La Virtus fa un passo avanti, la Mens Sana e il Costone uno indietro. Classifica alla mano, è questa la dote che lascia l’ultima giornata di campionato, quella che segna la metà esatta del girone di ritorno. Le tre partite delle senesi hanno però detto molto di più rispetto a quanto non riportino i meri risultati sul campo. Considerazione da tenere ben presente alla vigilia di un nuovo derby che, nonostante i numeri, non appare poi dall’esito così scontato.
QUI VIRTUS
L’importante era vincere e vittoria è stata. Il 66-65 con cui la Virtus ha superato Castelfiorentino permette alla squadra di coach Franceschini di agganciare il secondo posto in classifica, in coabitazione con Prato e la stessa Castello, a -2 dalla capolista in solitaria Cecina. Raggiunta quindi la “carovana” che lotta per la promozione. È mancata semmai la ciliegina sulla torta: non aver ribaltato la differenza canestri lascia la Virtus in svantaggio nei confronti di Castelfiorentino, anche se i rossoblù sono avanti sugli altri “inquilini” del secondo posto, Prato. Per la cronaca, lanieri e castellani si affrontano il prossimo 2 aprile partendo dal +6 pratese dell’andata.
In ogni modo la Virtus ha di che rallegrarsi. La partita con Castelfiorentino è stata quasi perfetta: bellissimo il terzo quarto (17-10 il parziale virtussino) che ha portato Bartoletti e compagni a condurre con un vantaggio in doppia cifra fino alla metà circa dell’ultimo periodo. Poi il colpo di coda castellano, con la squadra che si è messa a zona, graffiando in attacco con gli ex Nepi e Pucci (forse i migliori in campo per Castello). Con la partita rimessa in discussione, ci ha pensato il canestro di Paunovic a decidere l’incontro a 1’ dalla fine. Poi gli errori, da una parte e dall’altra, che non hanno più fatto variare il punteggio.
Morale: la Virtus ha doti tecniche per vincere ogni partita ma deve stare attenta a mantenere la barra dritta per tutta la durata degli incontri. Soprattutto quando gli avversari si mettono a zona o schierano difese tattiche che fanno perdere ritmo alle sue tante bocche offensivo. Un fattore questo da tenere in assoluta considerazione nel derby con la Mens Sana.
QUI MENS SANA
Si può uscire tra gli applausi scroscianti del proprio pubblico nonostante un -19 subito sul campo? Si, si può. Specialmente se la prestazione è quella offerta dalla Mens Sana in quel di Cecina. Alla fine, i ragazzi di Binella (a ranghi ridotti) hanno dovuto arrendersi solo di fronte alla prova super delle tante individualità cecinesi. Giovanni Bruni su tutti che, dall’alto dei suoi 42 anni, continua ancora a essere un giocatore di un’altra categoria. Contro la Mens Sana il vero mvp è stato lui perché è riuscito, con le sue giocate, a scardinare la 3-2 di Binella. Una difesa che aveva permesso alle Mens Sana di recuperare e di tornare a contatto con la capolista, nonostante un match in cui i biancoverdi avevano sempre rincorso gli avversari.
La Mens Sana deve ripartire da quella difesa, da quell’attitudine e da quell’applicazione vista in campo. Fattori che certificano il progetto tecnico a prescindere da chi scende in campo, da chi sono gli avversari e dal risultato finale. Una bella risposta a dimostrazione della coesione del gruppo e della forte sinergia con la guida tecnica che qualcuno (anche tra i tifosi) aveva messo troppo presto sul banco degli imputati nel periodo a cavallo di Natale, quando a mancare erano i risultati non certo le prestazioni. Che poi è anche una base solida su cui impostare il lavoro e la rincorsa, difficilissima ma non impossibile, verso un piazzamento playoff. Il tutto proprio a partire dal complicatissimo derby con la Virtus che si gioca in viale Sclavo nel prossimo turno.
QUI COSTONE
C’è tanto amaro in bocca invece in casa Costone. Non solo per la vittoria sfumata contro una grande come Legnaia che, in silenzio ma in maniera costante, si è riportata a -2 dal gruppo delle seconde, cercando quindi di inserirsi (con ambizione e personalità) nella lotta per la promozione. A condannare la squadra di coach Daniele Ricci tanti episodi sfortunati che sono girati contro il team della Piaggia. Il Costone si era già schierato senza gli infortunati Pisoni e Ricci poi, strada facendo, ha visto alzare bandiera bianca anche ad Angeli mentre Terrosi ha terminato il match giocando a denti stretti per il dolore di una forte subita al volto nel primo tempo (sospetta frattura al setto nasale per lui).
A denti stretti, nel dopo partita, la società ha anche fatto sentire la sua voce in merito ad alcuni fischi arbitrali non propriamente convincenti. Non un “j’accuse” vero e proprio ma comunque la segnalazione di un qualcosa già visto più volte in questo campionato (su più fronti, non solo al Costone). Perché, al di là dei singoli episodi che possono essere sempre opinabili, in più di una circostanza ci sono state prese di posizione in merito al livello dei fischietti, non sempre all’altezza del campionato che si sta disputando. Ripetiamo: si tratta di un qualcosa soggettivo, difficilmente dimostrabile nelle cronache, se non con sensazioni generiche o comunque parziali. Però, se da più fronti si sentono dire determinate cose, è logico pensare che ci possa essere quantomeno un tema da affrontare. Nei momenti e nelle sedi opportune s'intende, qui ci limitiamo a riportare ciò che viene fatto o detto.
Tornando alla partita con Legnaia, il crollo finale, nervoso oltre che fisico, ha permesso ai fiorentini di imporsi dopo un supplementare. Lasciando quindi il Costone, al pari della Mens Sana, momentaneamente fuori dalla zona playoff. Un risultato che favorisce Lucca, sorprendentemente (ma non troppo) vittoriosa contro Prato (addirittura +16 lo scarto finale), e Altopascio che si è imposta di misura su Arezzo. Due risultati che inguaiano le senesi e che le costringono a lanciare, in quest’ultimo quarto di stagione regolare, una nuova rincorsa per tornare a raggiungere la zona playoff.
Andrea Frullanti
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