domenica 21 gennaio 2018

Agrigento vivo

La migliore Mens Sana in trasferta della stagione sboccia ad Agrigento (77-85), per il terzo anno di fila il viaggio che può dare una prospettiva nuova all'annata: con Ramagli fu la prima vittoria in trasferta della stagione, con Griccioli il quinto successo nelle prime sei partite. Chiamata per raddrizzare la classifica a (ri)cominciare a espiare in trasferta le colpe casalinghe, in una di quelle "colpe casalinghe" la Mens Sana si arrese - con Rieti - a una sconfitta che pareva inevitabile (per l'assenza di Ebanks). Stavolta no. Ha cercato e trovato il modo per vincerla lo stesso, anche se arrivava alla partita con una rotazione che rischiava ridotta a sei dalla perdurante assenza di Borsato e da quella nuova di Simonovic, salita a sette perché Lestini scavigliato ha sfiorato i dieci minuti. Di questi sei, Saccaggi ha avuto i suoi problemi e Kyzlink era fermo da agosto ed è arrivato in settimana. La settimana del taglio di Elston Turner, il giocatore più pagato della squadra. A voler sovrastimare l'importanza di una partita, si direbbe che si è tolta la mela marcia.

L'obiettività dice invece che già con Eurobasket la Mens Sana dimostrò una reazione immediata alle novità traumatiche: una valutazione più sensata avrà senso sul lungo periodo. L'obiettività dice che di fronte c'era una squadra alla quarta sconfitta di fila. L'obiettività dice anche che la Mens Sana ha vinto una partita oggettivamente ben preparata, e che nell'ultimo mese e mezzo di lavoro si può rintracciare una certa continuità, soprattutto difensiva, che a parte la citata eccezione con Rieti ha conosciuto il solo passo indietro di due settimane fa in casa di Tortona (peraltro terza in classifica). Bello ripensare a una partita vinta chiedendo a Ebanks di tornare centro per una decina di minuti e Casella di inventarsi play per cinque minuti. Bello se non ci fosse l'altro lato della medaglia di Saccaggi da un mese solo in regia e di Vildera da un paio di giorni rimasto l'unico centro. Già perché, nelle ore in cui pare imminente l'annuncio di Ryan Amoroso a Piacenza (si è fatto proprio tutto il possibile con lui? sicuri?), Simonovic si ferma per una botta al ginocchio, una contusione traumatica, molto seria: si aspettano altri accertamenti, ma di certo salterà molte partite.
 
IL GIOCATORE
Devin Ebanks. Non l'mvp, o comunque non l'unico in una giornata in cui gli mvp sono stati 3-4 (o forse 7, crepi l'avarizia). Ma era interessante vedere la prima di Devin Ebanks ancor più responsabilizzato dal taglio di Turner, dal fatto di essere rimasto l'unico americano e il giocatore più pagato della squadra, la stella per forza (ma non era lui quello che si tirava indietro, semmai l'altro), buttiamola là: magari il leader? Le assenze, oltre al bisogno tecnico della sua classe (col nuovo assetto), lo hanno portato dritto al massimo minutaggio stagionale, 38 minuti (a parte i 40 con Napoli, ma c'era l'overtime). E' rimasto in campo i primi 14 minuti. Nel primo tempo ha riposato solo 20 secondi, andando negli spogliatoi con 12 punti con 8 tiri, 8 rimbalzi, 2 assist, 3 falli subiti. Non è stata la partita in cui ha fatto splendere il suo talento. Il fatto che il mirino degli avversari ora sia puntato solo su di lui lo rende vulnerabile (e alla lunga capiterà che causi problemi), a tratti è stato confusionario, sporco. Ma proprio per questo la sua prestazione, comunque chiusa con una gran ciliegina finale, è stata di particolare rilievo. E presente in difesa, a rimbalzo. Alla fine 22 punti in 38' con 9/13 da due, 0/3 da tre, 4/4 ai liberi sui 3 falli subiti, 14 rimbalzi (2 offensivi), 2 perse, 3 assist. In trasferta era da tre mesi e da un girone intero (da Trapani all'andata) che non segnava così tanto.

IL MOMENTO DECISIVO
La resistenza finale. Sarebbe stato bello indicare come momento decisivo il 7-0 di inizio secondo quarto tenendo Agrigento due minuti e mezzo senza segnare per prendere le redini della partita, oppure il nuovo 7-0 di Ebanks e Saccaggi per il +15 al 28' quando hanno cominciato a entrare anche i tiri da tre. Ma poi ci sono stati quei tre minuti senza segnare a inizio quarto periodo in cui il 7-0 lo ha piazzato Agrigento, per una rimonta che non si è saputa fermare né dal campo né dalla panchina, se non poco prima di essere completata, col serbatoio delle energie che già da qualche minuto giocava contro la Mens Sana. Dei 15 punti di vantaggio ne erano rimasti solo 2 entrando negli ultimi due minuti. Sulla tripla sbagliata di Saccaggi senza neanche prendere il ferro si è fatto trovare pronto a rimbalzo d'attacco Kyzlink, che ha riportato la distanza a due possessi. Poi Ebanks e Sandri hanno aperto l'ombrello, chiudendo il canestro a un primo tiro di Pepe e ad altri due di Cannon su rimbalzo d'attacco. Infine dall'altra parte palla a Ebanks che, triplicato, è riuscito a prendersi la linea di fondo e inventarsi un canestro da stella qual è per il 75-81 con cui si è entrati nell'ultimo minuto, per il +6 confermato da due liberi di Sandri a 44" dalla fine. Nella maggior parte dei casi in una situazione del genere la partita la perdi: la Mens Sana l'ha vinta.

LA STATISTICA
Guardi i numeri e pensi che la Mens Sana in trasferta più di 78 punti non li aveva mai segnati, e questi 85 paiono l'occasione per dire che l'ha vinta ancora con l'attacco. Trovava la squadra che concedeva la più alta percentuale da due (55%) e la terza più alta da tre (37%), ma questo è sulla carta, poi approfittarne in campo - tanto più viste le condizioni con cui si arrivava - è un altro discorso: la Mens Sana ha saputo pareggiare quelle cifre da tre (37%) e si è spinta ben oltre con il 67% da due che è la miglior prestazione stagionale, in una serata in cui si è carezzato a lungo il 70%. Ma Agrigento ha tirato col 34% totale il primo tempo e il 36% totale a fine partita. Nel primo tempo i primi tre marcatori siciliani avevano rispettivamente: Cannon 5 punti, Williams 3, Evangelisti 2 (1/6). Nei quarti centrali la Mens Sana ha subito 32 punti, e anche nel primo quarto erano stati 15 in 9' prima di 6 punti tirati fuori dal cilindro da Agrigento con due bombe. Finché ne ha avuto, la Mens Sana ha difeso così. Negli ultimi due mesi, l'unica altra trasferta sotto gli 80 punti subiti era stata quella di Reggio Calabria, guarda caso un'altra vittoria. Niente di più sbagliato che ragionare per compartimenti stagni: il 67% da due di Agrigento è nato in buona parte in campo aperto dalla buona difesa, e dal controllo dei tabelloni.

LA CHIAVE
La Mens Sana senza Elston Turner. La palla poi deve anche entrare, e così tanto è successo poche volte in stagione, non facciamoci la bocca. Ma magari dipende anche dal modo in cui si attacca. Con maggiore circolazione, meno palla ferma. In questo c'è tutta la differenza tra Turner e Kyzlink, fin qui teorica poi le altre partite diranno se anche pratica.

Il ceco è partito in quintetto, dopo due minuti ha segnato il primo canestro della Mens Sana, ha segnato 4 dei primi 10 punti, è uscito dopo 7' ed è rientrato per il secondo quarto, doveva avere un'autonomia di 20 minuti e li ha toccati già a metà terzo quarto, chiudendo ben oltre le aspettative (ma anche per necessità) a 28'. Già perfettamente inserito tecnicamente (ed è questione di testa, la sua), fisicamente un fattore soprattutto in coppia con Sandri, capace di andare a rimbalzo con decisione (a prescindere che alla fine siano 6), di cercare la transizione, di padroneggiare il pick&roll, con l'intelligenza per vedere il gioco e l'aggressività per cercare spazi da attaccare. Con Agrigento a -4 ha avuto la faccia tosta per prenderseli lui due tiri importanti, sbagliandoli, ma premiato poco dopo dal ritrovarsi per le mani il rimbalzo d'attacco per respirare quando Agrigento era a -2. Più che la prima partita, va detto, il problema in genere sono le successive, ma intanto...

Se la Mens Sana ha fatto il massimo stagionale di punti in trasferta alla prima partita senza Turner, e con il suo sostituto fermo a 8 punti, è perché gli italiani - obiettivamente in crescita da qualche tempo - non sono mai andati così bene: su 85 punti, 55 sono arrivati da loro. Capace di passare sopra ogni altra valutazione col temperamento e grazie al momento di fiducia, Saccaggi è da monumento equestre, finché non arriverà il momento in cui ci sarà da andarlo a prendere col cucchiaino: è quasi un mese che ha la regia tutta sulle sue spalle, 34' di media nelle ultime quattro partite in cui non ha pagato in lucidità ma anzi ha infilato quattro partite di fila in doppia cifra, con 9/15 da tre, con 4.8 assist di media. Sul +15 al 28' aveva 5/5 al tiro e 4 assist, padrone della partita, capace a metà quarto periodo di infilare un'altra tripla di ossigeno vero, ma soprattutto da capitano e play di condurre in porto il successo.

Lo stesso Casella non segnava così tanto da inizio novembre con Eurobasket, ha chiuso con 4/5 al tiro in 25' di cui 3/4 da tre (tre triple le aveva segnate solo con Napoli) dopo 7 partite da 5/28 totale da oltre l'arco (17.9%...). Sandri ha eguagliato il massimo stagionale di 19 punti pur non segnando da tre (0/3) ma prendendo la partita a testate, in senso buono, al prezzo di 5 perse, ma premiato dal 70% da due e dai 4 falli subiti. Vildera ha dovuto fare reparto da solo, come in verità di recente quando c'era Simonovic. E Lestini scavigliato e menomato (onore), per una volta senza sentire il bisogno di scagliare una tripla dopo 5 secondi col pallone in mano, ha tenuto il campo 9 minuti con una costruttività che le cifre non raccontano.
 
LA DICHIARAZIONE
Matteo Mecacci, coach Mens Sana: "In emergenza, come con Casale, siamo riusciti a giocare una partita gagliarda, di sofferenza, in cui siamo riusciti a dare seguito anche in trasferta alla nostra difesa, che ci ha permesso nei primi tre quarti di creare tante situazioni di transizione, contropiedi facili che hanno messo in difficoltà Agrigento. Abbiamo attaccato Agrigento dove sapevamo che poteva avere qualche difficoltà: sulle uscite, sui pick&roll con Guariglia e Zilli. Agrigento è stata brava nell'ultimo quarto ad abbassarsi, la scelta di Ciani di giocare con Williams da 4 ha pagato molti dividendi. Ho provato ad adeguarmi prima con Lestini, poi con Sandri, è stata un po' una partita a scacchi, ma abbiamo sempre meritatamente tenuto la testa avanti e non è stato facile perché Agrigento aveva soprattutto sugli esterni più benzina di noi".

LE ALTRE
La Mens Sana (14) si stacca dalla zona playout per il merito di aver vinto in trasferta e per la congiuntura di calendario che ha visto le dirette concorrenti pagare dazio al calendario, con Eurobasket (12) e Treviglio (12) impegnate sul campo delle big Casale e Tortona. E ancora più indietro, ma prima di Napoli (4) che ha rinviato, resta la Virtus Roma (10), sconfitta in casa in volata da Reggio Calabria (18). Guardando avanti, oltre ai calabresi, alla quarta vittoria consecutiva, ha vinto tra le più vicine solo Rieti (16), che ha battuto e raggiunto Latina (16), mentre Cagliari (16) ha perso in casa con l'altra big Scafati: ci sono quattro squadre a occuparlo, compresa Agrigento, ma quell'ottavo posto è ora a 2 punti dalla Mens Sana. Tra le prime, davanti alle citate Tortona (22) e Scafati (22) come prima inseguitrice di Casale (28) si rilancia Biella (24), capace di andare a vincere a Trapani (20), prossima avversaria della Mens Sana.



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