domenica 28 gennaio 2018

Trapani a percussione 2, il ritorno

Non è la prima partita con una certa impronta difensiva, non è la prima partita preparata bene. Ma il successo della Mens Sana su Trapani (90-76) è rilevante in valore assoluto, non solo perché apre con una nota positiva la nuova era societaria, ma anche perché è il primo contro una squadra di alta classifica, seconda a fine andata fino a un paio di settimane fa, prima di accartocciarsi sull'onda lunga di quattro sconfitte di fila. Guardare alle possibilità di infilare tre vittorie di fila altre volte ha portato male, ma intanto le due maturate - contro due squadre in crisi, ma anche in coincidenza col cambio Turner-Kyzlink - hanno riportato un minimo di pace dei sensi, in una stagione in cui ce n'è stata ben poca.

L'inganno indotto dalla ritrovata serenità rischia però di lasciarsi sfuggire la natura totalmente anormale del successo su Trapani, perché al di là dei valori dell'avversaria si è vinta la seconda partita di fila con un solo pivot, e di fatto con soli due lunghi contro una delle migliori coppie di lunghi del campionato, Renzi-Perry (oltretutto Ebanks-Vildera per la seconda partita di fila hanno esibito una concretezza a rimbalzo che mancava come l'aria). Questo per dire che, al netto del rientro di Simonovic forse non prima di Biella, un centro continua a essere un'impellente necessità di mercato, perché Vildera è duracell ma non può durare per sempre da solo (così come Saccaggi, ma intanto il ritorno di Borsato ha fatto vedere che a essere in due è un altro mondo).

E' stata una partita anormale anche perché la Mens Sana l'ha vinta, poi stravinta, poi riaperta rischiando di perderla e poi vinta di nuovo, vivendo una rimonta subita in maniera anche più violenta rispetto ad Agrigento, quando bruciò 13 dei 15 punti di vantaggio. Stavolta sono stati 19 su 23, che di per sé sarebbe un clamoroso campanello di allarme: per una volta non la facciamo lunga sapendo che le vittorie aiutano a ragionarci sopra, e a lavorarci, con più costruttività. Anche perché riprendere il controllo e vincerla comunque, anche stavolta, è un altro segnale interessante. E perché, a parte quel blackout certamente molto rilevante del 19-0 subito nel terzo quarto, è stata forse la miglior Mens Sana dell'anno.
   

IL GIOCATORE

Daniele Sandri. Questi 22 punti sono il nuovo aggiornamento del suo massimo stagionale. Così come sono massimo stagionale le 4 triple segnate (non era mai andato oltre 2), giusta punizione per avergliene volute lasciar tirare 9 (non ne aveva mai tentate più di 5), contando sul fatto che fin qui in stagione ne aveva sbagliate 30 su 39 (23% di realizzazione). E' stata la sua nona partita di fila in doppia cifra, una cesura chiara (tra Treviglio e Latina) rispetto alle prime nove partite quando in doppia cifra ci andò una volta sola. Che dà ora sufficienti argomenti per archiviare quell'inizio oggettivamente deludente, guardando invece al rendimento dal 7 dicembre in poi come forse il suo miglior periodo della carriera.

Dalle prime alle seconde nove partite è passato da 5.7 a 15.9 punti di media (!), non solo perché le percentuali sono salite al 60% da due (prima 50%) e al 36.4% da tre (non sarà Kyle Korver, ma insomma in confronto al 6.7% delle prime nove giornate...), ma anche perché i falli subiti sono saliti da 2.1 a 3.6 e soprattutto i tiri da 5.9 a 10.9, quasi raddoppiati. Nelle cifre c'è buona parte della storia, ma non tutta. Obiettivamente da un certo punto in poi è stato impiegato meglio, obiettivamente in lui da un certo punto si è sbloccato qualcosa prima di tutto in termini di coinvolgimento. Con Trapani dopo un quarto e mezzo di gara (subito dopo il 21-5 di parziale mensanino per andare a +15) aveva già segnato 10 punti (con sei tiri) e ne aveva fatti segnare quasi altrettanti (4 assist), più o meno metà del fatturato di squadra fin lì. Non potrà durare sempre così (dirlo sta portando bene), ma questo è il rendimento di uno straniero.


IL MOMENTO DECISIVO

I cinque minuti a cavallo degli ultimi due quarti in cui la Mens Sana ha ricacciato indietro Trapani a -15 dopo essersela trovata addosso a -4 (55-51 al 26'30"). Sull'onda di quel tremendo 19-0 in 5'30", la Mens Sana si è aggrappata a due canestri in fila di Saccaggi prima, poi a uno di Ebanks e a una tripla di Borsato per un 9-0 immediato (64-51) mentre soprattutto con Renzi e Perry Trapani ricominciava a sbagliare. Poi quando gli ospiti sono tornati ancora a -7 a inizio quarto periodo, con in mezzo un tecnico alla panchina per tenere alta l'adrenalina, ecco la seconda fiammata (10-2): Saccaggi da sotto, rubata di Borsato a Spizzichini e tripla, errore di Spizzichini e canestro di Saccaggi, due liberi di Ganeto e tripla ancora di Borsato per il 74-59 al 32'.

Dei 19 punti (a 8) segnati in quei cinque minuti di rinascita, 9 (tre triple) sono arrivati da Borsato, che un po' di pepe da qualche parte deve esserselo sentito, in questo mese lontano dai campi in cui si rincorrevano voci su un possibile nuovo play di riserva, e 8 (quattro canestri) sono arrivati da Saccaggi, che ha preso iniziative quando c'era più bisogno. Il capitano ha cifre su base stagionale che fanno concorrenza alla sua miglior annata in carriera, quattro anni fa a Forlì, e di questo passo le supereranno di slancio: nelle ultime cinque partite, tutte in doppia cifra, ha 14.4 punti di media con il 57% da due (16/28) e il 55% da due (10/18). A moltiplicare quel contributo di personalità che non mancava neanche quando i numeri erano meno ridenti.

 
LA STATISTICA

La Mens Sana vince ai 90 punti (in 8 vittorie stagionali, solo a Reggio ha segnato meno di 85 punti). E vince quando tira bene da tre (con almeno 37% ha sempre vinto, sotto ha sempre perso). Le regole non si smentiscono anche nel giorno in cui la chiave forse è altrove (vedi punto successivo), ma che la produzione offensiva sia stato un fattore lo spiega la storia di Trapani: ha perso le ultime quattro partite subendo sempre oltre 80 punti, dopo che ne aveva vinte cinque di fila non concedendone mai più di 77. Per batterla serviva far così insomma. Ma ci sono delle peculiarità che ha senso sottolineare. La Mens Sana in stagione ha vinto solo (ma non sempre) in partite in cui ha segnato almeno 7 triple. Di fronte aveva la seconda squadra del campionato per maggior numero di triple fatte tirare all'avversario (27.4 di media), ma capace di fargliele segnare solo col 31% di realizzazione (solo Casale faceva meglio).

La mole di tiri che Trapani ha concesso è stata quella, ma la percentuale diversa... E così se all'andata a Trapani la Mens Sana le sue 7 triple le segnò in tutta la partita, stavolta le ha segnate in... 17 minuti. Precisamente ha fatto 7/10 da oltre l'arco solo nel parzialone di 32-9 in 10' tra il finire del primo e il finire del secondo quarto. Merita qui un inciso l'esordio casalingo di Kyzlink, che al 17' aveva 14 punti in 13' con 3/5 da tre: è stato il suo momento di picco anche prematuro per uno che non giocava da quattro mesi, ma persino quando lo ha bilanciato con passaggi meno brillanti ha fatto vedere almeno di essere un giocatore in cui scorre sangue nelle vene, non uno che galleggia in campo camminando sulle uova. In conclusione, il 14/33 da tre punti della Mens Sana a fine partita è stato così il massimo stagionale della Mens Sana per triple segnate (il top era 11/27 con Eurobasket) e tentate (l'high era il 9/29 con Cagliari). Non sarà dirimente, ma merita forse una riflessione il fatto che per la quinta volta in stagione (e la terza partita di fila) la Mens Sana è rimasta sotto i 40 tiri tentati da due: quattro volte ha vinto e una volta, con Casale, quasi.
   

LA CHIAVE

Sta forse succedendo che la Mens Sana sta imparando a essere una squadra che in attacco prende ritmo dalla difesa e non più viceversa? Non sembra (e forse non è, a stretti termini numerici) un gran risultato tenere a 76 punti Trapani, che ne segnava 79.2 di media: più importante sembra averne segnati 90. Ma quel Jefferson che all'andata segnò 28 punti con 8/12 da tre (nel 14/27 di squadra) stavolta con una difesa non solo di energia ma anche di testa, con l'obiettivo di mandarlo dentro, è stato tenuto alla peggior partita stagionale da 2 punti con 0/2 da due e 0/3 da tre (e 6 assist, ma 5 solo nel primo quarto). Anche così, oltre che col lavoro sul lato debole quando la palla tornava fuori, si è costretta la miglior squadra del campionato al tiro da tre punti (40% di media, segnandone 9 a partita) alla peggior prestazione stagionale eguagliata da oltre l'arco (5/20, 25%). Interessa in chiave mensanina: mai si era vinto in casa subendo così pochi punti, 76 (furono meno, 70, solo nella vittoria a Reggio).

Nelle ultime tre partite i punti concessi sono stati 71, 77 e 76: fa 74.7 di media, che su base stagionale sarebbe al quarto/quinto posto del campionato, sicuramente molto meglio degli 81.3 punti subiti di media con cui si è chiuso il girone di andata. E che l'attacco cominci a prendere ritmo dalla difesa si sospetta da alcuni fattori. Non solo che l'unico periodo sotto i 24 punti segnati (14 nel terzo) sia stato quello in cui ha ceduto la difesa (anche per gli aggiustamenti di Trapani ai raddoppi mensanini su Renzi dalla linea di fondo). Ma può essere spia di un attacco che prende ritmo dalla difesa anche la distribuzione: al 17' c'erano già tre mensanini in doppia cifra, alla fine (su una rotazione a 7) sono stati quattro più Borsato a 9 punti e Vildera a 7. Al punto che i "soli" 22 punti di Ebanks, la sua partita casalinga meno prolifica dell'anno a parte quella con Casale, per il contesto in cui è arrivata, non impediscono di considerarlo comunque tra i migliori in campo. Perché finire con 7/11 da due, 2/4 da tre, 10 rimbalzi (3 offensivi) e 6 falli subiti è comunque da leccarsi i baffi. Ma poi vederlo chiudere stremato una partita giocata con umiltà e coinvolgimento da uomo squadra non ha prezzo.

   
LA DICHIARAZIONE

Andrea Monciatti, vice allenatore Mens Sana: "La partita è stata segnata nel primo tempo dalla nostra difesa e aggressività che ci ha permesso di prendere quel ritmo che abbiamo trasferito anche in attacco in un primo tempo molto efficace in cui abbiamo segnato 50 punti. Nelle difficoltà la squadra si è compattata ancora una volta, ha ritrovato la difesa del primo tempo e siamo riusciti a conquistare questa vittoria".


LE ALTRE

Aver vinto contro una squadra di classifica migliore è stato importante anche perché è stata una giornata in cui il contrario avrebbe fatto grossi danni, perché tranne Rieti a Biella e la Virtus a Scafati hanno vinto tutte le dirette concorrenti. I playoff restano distanti due punti, ma anche i playout: se la Virtus (10) e Napoli (4) sono ormai distanti, non si staccano dalla Mens Sana (16) né Treviglio (14), che ha battuto Agrigento, né Eurobasket (14), il cui successo su Tortona ex terza in classifica non aveva niente di scontato, e non promette bene visto che in quattro partite a gennaio ha perso solo sul campo di Casale capolista.

Così se la Mens Sana ha agganciato Rieti (16) e Agrigento (16), che con Treviglio ha infilato la quinta sconfitta consecutiva, restano più avanti Latina (18), Cagliari (18) che ha fatto una delle sorprese di giornata sul campo di Legnano e Reggio Calabria (20), che fermando la capolista Casale (28) ha infilato la quinta vittoria di fila raggiungendo proprio Legnano e Trapani (20) al quinto posto. Questione poi di prospettive: con dieci squadre in sei punti (14-20), il quinto posto sarebbe poi lontano 4 punti... Al di fuori di questa rumba, le citate Biella (26) e Scafati (24) si riavvicinano al primo posto, ma un'annotazione in coda la merita Napoli, prossima avversaria della Mens Sana, che con 20 punti di Turner (con 19 tiri...) è andata a giocarsela alla pari sul campo di Latina, perfino entrando nell'ultimo quarto sul +5. Le squadre materasso sono diverse.


   
   
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