Per alzare il velo sugli attori di un'operazione partita a gennaio, concretizzata a febbraio e da allora laboriosamente perfezionata per settimane, definita, per quanto non ancora formalmente conclusa... per alzare il velo insomma è servita la coincidenza astrale tra uno dei nuovi soci molto "mediatico" e un periodo in cui in vista dei cambiamenti societari la tifoseria forse andava preparata a quello che il presidente Viviani sarebbe dovuto andare a comunicarle, un periodo in cui per apparecchiare questi cambiamenti ci sono stati i consigli di Mens Sana Basket 1871, Consorzio e Associazione... per un totale di almeno una trentina di persone coinvolte... puoi mica pensare che tutto resti riservato?
Dopo mesi di silenzio quasi totale che l'ambiente ha accettato di autoimporsi per tenere ovattata la trattativa - silenzio ricompensato dal bene superiore del buon esito di un passaggio vitale, ma che obiettivamente ha reso meno divertente in questo lungo periodo parlare di Mens Sana - non è solo un gioco di parole sullo sponsor notare che è cambiata la musica. E si vede. Anche se le novità stanno arrivando in maniera evidentemente non coordinata, scomposta, sguaiata a livello comunicativo. I prossimi giorni saranno buoni per analizzare i nuovi equilibri societari con dettagli più approfonditi, ma intanto un modo utile per riannodare i fili dell'ultima settimana è mettere insieme - senza lasciarsi sfuggire particolari - quello che al netto di alcune imprecisioni i nuovi soggetti hanno voluto far sapere, direttamente o indirettamente, attraverso le uscite sui media locali. Offrendo già tanti e seri motivi di riflessione.
11 giugno, Marco Decandia sul Corriere di Siena.
I cambi di assetto:
"All'assemblea dell'Associazione Io tifo Mens Sana all'ordine del giorno c'era la rinuncia alla prelazione di acquisto delle azioni messe in vendita dal socio Danilo Bono (...). Così a breve un nuovo socio potrà entrare nella compagine (...), poi l'intenzione sembra essere di acquisire le altre azioni che (...) a quanto si sente dire vorrebbe mettere sul tavolo lo stesso Consorzio per scendere gradualmente al 34%".
I nuovi soci:
"Soundreef (...) ha chiarito he non intende entrare direttamente nel cda e che quindi guarderà con benevolenza l'ingresso di persone vicine e con cui già esistono rapporti professionali. Sulla zona senese, con interessi in via di espansione anche in aree limitrofe, l'anello di collegamento è con una realtà che si è costituita il 7 maggio: la Siena Sport Network srl. Il 60% della Siena Sport Network è detenuto da una holding, il restante 40% è diviso non in parti uguali tra un noto personaggio senese particolarmente sotto i riflettori in questo periodo (che ne è anche l'amministratore delegato) e un imprenditore originario del bresciano, Francesco Bertoletti. Verosimilmente sarà proprio lui a sedere nel cda di viale Sclavo".
***
14 giugno, Guido De Leo sulla Nazione.
Il nuovo ingresso:
"Oggi o al massimo domani il nuovo socio entrerà ufficialmente nella società di viale Sclavo. Si tratta di Massimo Macchi, imprenditore aretino che insieme al figlio Filippo è legato anche al marchio che la Mens Sana ha sulle maglie, pronto a entrare nella società biancoverde acquisendo una quota che inizialmente dovrebbe essere di minoranza, ovvero intorno al 34 per cento. Macchi, ex calciatore professionista, nelle ultime giornate dello scorso campionato era presente al PalaEstra per assistere alle partite della formazione di Griccioli insieme all'ingegner Pietro Mele, socio di minoranza della Robur, che è stato il tramite per l'arrivo a Siena dello stesso Macchi".
Gli altri soci:
"Il Consorzio potrebbe presto acquisire anche il 18 per cento del socio privato Danilo Bono, che entrerebbe nello stesso dopo aver ceduto la sua parte di società. Sono d'accordo sull'operazione anche gli altri azionisti biancoverdi, la Polisportiva Mens Sana e l'associazione dei tifosi Io tifo Mens Sana".
***
15 giugno, Pietro Mele a Guido De Leo sulla Nazione.
La genesi:
"Alcune persone, sapendo la mia intenzione di portare soggetti interessati nello sport a Siena, mi hanno chiesto tempo fa un piccolo aiuto. Prima proprio tramite il mio socio è stato trovato lo sponsor, che piccolo non è, poi questa possibilità concreta di entrare come soci in un soggetto che ne ha già altri, che ha il grande merito di aver fatto rinascere la Mens Sana e averla tenuta in vita anche in momenti molto difficili".
Quota di maggioranza?
"No. Se andrà in porto viso che stiamo ancora ultimando tutte le analisi del caso, questo è un aiuto concreto nato da un contatto avuto coi dirigenti della Mens Sana mesi fa. Nel caso però saremo solo un socio in più e si tratterà di un contributo e non di un salvataggio. La nostra società è nata però con altri scopi: l'interesse e il nostro obiettivo principale resta tuttora il calcio".
***
15 giugno, Pietro Mele a Marco Decandia sul Corriere di Siena.
L'operazione:
"Mi sono concentrato solo sulle vicende del calcio (...), siamo in attesa che qualcosa si sblocchi e, nel frattempo, con tutto fermo, la dirigenza del basket mi ha chiesto se era possibile parlare con questi imprenditori con cui lavoro per sondarne la possibilità di dare una mano. Il primo aiuto è stato favorire l'arrivo dello sponsor, poi è giunta una nuova richiesta per fare qualcosa in pi
anche al di dentro, ed eccoci qua. Sarà una piccola partecipazione, serve anche a far vedere che dietro Pietro Mele c'è qualcuno e che non sono state spese solo parole vuote".
Idea di polisportiva col calcio?
"Si dicono tante cose, ma in realtà non esistono progetti di questo genere. Nessuno vuole interferire con il percorso di una società come la Mens Sana, che è rinata con una formula giusta e interessante. C'è stata solo una richiesta di partecipazione, nata da un rapporto diretto tra me e i dirigenti del basket e del Consorzio. Il calcio rimane il mio interesse primario e lo stesso vale per gli imprenditori che mi accompagnano. Sono tutti impegnati fortemente nel progetto Robur, nessuno intende fare la scalata alla Mens Sana. Si tratta di due cose svincolate, con rapporti e importi diversi".
***
15 giugno, Pietro Mele ad Alessandro Pagliai su Antenna Radio Esse.
Com'è nato tutto:
“Alcuni mesi fa, quando si parlava esclusivamente di Robur, alcuni dirigenti della Mens Sana Basket mi avvicinarono chiedendomi, con opportuna educazione e tatto, se era possibile avere dei contatti con gli imprenditori interessati al calcio di Siena, per vedere se era possibile avere qualche aiuto di natura finanziaria finalizzata allo sponsor. Questa cosa, come ormai è ben noto, è avvenuta. Si chiuse così questa fase di aiuto, che per la Mens Sana era importante, e per me e gli altri partner era significativa, se non altro per dare un segno di esistenza. Successivamente sempre i dirigenti della Mens Sana Basket hanno cominciato a lanciare l’idea di avere una piccola partecipazione, quindi nessun ingresso a gamba tesa in stile salvataggio, ma semplicemente avere una piccola partecipazione dove le quote sono stabilite indirettamente proprio perché c’é uno spirito collaborativo”.
Prospettive:
"La Mens Sana Basket è una società interessante perché un buon numero di persone, sia privati riuniti nel Trust, sia aziende riunite in un Consorzio hanno creato un modello di società sportiva il cui creatore fu Gian Gastone Brogi a cui tante persone hanno lavorato che è assolutamente interessante e non può essere modificato o smantellato. Si tratta di un piccolo contributo, non c'è nessun intento da parte nostra di modificare niente anche in termini di prospettive future tra calcio, basket e quant'altro. Nessuno ha mai cercato di spingerci con altre finalità per cercare di fare questa cosa”.
Le istituzioni:
"L'unico dispiacere che ho avuto è che queste notizie positive - aver trovato qualcuno interessato a dare una mano a Siena - sono uscite sui giornali prima di poterle presentare alle istituzioni come sarebbe stato corretto. In realtà non ci hanno ricevuto quindi non sarebbe stato possibile".
***
17 giugno, Massimo Macchi ad Andrea Bianchi sul Corriere di Siena.
I contatti con Anna Durio:
"Ci siamo sentiti un paio di volte, le ho proposto di incontrarci per uno scambio di idee sul futuro della Robur. Non le ho chiesto di cedere la Robur nell'occasione del nostro scambio di telefonate, ma sarebbe stata mia intenzione, nel caso ci fossimo incontrati, di esprimerle l'interesse da parte del gruppo che rappresento. Mi era sembrato in un primo momento che fosse serenamente interessata all'incontro. Nell'ultima occasione l'ho sentita molto più rigida sull'argomento, quindi ho pensato che non fosse più opportuno incontrarci personalmente. Ritengo sia appropriato far sapere alle giuste parti sociali dell'interesse della Siena Sport Network di entrare in modo solido e serio in partecipazione nella Robur, intendo una maggioranza accompagnata dai tradizionali soci che hanno sempre supportato quest'importante istituzione".
Interessi a Siena:
"Sono da sempre legato moralmente al territorio toscano e spero, dopo aver scelto di vivere in questa meravigliosa regione, che i toscani accettino di adottarmi. Perché Siena? Perché penso sia una delle città più affascinanti d'Europa e poi il mio personale incontro con l'ingegner Pietro Mele ha fatto il resto. Mi ha trasmesso la convinzione che la conduzione di un sodalizio sportivo può risultare virtuosa e sostenibile, sono sicuro che le potenzialità di sviluppo della città sono ancora inespresse. Ho accettato a titolo personale (e non per conto del Gruppo Graziella, ndr) il ruolo di manager di questa iniziativa che non ha limiti né nella branca sportiva, né nei confini regionali".
La Mens Sana (dopo dichiarazioni solo sulla Robur):
"Il nome stesso della nostra società esprime il suo obiettivo in supporto a una città importante attraverso il sostegno delle sue attività sportive e la soddisfazione di tutti i tifosi indipendentemente dallo sport di cui si sta parlando. L'ingegner Mele mi ha fatto presente le caratteristiche strutturali di quella società e un suo personale incitamento ad approfondire. Probabilmente faremo anche i passi successivi. Noi puntiamo a impegnarci in svariate società sportive, ciascuna avrà la propria identità, la propria mission, i propri legami col territorio".
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