giovedì 19 marzo 2020

Storia da Grandi: La Comerson di Pancotto come il Limoges e i 386 giorni da imbattuti in Italia

18 Marzo 1979, perdendo a Pesaro 77-71, l'Antonini è alla decima sconfitta nelle ultime 13 partite e dopo esser stata anche in vetta alla classifica, al momento è fuori dai playoff.

I due giocatori che nella gara d'andata si erano presi a pugni ed erano stati espulsi, Thomas e Bonamico, fanno ancora scintille, ma stavolta solo per le belle giocate.

L'agile tuttofare pesarese segna 29 punti; 19 invece quelli del “marine” senese, sempre più certo di quella Nazionale con cui all'Olimpiade di Mosca arriverà a conquistare la medaglia d'argento.

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Nel 1993 a Pavia la Mens Sana ne prende ben 44 dal tiratore brasiliano Oscar (5/6 da 3, 12/16 da 2, 5/7 ai liberi, 55 di valutazione) nella gara che vede il Fernet Branca prevalere 109-97 sulla Ticino di Bianchini.

Tra i biancoverdi comunque buone prestazioni per Bob Thornton (20 punti con 6/7 da 2, 7/9 ai liberi e 12 rimbalzi), Lampley (6 stoppate + 14 rimbalzi, che aggregati alla partita d’andata fanno 11 stoppate + 29 rimbalzi), Vidili (30 punti) e il compianto Marco Solfrini, che realizzando 9 canestri da 2 punti su altrettanti tentativi scrive il record societario assoluto.

Quel 9/9 non è roba da tutti i giorni, tanto è vero che negli anni sarà pareggiato due sole volte.

La prima per merito di Roberto Chiacig, il 13 Maggio 2004 nel corso di Montepaschi – Metis Varese 107-77, mentre la seconda sarà per mano di Romain Sato, il 15 Febbraio 2009 a Ferrara, dove anche grazie al suo 7/7 da 2 punti più 2/2 da 3, la Montepaschi avrà gioco facile dei padroni di casa della Carife: 103-75.

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Il 20 Marzo '94 il magnifico Darren Daye dà spettacolo sul parquet del palasport di Masnago (Varese).

Per il talento dello Iowa 38 punti, secondo score personale di sempre in biancoverde, con 14/25 al tiro da 2 punti e 10/12 ai liberi, ma pure 9 falli subiti, 8 rimbalzi, 6 recuperi a fronte di 3 perse, un assist e un ragguardevole 44 di valutazione.

La qualità che Daye sa offrire nell'enorme mole di gioco che costruisce non è tuttavia sufficiente per aver ragione della prima in classifica, solitaria per giunta (19/5 il record dei varesini, contro il 13/11 e il settimo posto dei senesi di Pancotto). Anche perché, la già solida Cagiva ha Andrea Meneghin in fortissima crescita e soprattutto la illumina una stella al massimo della brillantezza: Arijan Komazec.

Il croato in campionato segna 31,2 punti a sera, ma contro Siena ne fa 37, insieme a tante altre cosette. Come ad esempio gli 8 recuperi, i 12 falli subiti che dalla lunetta capitalizza 14/15 o, per finire, i 9 rimbalzi.
Proprio come Daye un giocatore di talento e estremamente completo insomma (quell'anno chiuderà la stagione con 31,6 punti a partita, col 70% da 2, il 50 da 3 e il 90 ai liberi), che quella sera produce ben 52 di valutazione.

Il risultato finale per i varesini è 96-87, ma i nove di divario maturano già nel primo tempo.

Pur inseguendo sempre e dopo esser stata in svantaggio anche di 17 punti, la Mens Sana ha tuttavia il pregio di non sbracare e finisce per giocare il secondo tempo da pari a pari. Un buon viatico in vista dei playout...

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Nel '95, nella seconda giornata della fase a orologio, la Comerson ottiene a Roma l'unico successo stagionale nei cinque confronti diretti contro la Virtus Teorematour (62-60).

Presentatasi col peggior attacco ma la prima difesa del torneo, la Mens Sana di Pancotto viene accostata al Limoges (sorprendente campione d'Europa '93) per la grandissima attitudine a difendere e speculare su ogni pallone, tanto che la partita ha ritmi lentissimi e attacchi sopraffatti dalle difese.

Alla fine Roma tira con i pessimi 14/44 da 2 punti (31,8%) e 6/18 da 3 (33,3%) e pur essendo decisamente inferiore nella percentuale da 3 punti (18,8) la Mens Sana è largamente migliore in quella da 2 (54,8) e soprattutto ai liberi, dove sullo stesso numero di tentativi, 22, centra ben cinque retine in più. Differenze assolutamente decisive in partite dal punteggio così equilibrato.

Di più. Mentre la Virtus ha Bob Thornton in tribuna, perché il suo lungo brasiliano Israel non convince, i biancoverdi schierano il centro di riferimento del campionato italiano, Dallas Comegys, che quel giorno cattura 19 rimbalzi e frustra gli attaccanti romani con 3 stoppate.

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Nel 2000 la Ducato vince in volata 80-78 a Pesaro, dopo una partita sempre condotta.
E' un tiro libero di John Turner al 40' (l'altro volutamente sul ferro per far trascorrere il tempo) a chiudere una sequenza di 6 sconfitte.

Dirompente in campo, Middleton è tagliente ai microfoni dei cronisti nel post gara.

“Volevamo ritmi lenti” dice “ma Pesaro ci ha preso la mano. La velocità in effetti ci si addice, ma il coach non è d'accordo...”. Il coach? “Quattro gatti”.

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Nel 2003 l'innesto di Michalis Kakiouzis cambia il volto della squadra, migliorandone i risultati.

Più completi, duttili e meno prevedibili, in un mese i giocatori di Ataman collezionano 6 vittorie tra campionato e Euroleague, a fronte di una sola sconfitta, contro le 20 vittorie e 15 sconfitte che avevano preceduto l'arrivo dell'ala ateniese.

Anche il 19 Marzo 2003 nella gara di Coppa giocata a Bologna, dopo un inizio al rallentatore che fa chiudere in svantaggio di 6 il primo quarto, la carica è suonata dall'ingresso in campo del greco (e da Turckan) e i tre quarti successivi sono vinti di forza: +8 il secondo, +6 il terzo, +7 quello conclusivo.

La Top16 è ormai al giro di boa e i biancoverdi sono (sorprendentemente) solitari in testa al girone.

La Final 4 di Barcellona, la prima della storia del club, si avvicina.

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Sulla panchina dell'Olimpia Milano da poche settimane, Sasha Djordjevic tenta di dare all'Armani Jeans l'equilibrio e l'affidabilità che Lino Lardo non ha trovato.

Sono capaci di tutto le “scarpette rosse”, perché hanno caratteristiche che possono permettere loro di vincere ovunque, oppure perdere… di 27 in casa contro Avellino. Esattamente ciò che è successo sette giorni prima di quel 18 Marzo 2006 in cui la Mens Sana si reca a far loro visita.

Gli uomini di Recalcati si presentano al Forum da primi in classifica, ma se si escludono Justin Hamilton e il superlativo Kaukenas, quel giorno sembrano solo pessimi succedanei sé stessi.

Ha buon gioco la squadra milanese, che chiude il match sull'86-73 e sei uomini in doppia cifra, tra cui Shumpert e Bulleri non arginabili.

E’ la partita che chiude la parentesi biancoverde di Woodward, ma quel che più conta è per i tifosi dell'Olimpia l’ultima soddisfazione negli scontri diretti, prima delle 21 sconfitte consecutive contro la Mens Sana di Pianigiani.

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A Roma il 21 Marzo 2010 la Lottomatica supera la Montepaschi 93-85.

Da un pezzo in Italia addetti ai lavori e tifosi si andavano chiedendo chi avrebbe arrestato la marcia della perfetta macchina da canestri biancoverde, che entro i confini nazionali aveva imposto un dominio talmente accentuato da inanellare una clamorosa catena di vittorie.

Dal primo Marzo 2009, giorno della sconfitta sul campo della GMac Bologna, alla battuta d'arresto contro la squadra di Repesa, il gruppo allenato da Pianigiani, Banchi e Magro ha messo alle spalle ben 39 successi consecutivi in campionato (playoff compresi), uno in Supercoppa e tre nella Coppa Italia conquistata ad Avellino un mese prima.
In totale fanno 43 successi senza sconfitte in 386 giorni. Un anno e tre settimane. Irripetibile!

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Una miriade di altre cose arricchisce la storia della pallacanestro mensanina in questa terza settimana di Marzo, compresa la prima difficile partita dopo il sequestro di Aldo Moro e l'eccidio degli uomini della scorta, i compleanni di Lombardi, Visigalli, Bosio, Cocchia, Forte e la prematura scomparsa di Marco Solfrini, ma mi fermo qui.

Unica eccezione, ricordare che sia nel 2011 che nel 2012 allo Stadio della Pace e dell'Amicizia (15.000 posti...) e al PalaSclavo si giocarono gara 1 e gara 2 dei playoff di Euroleague: nel 2011 a Atene, nel 2012 a Siena.

Tutto un susseguirsi di gioie e delusioni quelle sfide. Inimmaginabili e stravolgenti emozioni e per contraltare feroci arrabbiature, delle quali non scrivo, perché i ricordi sono ancora freschissimi per i più e le ferite del 2012, per quanto strano a dirsi, non del tutto rimarginate.




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