domenica 3 maggio 2015

"Fiuuu" (cit.)

La Mens Sana è viva. Si parte da qui, perché a un certo punto un po' tutti si erano figurati anche il possibile scenario contrario: chi per i tarli emersi nella sconfitta di gara-2, chi per poca fiducia nel lavoro in corso, chi per il rispetto che Piombino si è guadagnata sul campo. L'inseguimento della Mens Sana verso un posto in A2 continua grazie a una partita vissuta con la testa da playoff, in un bel clima da playoff di cui si è vestito il palazzetto, nonostante i timori della vigilia sull'ambiente.

E adesso semifinale con Livorno. "Adesso" più o meno letteralmente: manca l'ufficialità ma si dovrebbe cominciare giovedì con gara-1, e poi gara-2 nel weekend, entrambe a Siena, per liberare gli Under 19 del Don Bosco impegnati nelle finali nazionali dall'11 al 17 maggio.

Farcela era doveroso - nessun eroismo - ma non era scontato: citofonare a Cento (chi si rivede) e Udine, prima e seconda del girone più difficile, il B, capaci di mettersi alle spalle grandi squadre per la categoria, poi sconfitte in gara-1, capaci di riaprire la serie in gara-2 per poi andare a casa per una sconfitta a domicilio in gara-3. Fiuuu (cit.). Forse l'amico Andrea Tundo non porta male, anche se il tempismo del suo bel pezzo sul Fatto Quotidiano e il pomeriggio della Robur (niente festa promozione, si spera solo per ora) avevano innescato dubbi. Ma parliamo di basket, visto che alla vigilia (questo sì) aveva portato bene.

Due nomi: Sebastian Vico alla miglior partita stagionale al di là dei numeri, e Roberto Chiacig de-ci-si-vo. Tra l'altro non due a caso. Una chiave: la capacità della Mens Sana - da qui l'importanza di Vico - di conquistare viaggi in lunetta (32 tiri liberi tirati) giocando su una caratteristica avversaria (i tanti falli spesi) come antidoto a una giornata di tiri che non entrano che poteva diventare un incubo. Scaltrezza da playoff. Finalmente. E senza paura di sporcarsi le mani.

S'era detto, c'era un solo modo in cui poteva esserci partita visto il divario: se la Mens Sana sfidata al tiro avesse pagato l'ansia da prestazione con percentuali misere, e se dall'altra parte Piombino leggerissima avesse segnato anche solo alcune delle tante triple che è abituata a tirare. Detta così sembra il mago di Strove, ma era una considerazione legata alle caratteristiche delle due squadre. Fatto sta che la Mens Sana ha tirato 2/20 da tre pur costruendo ottime occasioni allargando bene il campo, mentre Piombino è entrata nel quarto periodo col 41% (9/22, a fronte del 6/21 da due! ...ma da lì in poi non ha più segnato: 9/26 alla fine). Percentuale, quella dei piombinesi, costruita con pieno merito, con tiri aperti e raramente forzati.

Smontarsi era un attimo, per una squadra debole: prendere l'imbarcata, e tutti a casa. Nelle ipotesi di scuola della vigilia, il worst case scenario aveva un paio di possibili ricette: alzare il ritmo per sfidare comunque a chi segna di più - nonostante le percentuali - il terzultimo attacco del girone (fatto, soprattutto nel secondo tempo); e soprattutto cercare coi viaggi in lunetta quei punti mancanti per muovere il tabellone. Oltre a quello che stavolta ha dato anche in difesa e da "play", e al fatto che sono sue le uniche due triple della serata, metà dei 20 punti di Vico sono arrivati grazie al 10/11 dalla lunetta, in una partita da 12 (se ben contati: purtroppo le statistiche non riportano il dato) falli subiti! Quasi metà dei 26 di squadra.

Che fosse questa la marcia in più è stato evidente sul finire di terzo quarto, quando è stato coi suoi viaggi in lunetta che la Mens Sana ha capitalizzato i quattro minuti di digiuno a cui ha costretto Piombino, per rompere l'equilibrio e allungare a +7. Poi Marmugi ha ricucito sul -2, facendo vedere che l'assetto "piccolo" (qui spesso invocato) con Sergio pivot non è la panacea di tutti i mali. Qui, invece di inseguire Piombino ma imponendosi, è stato Chiacig - insieme alle giocate di Pignatti - a ridare alla Mens Sana il controllo tecnico e mentale nel quarto periodo. Il lavoro in difesa (2 punti subiti nei 4'30" centrali dell'ultimo quarto) ha fatto il resto, e la bomba di Vico del +12 a due minuti dalla fine, dopo l'1/19 di squadra fin lì, ha messo i chiodi. Com'è bello parlare di basket, piuttosto che di altri scenari.

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