La scelta della Mens Sana, si capisce anche tra le righe del comunicato di commiato, era proseguire il progetto tecnico con Paolo Betti. Più che una scelta, forse, il naturale ordine delle cose: non per inerzia passiva, ma per convinzione della bontà del lavoro in corso. Con l'idea, già abbracciata un anno fa quando poi non fu possibile darle un seguito, di inserire a supporto nello staff - a supporto proprio per non toccare il vertice dello staff, in cui si è sempre creduto - una qualche figura professionistica, obbligatoria per alzare l'asticella, per adeguare cioè il sistema e il metodo ad ambizioni più alte.
A un progetto differente si sarebbe pensato quando se ne fosse manifestato il bisogno, o la volontà. E questo spiega perché non c'è già un nome immediatamente pronto ora che quel bisogno si è manifestato. Ora che Paolo Betti, con una scelta che da qualche tempo si sapeva che potesse essere sul tavolo, ha deciso per motivi personali di lasciare il ruolo di capo allenatore della Mens Sana. Così a un progetto nuovo ci si trova a dover pensare per forza. Realisticamente immaginando ora, non certo per obbligo (tutto è ancora aperto) ma per logica, che l'arrivo di un professionista a questo punto non sia all'interno dello staff, bensì alla sua guida.