giovedì 27 gennaio 2022

Giovani, concreti e decisivi. La Virtus batte Valdisieve e mette in mostra i suoi gioielli

Una partita tosta e maschia, vinta contro un avversario ruvido, fisico e a tratti anche spigoloso. È la concretezza la dote principale che ha permesso alla Virtus di imporsi al PalaPerucatti contro Valdisieve: 66-57 il punteggio del recupero della 14esima giornata del girone di andata. Al di là del successo, per di più ottenuto contro una diretta concorrente in ottica playoff, si è trattato di una grande prova di squadra che ha messo in mostra i gioielli provenienti dal settore giovanile rossoblù. Ed è forse questa la notizia più bella per la Virtus.



IL MOMENTO DECISIVO
 

In una partita sempre molto equilibrata e, va detto, costellata da tantissimi errori in fase di esecuzione (la Virtus ha tirato con un 35% complessivo dal campo, Valdisieve col 33%), il break che ha deciso l’incontro è arrivato sul finire del secondo quarto. La Virtus ha infatti trovato il modo di chiudere il primo tempo sul +6, mettendo così da parte un discreto “tesoretto” che poi ha difeso e a tratti incrementato, toccando sporadicamente anche la doppia cifra di vantaggio. L’incontro poi, oggettivamente non bellissimo, non ha regalato altri sussulti e la Virtus è sembrata sempre in controllo, nonostante una Valdisieve molto presente e volitiva.

 

LA CHIAVE
 

Le note più liete per coach Andrea Spinello e il suo staff però arrivano dai giovani. La scelta di partire con Leonardo Cannoni in quintetto ha dato fiducia al giovane play che ha risposto con una discreta personalità. Una scelta che ha pagato anche perché ha permesso a Giulio Bartoletti, miglior realizzatore rossoblù con 18 punti, di arrivare più fresco e lucido nei momenti decisivi del match. In grande spolvero Gabrio Costantini, autore di una prova da 10 rimbalzi e 7 punti, alcuni dei quali in frangenti molto caldi dell’incontro, così come Matteo Calvellini che a referto ha messo solo 3 punti ma che, in compenso, ha messo in campo tanta attenzione e applicazione. In doppia cifra poi sono andati i soliti Olleia (12), Bruno (11) e Nepi (10). Ma la cosa più importante, per una squadra che deve fare ancora a meno di due senatori come Imbrò e Bianchi e che ha dovuto salutare Braccagni andato a fare esperienza a Chiusi, poter disporre di queste nuove e preziose risorse, per di più provenienti dalla propria cantera, è un fatto che fa inorgoglire e ben sperare. Anche per l’immediatissimo futuro.


Andrea Frullanti

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