riscattarsi subito e che, anche in classifica, non si possono permettere di restare ferme a guardare. Un discorso, questo, che vale più per la Virtus piuttosto che per la Mens Sana visto che sembra già tanto il ritardo accumulato dai rossoblù in graduatoria. Ma anche la Mens Sana, se vuole guardare con ottimismo e tranquillità ad un intenso finale di girone di andata, non può concedersi ulteriori pause. 


Andrea Frullanti


*** 

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19 maggio 1973 

 

 



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