venerdì 17 giugno 2016

Dimostrarsi una società affidabile

Quando due settimane fa la Virtus Bologna fece sapere urbi et orbi di aver scelto Alessandro Ramagli, aveva senso anche porsi delle domande sulle ragioni per cui il coach potesse preferire quella soluzione. Non solo perché a Siena per lui fare meglio dell'anno scorso è difficile, ma anche per un confronto tra la situazione delle due società. La Virtus, pur nel marasma post-retrocessione, aveva già detto con quanti soldi avrebbe fatto la prossima stagione e chi è il referente unico con cui relazionarsi. Cose che a Siena ancora non si sapevano.

Cose che non si sanno ancora oggi. Si sapranno all'inizio della settimana prossima. Queste novità in arrivo, e soprattutto il modo in cui la Virtus sembra gestire la trattativa per far arrivare Ramagli, portano a rimettere in discussione l'assunto e a farsi la domanda: ma siamo così sicuri che oggi la Virtus sia così più affidabile della Mens Sana? Segue dibattito.

Dopo settimane in cui la Virtus ha proclamato che il suo prossimo allenatore sarà Alessandro Ramagli, il primo contatto con la Mens Sana (con cui il coach è ancora sotto contratto) è stato di una decina di giorni fa. Non contatto della Virtus, ma del procuratore del giocatore, Andrea Forti. Esplorativo. A cui a strettissimo giro è seguito un contatto da parte della Virtus, caduta dalle nuvole di fronte al fatto che, in presenza di un contratto, ci sia da sedersi a un tavolo con chi quel contratto lo detiene, "preferibilmente" prima di lanciarsi in annunci. Così si è rimasti, in silenzio, finché giovedì di nuovo Forti, secondo quanto risulta, ha cercato il nuovo contatto con Marruganti da cui è nato il passo indietro della Virtus su Ramagli.

Il mercato della Virtus è tutto in mano ad Alberto Bucci. Allenatore con una storia importante, uomo con un passato e anche un presente da rispettare, anche per la forza nell'affrontare le proprie vicende personali. Dargli in carico anche il peso di lavorare da solo alla ricostruzione della Virtus dopo la retrocessione, tanto essendosi ora dimostrato non proprio addentro al funzionamento delle più elementari dinamiche del mercato, significa non rispettarlo, abbandonarlo e abbandonarsi. La Virtus non ha accelerato per prendere un dirigente come Della Fiori per lasciare che fosse Bucci a fare il mercato: visto come sta andando per l'allenatore, non è facile capire come si potrebbe in queste condizioni costruire una squadra intera, ma certo l'arrivo di un coach aiuterebbe a fare il mercato, e Ramagli in questo è perfetto.

A oggi Bucci si affida molto al rapporto personale con Forti, figlio del vecchio legame labronico. Magari è nata su questo asse l'idea singolare che Ramagli potesse liberarsi senza buyout. Magari adesso la Virtus lascerà a Ramagli l'onere di risolvere eventualmente il proprio legame con Siena, dopo avergli riconosciuto un aumento del 20-30% rispetto a quanto prendeva a Siena, riavvicinando il coach al valore di mercato che gli era riconosciuto a Verona. Magari chiamarsi a questo punto fuori è solo una ritirata strategica per far calare il prezzo. D'altra parte anche che la Mens Sana spari alto è l'inizio di una trattativa, e minacciare di far saltare il banco invece di fare una controproposta significa non saper stare alle regole del gioco.

Quindi Ramagli resta alla Mens Sana? Che ha ancora un anno di contratto è stato detto in tutte le salse. La Mens Sana, secondo quanto risulta, è pronta a ripagare l'apertura di credito dimostrata un anno fa da Ramagli, venendo a Siena, con la disponibilità a valutare qualsiasi richiesta arriverà. Ma naturalmente non sta alla Mens Sana stendere i tappeti rossi verso la porta d'uscita a un allenatore messo al centro del discorso tecnico, da cui altrimenti c'era in programma di ripartire per la prossima stagione.

Si è incrinato qualcosa tra la Mens Sana e Ramagli perché il tecnico ha riscosso l'interesse di altre importanti società? Si è incrinato qualcosa tra la Mens Sana e Ramagli perché la società ha dato un valore al proprio rapporto col tecnico? Nulla di questo sembra irreparabile, a patto di spazzare via eventuali scorie prima di ricominciare a lavorare insieme, perché sono tutti abbastanza intelligenti da capire che non ci si potrà permettere che riaffiorino quando durante la stagione qualcosa non andrà (e capita).

D'altra parte per una società come la Virtus che ha dichiarato un budget di due milioni e che ha detto di volere un allenatore senza curarsi che fosse sotto contratto, è strano che poche migliaia di euro siano un problema. A meno di non avere idea di come funziona in questi casi. Sicuramente tutto tornerà a posto e già nel giro di un mese la Virtus, anche in virtù di un bacino innegabilmente più ampio e ricco, riuscirà a coagulare più risorse della Mens Sana. E con esse, l'appeal che adesso è al minimo. Ma a oggi siamo proprio sicuri che una società che si muove con questa approssimazione, con questo tipo di competenze e organizzazione, offra più garanzie?

Dimostrare che a Siena c'è un progetto in cui credere, diverso da quello in cui Ramagli ha creduto un anno fa, nuovo, sarà importante. Ma prima ancora che come strumento di persuasione per convincere professionisti a conviderne la strada, sarà importante soprattutto per la Mens Sana, per la consapevolezza di quello che sta costruendo. E indirettamente, per differenza e per contrasto, quello che sta succedendo alla Virtus Bologna è anche un ammonimento sul tipo di livello qualitativo che vuole darsi la nuova Mens Sana, e sul tipo di organizzazione che vuole diventare, con le persone che a vario titolo ne faranno parte.

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