giovedì 23 settembre 2021

Perché l'intervento del sindaco è una notizia per la Mens Sana

Che le parole della politica le porta via il vento lo hanno pensato tutti. Ma la partecipazione e anche i contenuti dell'intervento del sindaco Luigi De Mossi alla presentazione della Mens Sana 2021-22 sono una novità nella storia recente dei rapporti tra il basket biancoverde e l'amministrazione comunale. Una dichiarazione d'impegno non nel chiuso di una stanza a una rappresentanza di tifosi (per quanto investita di quel ruolo) ma in un consesso pubblico e in veste ufficiale, lontana da scadenze elettorali a breve termine, una posizione né richiesta né sollecitata da nessuno, dunque voluta oltre che consapevole, perché oltretutto rilanciata poi in fotocopia sui propri canali social. Da provare ora a interpretare. Ma che intanto giornalisticamente merita di essere fissata qui a futura memoria. 

"Quando parliamo di futuro bisogna avere solide basi. Le solide basi in questo caso il Comune insieme alla Polisportiva intende fondarle con un progetto che vogliamo sviluppare insieme. Un progetto che non si limiti a una iniziativa estemporanea, come purtroppo spesso succede nello sport, ma un progetto che abbia una visione strutturale di questa società, perché l'eccellenza è un destino che questa città ha nel proprio dna, e la Mens Sana ha fatto parte di una grande eccellenza e dovrà tornare tale. Stiamo già lavorando insieme alla Polisportiva per far sì che prima di tutto ci sia una struttura che sia all'altezza non solo del nostro passato ma soprattutto del nostro futuro. Il Comune c'è e ci sarà in questo senso. Vogliamo fortemente che questa sia una tappa di avvicinamento per quello che è il destino della Mens Sana, l'eccellenza"

(Luigi De Mossi, sindaco di Siena, alla presentazione della Mens Sana 2021-22, 22 settembre 2021)

Quella che in un'altra dimensione di spazio (altrove) e di tempo (in altre epoche) sarebbe una vicinanza che si tende, magari a torto, a dare per scontata, qui e ora rappresenta un cambio di direzione marcato rispetto ai rapporti a cui ci si era dovuti abituare: dall'indifferenza all'apatia, da assessori allo sport che arrivano alla partita senza neanche sapere in quanti si gioca ad altri che si davano assenti giustificati a eventi di rilievo biancoverdi per poi apparire poche ore dopo a iniziative di altre realtà cestistiche cittadine. Sono stati i mesi e gli anni della grande distanza di un rapporto che ha vissuto uno dei momenti più drammatici nel ricordo ancora sanguinante di una sera di febbraio nella Sala delle Lupe a dirsi cose note da tempo mentre tutto stava crollando, perché doveva crollare. 

Un progetto da sviluppare insieme. Non un'iniziativa estemporanea. Perché la Mens Sana torni un'eccellenza. Lavorando insieme per una struttura all'altezza del futuro. Il Comune c'è e ci sarà. 
   
Gli equilibri non sono scritti nella pietra, possono sempre cambiare. Ma le parole restano, indietro non si torna. Si è chiaramente mosso qualcosa. Il basket c'entra di riflesso, la questione è evidentemente quella dei rapporti tra l'amministrazione e la Polisportiva. Che hanno aperto un nuovo capitolo col recente rinnovo delle cariche in viale Sclavo, e vivono adesso una stagione nuova. L'elefante nella stanza è il tema del palasport. Il primo indizio è che la questione dell'agibilità non è più un problema immediato: non è ancora arrivata un'ufficialità a renderlo di dominio pubblico, ma la deroga c'è. Era stata chiesta come provvedimento ponte in vista dei lavori allo studio per una soluzione dei noti problemi di statica. 

Quello delle risorse per procedere coi lavori è un campo su cui si sta giocando. Il più ampio tema sullo sfondo è quello dei progetti di sviluppo nell'area del palazzetto. Laddove è necessario che le idee urbanistiche dell'amministrazione trovino il modo di incrociarsi con le mire di qualche investitore su quella parte di città: per quanto attiene alla sfera immobiliare, non si muove foglia che il Comune non voglia, com'è normale che sia, e come ha anche ricordato la partita in corso sull'area del Rastrello. Che è iniziata decidendo una proprietà per la Robur, insieme a cui si è spostata poi sul tema stadio. Nel caso della Mens Sana invece prima viene la questione immobiliare, e le sorti del basket potrebbero definirsi di conseguenza. Da cosa nasce cosa (e magari casa). 


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3 commenti:

  1. Tutto molto bene, strutture, palazzo, impegno immobiliare..cose necessarie e indispensabili ma alla mens sana per tornare ai livelli che le competono, oltre queste cose, servono sponsor investitori e finanze di altro livello o non uscirà piu' dalla serie C...

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  2. Voglio dire che sarebbe bene che il sindaco si occupasse anche di questo aspetto..

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  3. magari poi andrà in maniera totalmente diversa e arriva l'eroe dei film sul cavallo bianco che a titolo totalmente disinteressato mette dei gran denari solo per far risalire categorie alla Mens Sana. ma a logica è più probabile che il rilancio del basket possa legarsi a soggetti che investano nell'area. oppure in ogni caso è inverosimile che qualcuno venga a prendersi la squadra finché il destino della sua "casa" sarà un'incognita.

    solo per dire che in ogni caso i temi sono legati, e che il basket (che è quello che veramente interessa qui sul blog) purtroppo viene solo a cascata. nessun riferimento a fatti e cose realmente accaduti (o già in divenire, che io sappia), solo la mia opinione

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