giovedì 11 luglio 2019

Promozione da promozione

Con la scelta di Riccardo Caliani di accettare l'incarico di direttore sportivo, lasciando Pierfrancesco Binella libero da mansioni organizzative, per potersi concentrare sugli aspetti tecnici a partire dal ruolo di allenatore, la Mens Sana atto III sta muovendo i primi passi.
     
Si parte dopo il necessario ma non indolore chiarimento col gruppo di tifosi che aveva dato la disponibilità, e aveva cominciato a muoversi, per farsi carico della ripartenza della prima squadra: dopo che la Polisportiva si è esposta più nettamente sulle proprie intenzioni, il gruppo, riconducibile a esponenti storici della curva (Michele Marzucchi ne è stato il volto pubblico), ha fatto sapere che per ora non seguirà la nuova Mens Sana. Cominciamo bene. 

E' una prima importante dimostrazione degli onori e oneri (bene siano chiari da subito) del salto di qualità decisionale che è stato farsi carico della ripartenza della prima squadra. Non far morire il basket mensanino, con la decisione di prendersi sulle spalle la prosecuzione dell'attività giovanile, anche a salvaguardia della settantina di ragazzi che ci giocano, era stata per la Polisportiva una scelta "sociale" e di tutela della storia, che in quanto tale mette tutti d'accordo. 

Ma decidere di farsi capofila della ripartenza della prima squadra, peraltro non un colpo di testa ma la soluzione naturale (nel senso di "secondo natura"), è invece una scelta politica, nel senso di "politica aziendale", se la Polisportiva non fosse una onlus. Comunque una presa di posizione, che in quanto tale si porta dietro possibili conseguenze non solo positive di cui assumersi le responsabilità. 

A parte chi per motivi familiari è vicino al settore giovanile e alle sue esigenze, è innegabile che la Polisportiva non goda di grande reputazione in una larga fetta della gente di Mens Sana. E infatti la curva voleva farsi la squadra in proprio, piuttosto di appoggiare quella della casa madre (edit: "farsela in proprio" non nel senso di "solo per sé", ma nel senso di essere il motore dell'avviamento). E la stessa Associazione ha a lungo caldeggiato ipotesi di acquisto di titoli ("fondo inglese"), certo per ripartire da più in alto, ma comunque immaginando una rinascita diversa da quella totalmente targata Polisportiva. E questo rapporto con la gente di Mens Sana è qualcosa che non può non essere oggetto di riflessione per la Polisportiva. Non è ignorandolo che si migliorano le cose. 

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La nuova Mens Sana parte anche dopo i segnali apparentemente decisivi per la sorte della MSB1871, che peraltro non pareva molto in discussione. Al posticipo dell'udienza prefallimentare al 6 agosto hanno fatto seguito nelle ultime ore le dimissioni dell'amministratore delegato Massimo Dattile, che sembrano il sipario su ogni ipotesi più o meno credibile di salvataggio. Ma per il certificato di morte è presto. 

Tutti lo aspettano per il consiglio federale del 16 luglio paventando una fantomatica radiazione, forse intendendo con essa il mancato rinnovo dell'affiliazione scaduta al 30 giugno scorso. La realtà è che i regolamenti prevedono che l'affiliazione può invece essere rinnovata fino alla fine del prossimo febbraio (se ne parlò anche ai tempi della fine della MSB, cinque anni fa): evidentemente si sarebbe fuori tempo massimo per l'iscrizione ai campionati, ma sempre in tempo per salvare il codice di affiliazione. Non si vede a che pro e per questo, sia chiaro, resta solo un'ipotesi di scuola, ma tecnicamente solo allora la MSB1871 sarà morta, a meno che prima di allora non arrivi a sciogliere la società l'esito della procedura al tribunale fallimentare.

Quello per cui non c'è più tempo - perché scadeva il 9 luglio, con la fidejussione e la prima rata di tasse federali - non è il rinnovo dell'affiliazione, ma l'iscrizione al campionato di Serie A2, da cui la MSB1871 era comunque stata esclusa. Per dire, la scadenza per l'iscrizione e la fidejussione in Serie B è il 2 settembre. Per la Promozione è il 3 settembre: a livello puramente teorico la MSB1871 potrebbe entro quel giorno iscriversi, se nel frattempo pagasse la prima rata di tasse federali (scadeva il 9 luglio) e soprattutto l'ultima della scorsa stagione, oltretutto sanando tutti i lodi. Ipotesi di scuola, appunto. Per dire però che la sentenza di morte è un'altra cosa.

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Chi entro il 3 settembre presenterà sicuramente la propria iscrizione in Promozione è la Mens Sana Basketball Academy, la Mens Sana atto III made in Polisportiva, che la sua affiliazione l'ha già rinnovata. Tempi larghi, nel frattempo l'unica scadenza riguarda il trasferimento dei ragazzi delle giovanili ex MSB1871. Anzi, è improprio parlare di tesseramento, che doveva avvenire entro il 30 giugno, si tratta di un nuovo tesseramento per una diversa società e, proprio perché a livello federale la MSB1871 tecnicamente non è ancora morta, potrà avvenire solo dopo il 23 luglio, quando cioè scadranno i termini per i cosiddetti rinnovi d'autorità, e i ragazzi saranno liberi.

Attorno a loro il desiderio è di fare un settore giovanile sostenibile, ma serio, di cui il Summer Workout di questa estate è un primo biglietto da visita. Per ora senza reclutamento, usando quest'anno per ristrutturare attorno alla crescita del livello di lavoro, ridividendo spazio e risorse tecniche su 4 squadre invece che su 6, al più monitorando durante l'anno qualche elemento del 2006-2007 su cui investire semmai l'estate prossima.
  
Intorno a questa idea di giovanile, nel frattempo è maturata l'idea di non poter affrontare la Promozione con una squadra di soli Under 20, l'intenzione è piuttosto attorniarli con 3-4 giocatori di esperienza in grado di guidarli in termini di competitività e fisicità. E' l'evoluzione del pensiero in base a cui si è deciso di fare una prima squadra come appendice dell'attività giovanile: piuttosto di fare il campionato Under 20 che non ha alcun valore formativo (la categoria è un contenitore per chi è alla fine della carriera giovanile), se ne faccia il nucleo di una prima squadra.

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Il successivo corollario che è maturato è il desiderio di fare la Promozione per vincerla, l'obiettivo è andare di sopra, pur con l'idea di valutare tra un anno l'acquisto di un diritto di Serie C (il livello che la Polisportiva è in grado di sostenere, al massimo una B di sopravvivenza, come ha fatto la Virtus). Praticamente il percorso che ha fatto Chiusi quest'anno.

Ma perché fare la Promozione autoimponendosi la pressione di farla per doverla vincere? Non è neanche facile considerarla in linea con la genesi dell'operazione, percepita all'esterno come la volontà prima di dare uno sbocco all'attività giovanile e poi con la prima squadra di dare una vetrina senior al gruppo di livello più alto. E' pur vero che si tratta "solo" di una Promozione da vincere, non di arrivare in finale di Eurolega. Ma si caricherà di pressione un progetto tecnico, un ambiente, un gruppo di lavoro, col rischio di stressarlo e magari portarlo al punto di rottura. Per cosa?

Se la categoria fosse stata un problema urgente, la richiesta dell'ambiente sarebbe stata di cercarne subito (sul mercato) una più alta da cui ripartire. Invece il bagno di umiltà catartico di ripartire dal gradino più basso della catena alimentare, senza la fregola del risultato, è stato quasi voluto: dopo troppi patemi, l'importante è dare una ripartenza al basket mensanino, ripartire puliti e strutturarsi, magari anche dare solidità a un'idea tecnica (che in questo caso partirebbe dalle giovanili), per poi risalire quando è il momento. E' questo che si chiedeva.

Ora, anche nel migliore dei casi, se tutto va bene l'anno prossimo sei in Serie D, comunque lontano anni luce da dove si vorrebbe che fosse la Mens Sana: non è vincere un campionato di Promozione che sazierà la sete di tornare in alto prima possibile, quanto la prospettiva - tra un anno o quando sarà - di comprare un titolo, prospettiva rispetto a cui il risultato di questa stagione non è minimamente influente. Poi se invece ci si dà l'obiettivo di fare la Promozione per vincerla, le aspettative e i giudizi cambieranno di conseguenza.


11 commenti:

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  3. La nota positiva di tutta questa triste storia e' che comunque c'e' una ripartenza, anche se dal bassissimo ma comunque c'e'..., poi sul fatto che una parte dei tifosi rimasti (si perche' molti non verranno piu' a palazzo...)non daranno appoggio alla squadra, ci sarebbe da parlarne molto ma lasciamo perdere...Il problema e' che anche con la Polisportiva, i soldi saranno sempre pochi, che NON e' assolutamente detto che la mens sana possa vincere il campionato di Promozione, che NON e' assolutametne detto che il prossimo anno potremo comprare un titolo in serie C (ci saranno altre squadre a volerlo fare, se ci sara' la possibilita' eh.., con piu' soldi di noi...). Io credo che in queste categorie MINORS ci faremo il nido e ci steremo un bel po'...Non illudiamo nessuno, del futuro NON c'e' certezza e poi quano la III mens sana andra' in giro, da quest'anno, nelle varie palestre di paese, vedrete che musica ci suoneranno...La realta' e' triste ed e' questa!


    Poi non ci scordiamo che un campionato di serie B a salvarsi, costa almeno 200.000 euro e anche la Cgold non te la regalano eh…)e i soldi chi ce li ha? Poi questa mens sana 1871 che NON sopravvivera' stritolata da debiti verso fornitori, dipendenti e verso la FIP, si porta dietro un fardello di 17 punti di penalizzazione...percio'…, prima ci si abitua a questa realta' MINORS e' meglio e'...

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    1. Vorrà dire ci si abituerà...ci siamo fatti le foto con Coppe e Minucci, ci siamo innamorati della ripartenza con Ricci e amichetti, ci siamo frugati in tasca per evitare il fallimento del Ricci, ci siamo fatti garbare i Macchi e il Mele...gli anticorpi non mancano. Manca la memoria, semmai. Faremo la Promozione, mangeremo polvere e sassate, pane poco ma...Come si diceva quando garbava essere coerenti? "Purché un pallone seguiti a rimbalzare in Viale Sclavo"

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  4. Avere accettato, e con entusiasmo, la Mens Sana targata Polisportiva Ricci e Boyz e non accettare questa ripartenza si annoveri tra i numerosi misteri della mente umana...Ma è pur vero che la memoria è un bene sempre più raro. E lo dico da ammiratore del modello Lebowsky Firenze, sebbene presenti caratteristiche e difficoltà di rilievo. In ogni caso, meno male che in mezzo al deserto esistono le fontanelle Binella e Caliani.

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  5. hai ragione... meglio tapparsi il naso per i mosconi che per il ricci... meglio incensare qualcun altro, piuttosto che chi ha lavorato gratis come lasi e marruganti... via la curva, via i tifosi storici, sarà una nuova verginità... salutatemela.

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  6. Non sei ben informato sulle mancate retribuzioni di Lasi e Marruganti. Tafani c'era anche nel 2014...e dalla curva attendo parole chiare, mea culpa sicuramente se ho letto solo un articolo di Matteo Tasso in merito. Non mi risulta però che la curva sia stata cacciata dal palazzetto. Se si autocaccia è un peccato, legittima scelta che riabilita chi illo tempore decise di non seguire i Ricci Boyz e quella Mens Sana. Unicuique sui. Lo scenario non è edificante, ma meglio una Mens Sana della Polisportiva (ahimè) che una del Bruttini sponda Virtus.

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  7. Ah, no perché semmai Binella e Caliani sono stati pagati, sì sì...

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  8. Concludo con una domanda. Chi sono i tifosi storici? Perché ci sono persone che seguono la Mens Sana da 40 anni e niente hanno a che vedere con la curva. Nel senso che occupano tutti gli altri settori del palazzetto.

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  9. Riabilitazione postuma, peccato che nel frattempo si continuano a leggere lodi su chi ha portato al fallimento la mens sana uno, quella vera, avendo fra le mani milioni e milioni di euro, no quattro spiccioli come quelli dopo. ah ma lui ci ha fatto godere, eh beh, mi pare più che altro abbia goduto e continui a godere lui. Su Marruganti e Lasi mi sa che non sei bene informato te. Se poi si deve leggere in giro che Lasi in questi mesi alla mens sana avrebbe lavorato sottotraccia per rubare i "talenti" e portarli alla virtus.... meno male siamo tornati dove ci compete vai, la promozione.

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  10. Il riferimento a Minucci mi pare fuori luogo ma evidentemente fa sempre comodo per quanto noioso ormai. Come interfacciarsi con nickname. Non farei una crociata sugli stipendi di Lasi o Marruganti, sicuramente se la cavano meglio di me, dunque porta ghega. P.s. per uscire dalla perversione dei nickname stasera speravo di confrontarmi con alcuni tifosi della Brigata e dell'ex CT insieme a Guidarini, Orazioli, Bucci e Pisani. Peccato, mi dicono dalla regia che nessuno del tifo organizzato sarà presente. Mi spiace davvero.

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